Recensione
Recensione di BlackAngel
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Sana Kurata è una ragazza eccessivamente allegra e solare che, messa in una classe dove la situazione creata dai maschi, "capitanati" da Akito Hayama, è insostenibile, tenta di riportare un po' di ordine con ogni metodo più vario. È proprio Akito Hayama, un ragazzo ribelle con molti problemi in famiglia, il ragazzo col quale lei inizialmente farà amicizia e del quale, successivamente, si innamorerà.
Un manga tenero e innocente per certi versi, ma allo stesso tempo maturo, profondo e toccante per altri. L'autrice, ne Il Giocattolo dei Bambini, è stata capace di trovare un perfetto equilibrio fra i problemi più seri che possono sorgere vivendo in determinate situazioni, come la vita familiare di Akito o la condizione di figlia adottiva di Sana, e la vita dei ragazzi adolescenti, i primi amori, le prime amicizie ed anche le prime reali consapevolezze. Chiamato "Il giocattolo dei bambini" proprio perché, secondo l'autrice, il mondo è il giocattolo dei bambini, questo manga dalle copertine così da bambolina racchiude una storia che per quanto possa essere trattata e ritrattata rimarrà sempre unica nel suo genere. Non solo il mio primo manga, ma un manga che ho apprezzato con tutta me stessa per la semplicità e la linearità della storia, ma anche per il contenuto vario che va dal comico al toccante, dal demenziale al triste, dal profondo al superficiale. Forse una storia un po' lunatica, esattamente come i bambini.
Una storia con dei personaggi che difficilmente scorderò: Sana, la giovane attrice iperattiva ed allegra, ingenua, non stupida ed eccessivamente fiduciosa, ma capace di ritirare sempre su il morale. Akito, il classico ragazzo cupo, ma dolce, innamoratissimo di Sana all'inizio non è altro che un teppistello con troppi problemi in famiglia, legatissimo alla madre, morta nel darlo alla luce.
La madre di Sana, nonostante non sia fra i personaggi ai quali viene dato maggior rilievo, è stato un personaggio che mi ha colpito, non solo per il tocco da persona mezza pazza e lunatica che le viene dato, ma per come svolge il suo ruolo di madre in ogni frangente. Una persona, che personalmente, considero molto forte.
Personaggi veri, tangibili, ma non nella realtà, bensì nell'immaginario collettivo, in quel mondo a metà fra questo mondo, questa terra e quella che solo i meandri della nostra anima conosce: la fantasia.
Bel manga, storia eccellente, svolta bene con dialoghi non troppo lunghi. Dolce e tenera, comica e allegra, seria e triste, ma sempre brillante come un gioiello: è così che la vidi la prima volta ed è così che continuo a vederla tutt'ora.
Per non parlare dell'ottima confezione con la quale viene venduta in Italia: carta buona, inchiostro che non macchia, dialoghi scritti a caratteri molto chiari e leggibili, e non mi è mai capitato di trovare delle parole dove vi erano state delle sviste.
Complessivamente è un 9, anche per il disegno che, nonostante sia il classico disegno Shojo, risulta estremamente gradevole alla vista ed adatto al genere.
Un manga tenero e innocente per certi versi, ma allo stesso tempo maturo, profondo e toccante per altri. L'autrice, ne Il Giocattolo dei Bambini, è stata capace di trovare un perfetto equilibrio fra i problemi più seri che possono sorgere vivendo in determinate situazioni, come la vita familiare di Akito o la condizione di figlia adottiva di Sana, e la vita dei ragazzi adolescenti, i primi amori, le prime amicizie ed anche le prime reali consapevolezze. Chiamato "Il giocattolo dei bambini" proprio perché, secondo l'autrice, il mondo è il giocattolo dei bambini, questo manga dalle copertine così da bambolina racchiude una storia che per quanto possa essere trattata e ritrattata rimarrà sempre unica nel suo genere. Non solo il mio primo manga, ma un manga che ho apprezzato con tutta me stessa per la semplicità e la linearità della storia, ma anche per il contenuto vario che va dal comico al toccante, dal demenziale al triste, dal profondo al superficiale. Forse una storia un po' lunatica, esattamente come i bambini.
Una storia con dei personaggi che difficilmente scorderò: Sana, la giovane attrice iperattiva ed allegra, ingenua, non stupida ed eccessivamente fiduciosa, ma capace di ritirare sempre su il morale. Akito, il classico ragazzo cupo, ma dolce, innamoratissimo di Sana all'inizio non è altro che un teppistello con troppi problemi in famiglia, legatissimo alla madre, morta nel darlo alla luce.
La madre di Sana, nonostante non sia fra i personaggi ai quali viene dato maggior rilievo, è stato un personaggio che mi ha colpito, non solo per il tocco da persona mezza pazza e lunatica che le viene dato, ma per come svolge il suo ruolo di madre in ogni frangente. Una persona, che personalmente, considero molto forte.
Personaggi veri, tangibili, ma non nella realtà, bensì nell'immaginario collettivo, in quel mondo a metà fra questo mondo, questa terra e quella che solo i meandri della nostra anima conosce: la fantasia.
Bel manga, storia eccellente, svolta bene con dialoghi non troppo lunghi. Dolce e tenera, comica e allegra, seria e triste, ma sempre brillante come un gioiello: è così che la vidi la prima volta ed è così che continuo a vederla tutt'ora.
Per non parlare dell'ottima confezione con la quale viene venduta in Italia: carta buona, inchiostro che non macchia, dialoghi scritti a caratteri molto chiari e leggibili, e non mi è mai capitato di trovare delle parole dove vi erano state delle sviste.
Complessivamente è un 9, anche per il disegno che, nonostante sia il classico disegno Shojo, risulta estremamente gradevole alla vista ed adatto al genere.