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7.0/10
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Divertente, frizzante e con una buona dose di fanservice. Miami Guns narra le avventure della vivace Yao Sakurakoji, figlia di un importante uomo d'affari, entrata per capriccio nel corpo di polizia della città di Miami. Ad affiancarla c'è la giovane poliziotta Lu Amano, figlia del capo della polizia, seria e di poche parole. Si tratta di una serie breve, divertente e poco impegnativa; nulla che faccia gridare al capolavoro, ma comunque una lettura piacevole. Essendo basata su episodi autoconclusivi in cui l'elemento poliziesco passa nettamente in secondo piano per far posto alla componente ecchi della storia - favorita da un'abbondante quantità di fanservice - la verosimiglianza delle avventure vissute dalle protagoniste non è una qualità necessaria. In ogni caso, l'unico "scivolone" dell'autrice riguarda l'ambientazione: in base al titolo, la storia dovrebbe svolgersi a Miami, tuttavia i personaggi, protagonista compresa, sono tutti giapponesi, il che è piuttosto insensato.

I personaggi non sono particolarmente innovativi o ben caratterizzati, tuttavia riescono a risaltare nel contesto in cui sono collocati e a risultare tutti discretamente simpatici. Per quanto riguarda la qualità grafica non si può dire che i disegni non siano curati, fatta forse eccezione per il tratto, che talvolta risulta un po' troppo pesante.

In definitiva, si può indubbiamente trovare di meglio, ma anche molto di peggio, e sebbene non si tratti di un manga eccezionale, non si può dire che non sia una lettura gradevole, consigliata agli amanti del genere ecchi e del fanservice o, trattandosi di soli quattro volumetti, a chi non abbia tempo e voglia di iniziare una serie più lunga e impegnativa, ma di farsi due risate con una serie breve, leggera e spensierata.