Recensione
Occhi dietro
7.0/10
Recensione di XanderStrange
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Con in fumetteria l'ultimo volume, si può finalmente tirare le somme di quest'opera. Occhi Dietro è una storia di paura. Il suo obiettivo è agitare il lettore, farlo entrare nella personalità di Michio, un giovane scrittore che si ritrova suo malgrado invischiato in avvenimenti sovrannaturali senza essere un cuor di leone, ma che non riuscirà a resistere alla tentazione di dipanare la matassa che lega la sparizione di tre bambini "rapiti dai tengu" a dei misteriosi occhi che appaiono sulle schiene di chi da li a poco si sarebbe suicidato.
La missione è compiuta a metà. Sebbene certi momenti siano sinceramente inquietanti e ben riusciti, seppur certi personaggi siano ben caratterizzati e credibili (per dirne un paio, il proprietario della locanda o il bambino che si aggrega alla combriccola degli eroi), altri sono appena abbozzati, ad esempio Kitami che, pur dovendo essere virtualmente importante nella trama, ha decisamente poco spazio e funge quasi solo da plot device per approfondire il personaggio di Shosuke.
L'ultimo volume è un po' il punto forte e insieme il punto debole della serie: risolve le vicende del villaggio Shirotoge con abilità e proponendo una conclusione credibile, soddisfacente senza risultare un orrendo nulla di fatto (cosa tremendamente comune nelle produzioni horror di oggi), ma insieme introduce nuovi aspetti dei personaggi e nuovi retroscena che sono tardivi e che ovviamente non possono venire sfruttati nelle poche pagine restanti, ed è un peccato.
In conclusione, anche se non è un capolavoro, è un'ottima opera per gli appassionati del genere. Sette e mezzo.
La missione è compiuta a metà. Sebbene certi momenti siano sinceramente inquietanti e ben riusciti, seppur certi personaggi siano ben caratterizzati e credibili (per dirne un paio, il proprietario della locanda o il bambino che si aggrega alla combriccola degli eroi), altri sono appena abbozzati, ad esempio Kitami che, pur dovendo essere virtualmente importante nella trama, ha decisamente poco spazio e funge quasi solo da plot device per approfondire il personaggio di Shosuke.
L'ultimo volume è un po' il punto forte e insieme il punto debole della serie: risolve le vicende del villaggio Shirotoge con abilità e proponendo una conclusione credibile, soddisfacente senza risultare un orrendo nulla di fatto (cosa tremendamente comune nelle produzioni horror di oggi), ma insieme introduce nuovi aspetti dei personaggi e nuovi retroscena che sono tardivi e che ovviamente non possono venire sfruttati nelle poche pagine restanti, ed è un peccato.
In conclusione, anche se non è un capolavoro, è un'ottima opera per gli appassionati del genere. Sette e mezzo.