Recensione
Rockin' Heaven
7.0/10
Lo ammetto senza mezzi termini: da questo manga non ho ricevuto alcuna delusione per il semplice fatto che ero già partita prevenuta fin dall'inizio. Insomma, basta guardare la copertina o leggere la trama per rendersi tranquillamente conto di che genere di manga sarà: commedia scolastica classica, senza particolari spunti nuovi dedicato per lo più alle fan del genere. Punto.
Veniamo innanzitutto alla trama: la quindicenne Sawa si è appena trasferita in città ed è tutta trepidante per il suo primo giorno nella nuova scuola, il liceo Amabane, che la protagonista scoprirà successivamente essere un ex istituto maschile ora misto.
Superato lo shock iniziale grazie anche l'aiuto della nuova amica Akira, la ragazza conoscerà i suoi "adorabili compagni di classe", che si rivelano essere niente di meno che dei teppisti, primo tra tutti il figlio del presidente della scuola, Ran, se vogliamo il protagonista maschile della storia e affascinante ragazzo dall'aria misteriosa.
Cominceranno così una serie di (dis)avventure tra Sawa e Ran, tra fraintendimenti, equivoci, nuovi studenti e nuovi ostacoli.
La trama, si vede dai!, non brilla certo di originalità! Di cliché se ne possono vedere quanti ne volete a cominciare dalla caratterizzazione dei personaggi o i luoghi comuni in cui sboccia l'amore tra i due protagonisti. Anche i vari accenni "tragici", come possono essere la morte della madre del protagonista e il suo rapporto tormentato col padre, sono affrontati in maniera abbastanza "leggera" (vorrei dire più "superficiale", ma visto il target di lettori a cui si rivolge uso questo termine) e poco approfondita.
Inoltre molti degli utenti che hanno recensito hanno notato la grande somiglianza che c'è tra Rockin Heaver e Kodomo No Omocha - Il giocattolo per bambini. Io personalmente non ho mai seguito con particolare interesse né l'anime né il manga di "Rossana", quindi a questo riguardo non saprei che dire.
Comunque ora la domanda sorge spontanea: con tutti i difetti che presenta un'opera simile, perché dargli sette e non uno?
Per prima cosa i disegni mi sono sembrati carini. Saranno anche i classici da shojo manga (occhi giganti e brilluccicosi, pettinature sempre diverse e dettagli a non finire) però li ho trovati davvero graziosi. In più le copertine sono ben fatte e ben colorate; le tavole pulite e la lettura risulta fluida e continua, senza nessun tipo di problema.
Un'altra cosa che mi è piaciuta sono i capitoli extra. Sembrerà una sciocchezza, ma li ho trovati davvero simpatici, soprattutto quello degli angioletti. Senza contare che almeno approfondivano un po' i personaggi, anche quelli secondari, visto che in questo tipo di manga (non tutti, ma la maggior parte) si tende a dare più importanza solo ai protagonisti, piuttosto che alla gente di contorno.
Per concludere, quest'opera è adatta, come già detto, giusto alle fan delle commedie romantiche leggere e poco impegnative o a tutti quelli che vogliono passare una mezz'oretta tranquilla senza troppi pensieri (come la sottoscritta!).
Veniamo innanzitutto alla trama: la quindicenne Sawa si è appena trasferita in città ed è tutta trepidante per il suo primo giorno nella nuova scuola, il liceo Amabane, che la protagonista scoprirà successivamente essere un ex istituto maschile ora misto.
Superato lo shock iniziale grazie anche l'aiuto della nuova amica Akira, la ragazza conoscerà i suoi "adorabili compagni di classe", che si rivelano essere niente di meno che dei teppisti, primo tra tutti il figlio del presidente della scuola, Ran, se vogliamo il protagonista maschile della storia e affascinante ragazzo dall'aria misteriosa.
Cominceranno così una serie di (dis)avventure tra Sawa e Ran, tra fraintendimenti, equivoci, nuovi studenti e nuovi ostacoli.
La trama, si vede dai!, non brilla certo di originalità! Di cliché se ne possono vedere quanti ne volete a cominciare dalla caratterizzazione dei personaggi o i luoghi comuni in cui sboccia l'amore tra i due protagonisti. Anche i vari accenni "tragici", come possono essere la morte della madre del protagonista e il suo rapporto tormentato col padre, sono affrontati in maniera abbastanza "leggera" (vorrei dire più "superficiale", ma visto il target di lettori a cui si rivolge uso questo termine) e poco approfondita.
Inoltre molti degli utenti che hanno recensito hanno notato la grande somiglianza che c'è tra Rockin Heaver e Kodomo No Omocha - Il giocattolo per bambini. Io personalmente non ho mai seguito con particolare interesse né l'anime né il manga di "Rossana", quindi a questo riguardo non saprei che dire.
Comunque ora la domanda sorge spontanea: con tutti i difetti che presenta un'opera simile, perché dargli sette e non uno?
Per prima cosa i disegni mi sono sembrati carini. Saranno anche i classici da shojo manga (occhi giganti e brilluccicosi, pettinature sempre diverse e dettagli a non finire) però li ho trovati davvero graziosi. In più le copertine sono ben fatte e ben colorate; le tavole pulite e la lettura risulta fluida e continua, senza nessun tipo di problema.
Un'altra cosa che mi è piaciuta sono i capitoli extra. Sembrerà una sciocchezza, ma li ho trovati davvero simpatici, soprattutto quello degli angioletti. Senza contare che almeno approfondivano un po' i personaggi, anche quelli secondari, visto che in questo tipo di manga (non tutti, ma la maggior parte) si tende a dare più importanza solo ai protagonisti, piuttosto che alla gente di contorno.
Per concludere, quest'opera è adatta, come già detto, giusto alle fan delle commedie romantiche leggere e poco impegnative o a tutti quelli che vogliono passare una mezz'oretta tranquilla senza troppi pensieri (come la sottoscritta!).