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7.0/10
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Mameko Endo è una ragazzina di seconda media, il cui sogno è quello di diventare una modella. Ben presto le sue aspirazioni verranno infrante proprio dal debutto come modella della sua compagna di classe Midori, nonché ragazza più carina della scuola. Mame finisce così per buttarsi su quello che alla fine è il suo talento: creare vestiti. A leggere la trama è difficile non pensare a un confronto con il ben più famoso Cortili del cuore e la sua protagonista Mikako, ma a parte le protagoniste che vogliono diventare stiliste le similitudini finiscono qui. Ciò che contraddistingue Cortili del cuore è una protagonista forte e determinata, un folto cast di comprimari ben caratterizzati e una notevole attenzione alle questioni sentimentali. In Jelly Beans invece tutto questo è praticamente assente: Mame non sa ancora quello che vuole dalla vita, la caratterizzazione dei coprotagonisti è appena accennata e le questioni di cuore, anche se presenti, rimangono in secondo piano. All'inizio del primo volume Mame non è altro che un'adolescente superficiale e volubile, le cui creazioni risultano essere piuttosto goffe e spesso anche dei completi fiaschi. Ma nel corso dei 4 volumi assistiamo alla sua crescita, matura sul piano psicologico e sentimentale, diventando più determinata e acquisendo maggiore tecnica nella creazione dei vestiti. Il punto forte dell'opera sono i sogni ad occhi aperti che Mame fa quando ha un'improvvisa ispirazione per gli abiti, Moyoko Anno realizza splendide illustrazioni che immedesima il lettore nelle fantasie della protagonista e gli fa venire voglia di provarle sulla propria pelle.

Un'altra particolarità della storia è di essere composta da capitoli piuttosto brevi, di soli 8 pagine. Ciò non penalizza la narrazione, che risulta piuttosto fluida, se non fosse per le numerose illustrazioni di inizio capitolo non ci si accorgerebbe neanche che i capitoli sono così brevi. Inoltre i 2 modelli con cui Mame fa amicizia nel suo primo viaggio a Tokyo, Miri e Hikaru, sono i protagonisti di un opera precedente di Moyoko Anno, Jelly in the Merry-go-round.

Jelly Beans è apparso per la prima volta in Italia sulla rivista mensile Yatta, per poi essere pubblicato in volumi monografici. Purtroppo l'edizione Play Press non è delle migliori, giusto la rilegatura degli albi è fatta come si deve (non c'è il rischio di trovarsi pagine svolazzanti per la stanza), ma per tutto il resto si salva ben poco. La carta usata è abbastanza spessa da non essere trasparente ma tende al giallognolo mentre quella usata per le copertine risulta piuttosto sottile. La vera nota dolente è la qualità di stampa: le pagine in cui il nero è prevalente abbondano e nella maggior parte di queste o il nero non è uniforme o macchia la pagina adiacente. Tutto sommato non si trattano di difetti che precludono il lettore di gustarsi l'opera ma di certo penalizza coloro che ricercano un minimo di qualità anche in un'edizione economica.

Jelly Beans non è esente da difetti, quello che maggiormente risalta è che in 4 volumi vengono raccontati 5 anni di vita della protagonista e a volte si ha la sensazione che la storia vada avanti con l'acceleratore. Nel complesso rimane una storia deliziosa e piacevole da leggere, un volumetto tira l'altro. La mia valutazione sarebbe un bel 7,5 ma non potendo assegnare il mezzo voto la riduco a malincuore a un 7, considerando la qualità (scarsa) dell'edizione.