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8.0/10
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Un'opera che ciascun appassionato di racconti di vampiri dovrebbe possedere per poter morire... dalle risate! Questo manga del '79 del maestro Tezuka unisce una buona conoscenza del romanzo stokeriano (e ancor meglio del cinema della Universal su Dracula e bella compagnia) e una buona dose di humor per parodie, ma anche di satira politico-sociale - che per un lettore del 2011 è un po' difficile cogliere e solo i più "grandicelli" o i più informati apprezzeranno a pieno.

La trama si basa su episodi della vita quotidiana di Chocolat, la figlia del nostro vampiro, e sui problemi che le sorgono nel cercare di avere una vita normale in Giappone quando suo padre cerca costantemente di procacciarsi il "verginal fluido vitale". Ma non sono solo queste le (dis)avventure dei Tepes-Draculea: spesso dovranno affrontare altre creature soprannaturali (ma anche naturali, vedi i civili di volta in volta coinvolti) e soprattutto il nemico di sempre del nosferatu transilvano, il prof. Rip Van Hellsing (parodia dissenterica dello stokeriano Abraham Van Helsing), le cui armi preferite sono cunei (senza martello) e croci (senza Crocifisso).

L'edizione Ronin è nel complesso buona, anche se risultano piuttosto seccanti alcuni errori di stampa e soprattutto (almeno per me) l'incostanza che si è avuta nel riportare nella quarta di copertina di tutti e tre i volumi il cognome Van Helsing (una sola "l"), mentre nel testo del manga è Hellsing (due "l"), creando confusione tra Bram Stoker e Kota Hirano (concedetemi la battuta) e non facendo capire bene la scelta di Tezuka sul nome.

"Don Dracula" è un'opera che ho molto apprezzato e di cui ho fruito con diletto, che consiglio veramente all'utenza internautica per la sua comicità e spensieratezza, ma anche per i sottili riferimenti che il saggio Tezuka nasconde qua e là.
Un buon 8, per amor di giustizia, mi pare il voto oggettivo che si merita.