Recensione
Recensione di SakuraHime
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Il volume unico Cherish, contiene due storie brevi di Wataru Yoshizumi. La prima storia è quella di Chihiro e la sua famiglia, composta da due genitori gay, e il secondo incontro della stessa con il suo primo grande amore. La storia tocca i temi della fiducia, della comprensione, dell'accettazione e, seppur non specificatamente, dell'importanza del dialogo nella coppia.
Nel secondo racconto, intitolato Happines, troviamo Akatsu, giovane impiegato presso una casa editrice, innamorato di una donna che ha già un figlio da un precedente matrimonio. Anche qui ritorna il tema della fiducia, ma soprattutto il timore di amare ancora quando si ha sofferto.
Seppur nella loro brevità i due racconti autoconclusivi sono ben strutturati e di piacevole lettura. Temi che potrebbero sembrare pesanti vengono affrontati con semplicità e naturalezza, senza scadere nel banale.
Il filo conduttore delle due opere è quello dell'amore nella famiglia, nel senso non tradizionale del termine. I disegni sono piacevoli e curati, propri dello stile dalla Yoshizumi. Forse l'unica nota fuori dal coro è rappresentata dal sottotitolo di copertina "semplicemente adorabile", che ho trovato poco adatto rispetto al contenuto. Nell'insieme, la copertina così realizzata, crea l'aspettativa di uno shojo più "giovane" rispetto ai temi in realtà affrontati dai due racconti.
La consiglierei a chi ha voglia di una lettura non impegnativa che allo stesso tempo sfiori un tema come quello dell'amore e dell'affetto da angolazioni differenti.
Nel secondo racconto, intitolato Happines, troviamo Akatsu, giovane impiegato presso una casa editrice, innamorato di una donna che ha già un figlio da un precedente matrimonio. Anche qui ritorna il tema della fiducia, ma soprattutto il timore di amare ancora quando si ha sofferto.
Seppur nella loro brevità i due racconti autoconclusivi sono ben strutturati e di piacevole lettura. Temi che potrebbero sembrare pesanti vengono affrontati con semplicità e naturalezza, senza scadere nel banale.
Il filo conduttore delle due opere è quello dell'amore nella famiglia, nel senso non tradizionale del termine. I disegni sono piacevoli e curati, propri dello stile dalla Yoshizumi. Forse l'unica nota fuori dal coro è rappresentata dal sottotitolo di copertina "semplicemente adorabile", che ho trovato poco adatto rispetto al contenuto. Nell'insieme, la copertina così realizzata, crea l'aspettativa di uno shojo più "giovane" rispetto ai temi in realtà affrontati dai due racconti.
La consiglierei a chi ha voglia di una lettura non impegnativa che allo stesso tempo sfiori un tema come quello dell'amore e dell'affetto da angolazioni differenti.