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Ho comprato questo volume autoconclusivo per caso, cedendo ai bei disegni e alla bella edizione, fattori secondari visto che comunque è la storia quella che conta, ma che tuttavia non mi hanno fatto pentire dell'acquisto.
Come ben si sa le CLAMP sono famose per spaziare da un genere ad un altro, e in questo caso particolare ci troviamo di fronte alla rivisitazione di una famosa leggenda coreana: quella di Chun Hyang.

La storia si divide in quattro racconti: il primo ci fa fare la conoscenza di Chun Hyang, una ragazza dal carattere forte che si ribella agli ingiusti sistemi presenti nel luogo in cui vive, in cui lo Yangban (un'entità politica che lavora per il governo) fa vivere in maniera infelice il suo popolo riscuotendo più tasse del dovuto. Nel racconto conosceremo anche la madre della ragazza che è una "mudang", ossia una sciamana che pratica l'esorcismo e un ragazzo, Mong Ryong, che intreccerà col tempo un bel rapporto con la nostra protagonista. Dopo varie disavventure i due decideranno di viaggiare, viaggio che inizierà a partire dal secondo racconto.
Nella terza storia assisteremo ad un flashback in cui vedremo una piccola Chun Hyang battersi col figlio dello Yangban, nell'ultima invece verranno spese poche pagine per far vedere qualche gag comica tra i due protagonisti.

Nel complesso "La leggenda di Chun Hyang" è una storia graziosa e ben orchestrata in cui troviamo il famoso quartetto di Osaka più in forma che mai, anche a livello grafico, in cui possiamo apprezzare delle tavole ricche di dettagli e disegni sublimi. I temi trattati sono interessanti, soprattutto per chi, come me, non ha mai avuto modo di avvicinarsi alla cultura coreana. Unico neo della storia è un finale troppo affrettato: non esiste infatti una conclusione vera e propria e questa cosa è probabilmente dovuta al fatto che "La Leggenda di Chun Hyang" era stato concepito non come oneshot bensì come opera più lunga, e questo è un vero peccato: a parer mio poteva venir fuori una bellissima opera anche in tre o quattro volumetti.

L'edizione targata Jpop non delude come al solito: presenta sovraccoperta, pagine a colori sia ad inizio albo sia nell'introduzione del secondo capitolo per un prezzo comunque onesto.

Un'opera piacevole che consiglio, magari è meglio che se ne tengano alla larga coloro a cui non piacciono i finali inconcludenti, ma per quelli che cercano un volume unico senza troppe pretese, questo fa per voi!