Recensione
Buster Keel!
3.0/10
'Buster Keel!' è un manga edito in patria - a partire dal 2008 - sulla rivista Shonen Rival, della nota Kodansha. L'opera in questione è stata portata in Italia dalla Star Comics, che ci dona la sua edizione di qualità "classica": senza lode né infamia. Questo titolo porta la firma di Kenshirou Sakamoto, autore noto solo per quest'opera. Si può tranquillamente definire un manga penoso e privo di originalità.
Narra le vicende del giovane Keel, attuale lottatore che in passato fu un Dragon Ape, ovvero una sottospecie di scimmia che possiede delle rigide squame sulla pelliccia. Egli fu ridotto in forma umana grazie all'aiuto di Silva, suo ex maestro che non ha potuto più incontrare per lunghissimo tempo. L'irruento Keel, accompagnato dalla bella Lavie - in seguito anche da un terzo membro del gruppo, Blue - si lancerà alla ricerca del suo maestro perduto.
È assai evidente che il manga in questione prenda palesemente spunto - anzi, copi in svariati casi - il ben più noto 'Fairy Tail' del sensei Mashima. Gli sviluppi della storia sono patetici e non saranno in grado di coinvolgere, ma soprattutto di portare un misero elemento di originalità nella deludente narrazione. Si presenta come un'opera penosa e già vista che deluderà sotto tutti i più differenti aspetti: sia grafici che soprattutto narrativi. In tutte le sue vicende si appresta ad essere banale e ripetitivo, tanto da rasentare in più casi l'assoluta monotonia. Le lacune sono decisamente troppe e non permettono minimamente a quest'opera di diventare interessante ed emozionante. È il classico shounen per eccellenza: perbenista, banale e futile. Inoltre, pecca anche sotto il campo dei disegni; classici e poco caratteristici. Nel complesso è un'opera deludente dall'inizio alla fine; lascerà solo una grande amarezza, persino ai grandi amanti di questo tanto acclamato e apprezzato genere.
Narra le vicende del giovane Keel, attuale lottatore che in passato fu un Dragon Ape, ovvero una sottospecie di scimmia che possiede delle rigide squame sulla pelliccia. Egli fu ridotto in forma umana grazie all'aiuto di Silva, suo ex maestro che non ha potuto più incontrare per lunghissimo tempo. L'irruento Keel, accompagnato dalla bella Lavie - in seguito anche da un terzo membro del gruppo, Blue - si lancerà alla ricerca del suo maestro perduto.
È assai evidente che il manga in questione prenda palesemente spunto - anzi, copi in svariati casi - il ben più noto 'Fairy Tail' del sensei Mashima. Gli sviluppi della storia sono patetici e non saranno in grado di coinvolgere, ma soprattutto di portare un misero elemento di originalità nella deludente narrazione. Si presenta come un'opera penosa e già vista che deluderà sotto tutti i più differenti aspetti: sia grafici che soprattutto narrativi. In tutte le sue vicende si appresta ad essere banale e ripetitivo, tanto da rasentare in più casi l'assoluta monotonia. Le lacune sono decisamente troppe e non permettono minimamente a quest'opera di diventare interessante ed emozionante. È il classico shounen per eccellenza: perbenista, banale e futile. Inoltre, pecca anche sotto il campo dei disegni; classici e poco caratteristici. Nel complesso è un'opera deludente dall'inizio alla fine; lascerà solo una grande amarezza, persino ai grandi amanti di questo tanto acclamato e apprezzato genere.
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