Recensione
Red Eyes
5.0/10
Non vedo Red Eyes come un manga "brutto", ma banale e, specialmente, superfluo.
Iniziamo con la storia: Mills, comandante della compagnia Jackal, viene condannato ingiustamente per dei crimini di guerra. A fregarlo è il simpaticissimo Crazy, caratterizzato (quasi) meglio di un comodino. Da qui Mills cercherà di vendicarsi.
La trama non è niente di che, lo finisci di leggere e... boh, non ti lascia niente, non riesce a coinvolgerti, non ti viene la voglia di continuare. Poi ci sono alcune situazione che danno un senso di già visto, non scopiazzature di altri manga importanti ma banalità, come il nemico che a terra, morente, rivela tutto (non mi dilungo per evitare inutili spoiler). Sono delle sensazioni orride, cose viste e riviste, tratte direttamente da un tema di V° elementare. Penso che solo leggendo il manga si riesca veramente a capire queste "sensazioni di già visto" (ma non leggetelo, non fatevi del male per questo!).
I personaggi sono pessimi. L'autore cerca di caratterizzarli facendo vedere una brevissima storiella del loro passato, facendo chiaramente notare di che pasta sono fatti. Il brutto è che non esistono sfumature, per esempio se uno è rappresentato come il "cattivo" è un bastardo senza precedenti in TUTTO quello che fa. Se uno è "buono" non sbaglia mai, nessuna azione deplorevole. L'unica eccezione è il protagonista, Mills, ma che comunque non fa gridare al miracolo.
Proseguiamo con i disegni: direi che si salvano, ma proprio per poco. Sarà anche che non apprezzo molto quello stile, specialmente i visi e tutti gli scenari urbani (i restanti sono desertici per la maggior parte) che sono troppo perfetti. Nel senso che le case, i palazzi e tutto il resto sono disegnati con linee rette perfettissime e danno un effetto "strano". Anche qua, bisognerebbe vederli, spiegarlo a parole è impossibile.
Edizione: anche se stiamo parlando della Panini, l'edizione non è così malvagia. La carta non è di infima qualità come al solito, quasi nella media, e la rilegatura è abbastanza buona. Nessuna pagina a colori tranne per il primo volumetto. Si poteva fare molto meglio, ma io non cambierei quasi niente (tranne le pagine a colori, devono SEMPRE abbondare!), per mantenere quel prezzo (non è il manga da avere in edizione extra-lusso). A proposito di prezzo, siamo passati da 3,60€ a 4,00€ per finire a 5,90€. È un aumento di 2,30€! Non è possibile fare queste porcate! Almeno avere una continuità, ma no, alla Panini non possono fare le cose decentemente. Se un manga vende poco si aumenta il prezzo, se vende tanto... si aumenta il prezzo in ogni caso, tanto noi allocchi lo compriamo (Red Eyes appartiene probabilmente alla prima categoria)!
In conclusione: ho scritto questa recensione soprattutto per avvisare che questo manga non è brutto, ma non è niente di speciale, si può tranquillamente evitare e passare ad altro.
Iniziamo con la storia: Mills, comandante della compagnia Jackal, viene condannato ingiustamente per dei crimini di guerra. A fregarlo è il simpaticissimo Crazy, caratterizzato (quasi) meglio di un comodino. Da qui Mills cercherà di vendicarsi.
La trama non è niente di che, lo finisci di leggere e... boh, non ti lascia niente, non riesce a coinvolgerti, non ti viene la voglia di continuare. Poi ci sono alcune situazione che danno un senso di già visto, non scopiazzature di altri manga importanti ma banalità, come il nemico che a terra, morente, rivela tutto (non mi dilungo per evitare inutili spoiler). Sono delle sensazioni orride, cose viste e riviste, tratte direttamente da un tema di V° elementare. Penso che solo leggendo il manga si riesca veramente a capire queste "sensazioni di già visto" (ma non leggetelo, non fatevi del male per questo!).
I personaggi sono pessimi. L'autore cerca di caratterizzarli facendo vedere una brevissima storiella del loro passato, facendo chiaramente notare di che pasta sono fatti. Il brutto è che non esistono sfumature, per esempio se uno è rappresentato come il "cattivo" è un bastardo senza precedenti in TUTTO quello che fa. Se uno è "buono" non sbaglia mai, nessuna azione deplorevole. L'unica eccezione è il protagonista, Mills, ma che comunque non fa gridare al miracolo.
Proseguiamo con i disegni: direi che si salvano, ma proprio per poco. Sarà anche che non apprezzo molto quello stile, specialmente i visi e tutti gli scenari urbani (i restanti sono desertici per la maggior parte) che sono troppo perfetti. Nel senso che le case, i palazzi e tutto il resto sono disegnati con linee rette perfettissime e danno un effetto "strano". Anche qua, bisognerebbe vederli, spiegarlo a parole è impossibile.
Edizione: anche se stiamo parlando della Panini, l'edizione non è così malvagia. La carta non è di infima qualità come al solito, quasi nella media, e la rilegatura è abbastanza buona. Nessuna pagina a colori tranne per il primo volumetto. Si poteva fare molto meglio, ma io non cambierei quasi niente (tranne le pagine a colori, devono SEMPRE abbondare!), per mantenere quel prezzo (non è il manga da avere in edizione extra-lusso). A proposito di prezzo, siamo passati da 3,60€ a 4,00€ per finire a 5,90€. È un aumento di 2,30€! Non è possibile fare queste porcate! Almeno avere una continuità, ma no, alla Panini non possono fare le cose decentemente. Se un manga vende poco si aumenta il prezzo, se vende tanto... si aumenta il prezzo in ogni caso, tanto noi allocchi lo compriamo (Red Eyes appartiene probabilmente alla prima categoria)!
In conclusione: ho scritto questa recensione soprattutto per avvisare che questo manga non è brutto, ma non è niente di speciale, si può tranquillamente evitare e passare ad altro.