Recensione
Break Blade
7.0/10
<b> ATTENZIONE: LIEVI SPOILER! </b>
E' combattuto il mio voto, perché "Break Blade" parte bene; io arrivo dagli OAV e per la frustrazione dell'attesa di uscita di questi mi misi a leggere il manga, che ben presto mi fece rendere conto delle falle che hanno poi decretato la caduta di valutazione sull'anime.
La storia di guerra presentata è davvero piacevole, e in periodo di magra per le serie robotiche sicuramente spicca in modo maggiore.
Ci troviamo nel continente di Cruzon devastato dalla guerra, in quanto uno scomodo trattato di passaggio non ostile tra il regno di Krisna ed il regno di Orlando ha permesso lo scontro tra quest'ultimo ed Athens, spingendo questi poi a volere invadere Krisna sia per vendicarsi del diritto di passaggio ceduto dal re a Orlando, sia perché Krisna ha la fortuna di avere un territorio fertile e una fiorente industria peschiera, mentre Athens ha una terra brulla e poco coltivabile e ha pochissime risorse. Conquistare Krisna significherebbe ripristinare i danni subiti per gestire gli scontri ed avvicinarsi ad Orlando in previsione di una prossima mossa bellica.
In questo allegro scenario di tensioni politiche e belliche quattro amici dei tempi dell'accademia di Krisna si rincontrano sul terreno bellico in schieramenti opposti. Il re Hodr di Krisna; obbligato alla guerra dalle minacce al suo paese, il geniale pilota di Golem Zess, originario di Athens ed entrato nel corpo militare del suo paese per tenere a freno la sete di sangue del fratello maggiore Lokiss, cancelliere di Athens; Rygart, un ragazzo considerato eccezionale in quanto a differenza di tutta la popolazione non è in possesso della magia con cui attivare i cristalli di potere, vettori per i poteri innati della popolazione; ed infine Sygin, l'eccentrica scienziata famosa in accademia per stare rinchiusa nel suo laboratorio anche tre giorni di fila senza mangiare, bere o dormire, io aggiungerei anche per la bizzarra mania di girare nuda con le prigioniere che si tiene in stanza, ma pare non sia una nota che spicca valutando il soggetto.
La guerra viene descritta più attentamente nel manga rispetto la versione animata, si da spazio alle visioni politiche anche dei generali e dei personaggi comprimari; si analizzano le ragioni di Athens con attenzione, tramite gli occhi dei suoi soldati, ma non solo.
L'analisi psicologica si spinge più a fondo nei protagonisti, sebbene la caduta nel ridicolo del rapporto tra Rygart e la regina è presente anche nella versione cartacea, di fatti la cara regina che si è sposata il re perché faceva figo e le permetteva di studiare e non lavorare dopo l'accademia, mantiene il suo giochino da passeggiatrice che nemmeno tiene alla decenza per il popolo ed i militari che finiscono giustamente per vedere Rygart di pessimo occhio.
Insignificanti le reazioni emotive del re, sebbene sia dato ampio spazio al suo dissidio nella tutela del suo popolo in questa guerra che può quasi esclusivamente perdere. Spiace davvero non vedere un maggiore peso sul lato emotivo anche qui, se nell'anime era giustificato dalla ristrettezza di tempi, nel fumetto questa cosa era gestibile e non si nota, quindi non capisco il perché di non dare spazio ai drammi psicologici di questo giovane re che si vede tradito, ignorato e abbandonato dalla sua sovrana, che praticamente lo lascia da solo a gestire i guai mentre lei passa le giornate a fremere per Rygart e stop. Si sminuisce davvero allo squallore quello che poteva essere una profonda analisi degli intrecci dei personaggi, non dando nemmeno reali perché sul come mai questa con il bel re ricco comunque c'è rimasta per anni, senza mai voler pensare di fare un giro a trovare l'amichetto dei suoi sogni.
Stupenda invece la versione cartacea nell'analisi di Jirge e del generale di Krisna, suo padre, il come è davvero nato il guerriero folle ed omicida, come mai l'abile figlio addestrato da sempre alle logiche di guerriglia è diventato il mostro che tutti i suoi compagni conoscono. Toccante il suo rapporto di amicizia con Rygart e toccante la disperazione che gli fa conoscere sacrificandosi per quest'ultimo, gesto che cambierà profondamente la psicologia del biondo non mago che per tutto il tempo ha cercato di essere "corretto" nei confronti di tutti, nemici ed alleati, ripudiando l'omicidio come mezzo sebbene costretto tra le file belliche (nell'esercito di Krisna).
Viene dato spazio al confronto tra i vari membri degli eserciti, si conosce Barcuse in modo più attento e anche la sua entourage di guerrieri, si osserva il suo essere spietato, si valuta con attenzione il suo punto di vista in raffronto con Rygart le loro mentalità in conflitto nel più drammatico ed angosciante confronto che porta il protagonista a conoscere il concetto di vendetta e desiderio di omicidio.
Se qui l'analisi è davvero attenta lo è meno nella presa di coscienza emotiva ed è proprio vaga nel rapporto tra Rygart e Zess, perfettamente non sufficiente a dare tutte le spiegazioni necessarie, anche se magari andando avanti migliorerà ma ho seri dubbi, come dubito sappiano salvare il drammatico disastro creato con il ruolo da peripatetica delle regina.
L'aspetto tecnico è buono, crudo, anche più che nell'anime, il disegno rende l'idea proprio della situazione bellica in corso, non ci sono divise perfette e sempre in piega, come non ci sono golem lucenti anche dopo scontri nel deserto, e massacri con spada e fucile. Il mecha design è buono anche nella forma cartacea, manca ovviamente la bellezza dell'animazione, ma glielo si perdona in favore di un'analisi più attenta di trama.
Il tratto è intenso, piacevole, i fondali brulli del deserto sono davvero gradevoli e la definizione dei personaggi è buona e non falsata. Situazione che è in decrescendo, purtroppo: mi spiego, il tratto si evolve e peggiora, si passa ad una definizione con ottime ombreggiature ad un livello di abbozzo rabbioso, non so se per sottolineare il dramma degli scontri o perché è passata la voglia di disegnare decentemente.
In conclusione la storia ha spiccati momenti da 8-9, ma ha davvero dei pessimi crolli che non si preoccupa di sistemare, sebbene si noti lo sforzo di rendere non stereotipati i personaggi partendo da ruoli di stereotipi, cosa secondo me davvero pregevole. Di fatto l'eroe Rygart, classico emarginato fino al giorno prima, non è un eroe, è un disastro, uno che non sa fare la guerra eppure ci va, e deve fare i conti con la cruda realtà con esiti pessimi per altro. Io trovo che sia davvero una nota non da poco, questo passaggio di distacco dai ruoli classici facendo impattare i personaggi contro la realtà degli eventi.
Il mio voto finale è sette, sicuramente un fumetto che consiglio soprattutto agli astinenti del genere, ma avviso che da parecchie delusioni questa serie, anche se bisogna vedere come si chiuderà tutta la faccenda.
E' combattuto il mio voto, perché "Break Blade" parte bene; io arrivo dagli OAV e per la frustrazione dell'attesa di uscita di questi mi misi a leggere il manga, che ben presto mi fece rendere conto delle falle che hanno poi decretato la caduta di valutazione sull'anime.
La storia di guerra presentata è davvero piacevole, e in periodo di magra per le serie robotiche sicuramente spicca in modo maggiore.
Ci troviamo nel continente di Cruzon devastato dalla guerra, in quanto uno scomodo trattato di passaggio non ostile tra il regno di Krisna ed il regno di Orlando ha permesso lo scontro tra quest'ultimo ed Athens, spingendo questi poi a volere invadere Krisna sia per vendicarsi del diritto di passaggio ceduto dal re a Orlando, sia perché Krisna ha la fortuna di avere un territorio fertile e una fiorente industria peschiera, mentre Athens ha una terra brulla e poco coltivabile e ha pochissime risorse. Conquistare Krisna significherebbe ripristinare i danni subiti per gestire gli scontri ed avvicinarsi ad Orlando in previsione di una prossima mossa bellica.
In questo allegro scenario di tensioni politiche e belliche quattro amici dei tempi dell'accademia di Krisna si rincontrano sul terreno bellico in schieramenti opposti. Il re Hodr di Krisna; obbligato alla guerra dalle minacce al suo paese, il geniale pilota di Golem Zess, originario di Athens ed entrato nel corpo militare del suo paese per tenere a freno la sete di sangue del fratello maggiore Lokiss, cancelliere di Athens; Rygart, un ragazzo considerato eccezionale in quanto a differenza di tutta la popolazione non è in possesso della magia con cui attivare i cristalli di potere, vettori per i poteri innati della popolazione; ed infine Sygin, l'eccentrica scienziata famosa in accademia per stare rinchiusa nel suo laboratorio anche tre giorni di fila senza mangiare, bere o dormire, io aggiungerei anche per la bizzarra mania di girare nuda con le prigioniere che si tiene in stanza, ma pare non sia una nota che spicca valutando il soggetto.
La guerra viene descritta più attentamente nel manga rispetto la versione animata, si da spazio alle visioni politiche anche dei generali e dei personaggi comprimari; si analizzano le ragioni di Athens con attenzione, tramite gli occhi dei suoi soldati, ma non solo.
L'analisi psicologica si spinge più a fondo nei protagonisti, sebbene la caduta nel ridicolo del rapporto tra Rygart e la regina è presente anche nella versione cartacea, di fatti la cara regina che si è sposata il re perché faceva figo e le permetteva di studiare e non lavorare dopo l'accademia, mantiene il suo giochino da passeggiatrice che nemmeno tiene alla decenza per il popolo ed i militari che finiscono giustamente per vedere Rygart di pessimo occhio.
Insignificanti le reazioni emotive del re, sebbene sia dato ampio spazio al suo dissidio nella tutela del suo popolo in questa guerra che può quasi esclusivamente perdere. Spiace davvero non vedere un maggiore peso sul lato emotivo anche qui, se nell'anime era giustificato dalla ristrettezza di tempi, nel fumetto questa cosa era gestibile e non si nota, quindi non capisco il perché di non dare spazio ai drammi psicologici di questo giovane re che si vede tradito, ignorato e abbandonato dalla sua sovrana, che praticamente lo lascia da solo a gestire i guai mentre lei passa le giornate a fremere per Rygart e stop. Si sminuisce davvero allo squallore quello che poteva essere una profonda analisi degli intrecci dei personaggi, non dando nemmeno reali perché sul come mai questa con il bel re ricco comunque c'è rimasta per anni, senza mai voler pensare di fare un giro a trovare l'amichetto dei suoi sogni.
Stupenda invece la versione cartacea nell'analisi di Jirge e del generale di Krisna, suo padre, il come è davvero nato il guerriero folle ed omicida, come mai l'abile figlio addestrato da sempre alle logiche di guerriglia è diventato il mostro che tutti i suoi compagni conoscono. Toccante il suo rapporto di amicizia con Rygart e toccante la disperazione che gli fa conoscere sacrificandosi per quest'ultimo, gesto che cambierà profondamente la psicologia del biondo non mago che per tutto il tempo ha cercato di essere "corretto" nei confronti di tutti, nemici ed alleati, ripudiando l'omicidio come mezzo sebbene costretto tra le file belliche (nell'esercito di Krisna).
Viene dato spazio al confronto tra i vari membri degli eserciti, si conosce Barcuse in modo più attento e anche la sua entourage di guerrieri, si osserva il suo essere spietato, si valuta con attenzione il suo punto di vista in raffronto con Rygart le loro mentalità in conflitto nel più drammatico ed angosciante confronto che porta il protagonista a conoscere il concetto di vendetta e desiderio di omicidio.
Se qui l'analisi è davvero attenta lo è meno nella presa di coscienza emotiva ed è proprio vaga nel rapporto tra Rygart e Zess, perfettamente non sufficiente a dare tutte le spiegazioni necessarie, anche se magari andando avanti migliorerà ma ho seri dubbi, come dubito sappiano salvare il drammatico disastro creato con il ruolo da peripatetica delle regina.
L'aspetto tecnico è buono, crudo, anche più che nell'anime, il disegno rende l'idea proprio della situazione bellica in corso, non ci sono divise perfette e sempre in piega, come non ci sono golem lucenti anche dopo scontri nel deserto, e massacri con spada e fucile. Il mecha design è buono anche nella forma cartacea, manca ovviamente la bellezza dell'animazione, ma glielo si perdona in favore di un'analisi più attenta di trama.
Il tratto è intenso, piacevole, i fondali brulli del deserto sono davvero gradevoli e la definizione dei personaggi è buona e non falsata. Situazione che è in decrescendo, purtroppo: mi spiego, il tratto si evolve e peggiora, si passa ad una definizione con ottime ombreggiature ad un livello di abbozzo rabbioso, non so se per sottolineare il dramma degli scontri o perché è passata la voglia di disegnare decentemente.
In conclusione la storia ha spiccati momenti da 8-9, ma ha davvero dei pessimi crolli che non si preoccupa di sistemare, sebbene si noti lo sforzo di rendere non stereotipati i personaggi partendo da ruoli di stereotipi, cosa secondo me davvero pregevole. Di fatto l'eroe Rygart, classico emarginato fino al giorno prima, non è un eroe, è un disastro, uno che non sa fare la guerra eppure ci va, e deve fare i conti con la cruda realtà con esiti pessimi per altro. Io trovo che sia davvero una nota non da poco, questo passaggio di distacco dai ruoli classici facendo impattare i personaggi contro la realtà degli eventi.
Il mio voto finale è sette, sicuramente un fumetto che consiglio soprattutto agli astinenti del genere, ma avviso che da parecchie delusioni questa serie, anche se bisogna vedere come si chiuderà tutta la faccenda.