Recensione
The Qwaser Of Stigmata
7.0/10
Nel recensire questo manga mi ritrovo un po' indeciso, ma cercherò di dare un giudizio e dei consigli (se riesco) chiari e precisi.
La trama di questo manga è scritta dal sensei Hiroyuki Yoshino, e devo ammettere che è riuscito a fare un lavoro discreto. Il fatto che dei guerrieri riescano a controllare dei precisi elementi della tavola periodica mi è piaciuta molto, fattore che si è poi intrecciato con gli elementi della storia del regime comunista nella ex Jugoslavia e con la religione ortodossa, molto diffusa in quei luoghi.
Il manga in questione è un seinen adatto per un pubblico non proprio giovane, chi deciderà di leggere questo manga deve abituarsi ad una lettura piuttosto esplicita; i massacri e gli stupri avvenuti durante "l'epurazione etnica" della Serbia vengono trattati con crudo realismo. In uno scenario di morte e violenza, troviamo il protagonista, Sasha, o più propriamente Alexander Nikolaevich Her. Già il nome fa capire le origini russe del ragazzo di tredici anni, ma che ne dimostra molti di più dal comportamento e dal modo di pensare. Il ragazzo è un Qwaser, un guerriero alchemico che riesce a dominare l'elemento chimico del ferro, grazie al Soma, il latte sacro che alcune donne, le Marie in onore della vergine Maria che allatta il bambino, donano ai Qwaser "allattandoli".
Ecco uno dei grandi problemi di questo manga: il fanservice e i riferimenti troppo espliciti. Non credo di essere una persona troppo restrittiva su questo argomento (non mi reputo un bacchettone, ecco) il fanservice ben distribuito non mi dispiace, anzi credo che sia un elemento fondamentale nel mondo dei manga, ma qui è davvero troppo. Anche parecchio "spinto" a volte, è presente in una vignetta su tre. Immaginate poi le situazioni che si creano quando il Qwaser è una donna e per di più con tendenze al sadomaso. Preciso che il manga non è un hentai ma ci si avvicina molto.
Insomma sconsigliatissimo per un pubblico troppo giovane o troppo rigido su argomenti riguardanti il nudo e il sesso.
Credo inoltre che questo manga non sia il ritratto della chiarezza. Molte volte ho dovuto rileggere il tankobon per poter arrivare ad intuire il filo della narrazione e a volte futuro, passato e presente si alternano in modo poco chiaro.
Passando invece ai punti forti di questo fumetto, direi che il sensei Ken-etsu Sato merita il massimo dei voti. I suoi disegni sono a dir poco fantastici, curati fin nei minimi particolari e molto puliti e chiari. Anche la storia d'amore fra Mafuyu, l'eroina del manga, e Sasha viene sviluppata in modo molto appropriato e puro rispetto al resto. Uno dei temi più belli di quest'opera è quello della concezione dell'amore da parte di un ragazzino che, nonostante ne dimostri di più e sembri gelido come la tundra russa, ha pur sempre tredici anni.
Che dire combattuto fra questi temi ho deciso di assegnare a Seikon no Qwaser un 7 pieno.
La trama di questo manga è scritta dal sensei Hiroyuki Yoshino, e devo ammettere che è riuscito a fare un lavoro discreto. Il fatto che dei guerrieri riescano a controllare dei precisi elementi della tavola periodica mi è piaciuta molto, fattore che si è poi intrecciato con gli elementi della storia del regime comunista nella ex Jugoslavia e con la religione ortodossa, molto diffusa in quei luoghi.
Il manga in questione è un seinen adatto per un pubblico non proprio giovane, chi deciderà di leggere questo manga deve abituarsi ad una lettura piuttosto esplicita; i massacri e gli stupri avvenuti durante "l'epurazione etnica" della Serbia vengono trattati con crudo realismo. In uno scenario di morte e violenza, troviamo il protagonista, Sasha, o più propriamente Alexander Nikolaevich Her. Già il nome fa capire le origini russe del ragazzo di tredici anni, ma che ne dimostra molti di più dal comportamento e dal modo di pensare. Il ragazzo è un Qwaser, un guerriero alchemico che riesce a dominare l'elemento chimico del ferro, grazie al Soma, il latte sacro che alcune donne, le Marie in onore della vergine Maria che allatta il bambino, donano ai Qwaser "allattandoli".
Ecco uno dei grandi problemi di questo manga: il fanservice e i riferimenti troppo espliciti. Non credo di essere una persona troppo restrittiva su questo argomento (non mi reputo un bacchettone, ecco) il fanservice ben distribuito non mi dispiace, anzi credo che sia un elemento fondamentale nel mondo dei manga, ma qui è davvero troppo. Anche parecchio "spinto" a volte, è presente in una vignetta su tre. Immaginate poi le situazioni che si creano quando il Qwaser è una donna e per di più con tendenze al sadomaso. Preciso che il manga non è un hentai ma ci si avvicina molto.
Insomma sconsigliatissimo per un pubblico troppo giovane o troppo rigido su argomenti riguardanti il nudo e il sesso.
Credo inoltre che questo manga non sia il ritratto della chiarezza. Molte volte ho dovuto rileggere il tankobon per poter arrivare ad intuire il filo della narrazione e a volte futuro, passato e presente si alternano in modo poco chiaro.
Passando invece ai punti forti di questo fumetto, direi che il sensei Ken-etsu Sato merita il massimo dei voti. I suoi disegni sono a dir poco fantastici, curati fin nei minimi particolari e molto puliti e chiari. Anche la storia d'amore fra Mafuyu, l'eroina del manga, e Sasha viene sviluppata in modo molto appropriato e puro rispetto al resto. Uno dei temi più belli di quest'opera è quello della concezione dell'amore da parte di un ragazzino che, nonostante ne dimostri di più e sembri gelido come la tundra russa, ha pur sempre tredici anni.
Che dire combattuto fra questi temi ho deciso di assegnare a Seikon no Qwaser un 7 pieno.