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10.0/10
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Hojo non si smentisce mai.
City Hunter è davvero uno spettacolo. Io personalmente non ho un manga preferito, me ne piacciono tantissimi, ma se fossi costretto a pronunciarmi City Hunter sarebbe sicuramente fra i candidati. Un manga esplosivo, dinamico, comico, emotivo e chi più ne ha più ne metta.
Ma procediamo con ordine.
Al centro della narrazione troviamo Ryo Saeba, sweeper professionista che agisce nel tanto decantato quartiere giapponese di Shinjuku, aiutato da Hideyuki Makimura, ex agente di polizia. Il duo è conosciuto nell'ambiente della mala con il nome di City Hunter, appunto, e per contattarlo è necessario scrivere una formula, XYZ, sul tabellone degli annunci (considerate che il manga è stato scritto a cavallo fra gli anni '80-90, e quindi i telefoni cellulare non esistevano ancora e un telefono fisso sarebbe stato rintracciabile). Del passato del protagonista non si sa molto, e l'alone di mistero non si dissiperà fino alla parte finale della storia, in cui verrà svelato tutto in modo magistrale. Makimura, quello che controlla assiduamente il tabellone degli annunci, che contatta i clienti e che sostanzialmente procura il lavoro a Ryo, è però un personaggio di brevissima durata, infatti nei primissimi capitoli del manga verrà assassinato da un'organizzazione che traffica droga, l'Union Teope, dopo aver rifiutato un loro incarico. Il posto di partner di Ryo verrà quindi coperto dalla sorella adottiva di Makimura: Kaori, la bomba, nel vero senso della parola, del manga.

Dovete sapere infatti che Ryo è un donnaiolo incallito, un fedifrago patentato e un play boy senza speranza e quindi tutte le gag del manga ruotano attorno a questo lato della personalità di Ryo e di tutti i modi escogitati da Kaori per impedirgli di farsela con le clienti (Ryo infatti accetta solo incarichi dalle belle donne e puntualmente cerca di portarsele a letto); Kaori non manca infatti di inventiva, ricorrerà a tutto pur di tenere a bada i bollenti spiriti del collega, dai martelli da diverse tonnellate, alle trappole mortali nascoste, fino a pali di bronzo che calano dal soffitto. Il divertimento come già in "Occhi di gatto", anche se di natura diversa, è assicurato, fra i mille equivoci della situazione, la rabbia della mascolina Kaori e la frustrazione di Ryo che rimane puntualmente a bocca asciutta. Nonostante il suo "difettuccio" lo sweeper, quando vuole dimostra di avere delle capacità fuori dal comune, come un udito sottilissimo e la mira eccezionale, Kaori invece sotto la scorza di fustigatrice di maniaci nasconde un animo sensibile e dolce. Con il procedere della storia si capisce che il comportamento dei due co-protagonisti viene adoperato per nascondere i veri sentimenti che entrambi provano l'uno per l'altra, in continuo rafforzamento così velati, ma al contempo così chiari, Kaori infatti non confessa ciò che prova poiché non riesce a capire in maniera definitiva se è ricambiata (e come potrebbe capirlo, dato il comportamento del suo collega?). Ryo invece occulta tutti i propri sentimenti, sdrammatizza e cambia sempre discorso per non mettere in pericolo Kaori, dato lo stile di vita sul filo del rasoio che conduce uno sweeper come lui (o forse per continuare a corre dietro a qualsiasi donna?).
In 32 volumi compaiono svariati personaggi secondari, ma che hanno comunque un ruolo fondamentale al fine della formazione della storia e dei personaggi stessi, costruiti a regola d'arte, il sensei Hojo non lascia nulla al caso, impareremo quindi ad amare il timidissimo e rude Umibozu, la sfruttatrice, furba e bellissima ispettrice di polizia Saeko Nogami seguita da tutte le sue sorelle e il simpatico e spiritoso Mick Angel.

Questa storia mirabile viene ovviamente illustrata nello stile Hojo, che non delude mai, realistico e piacevole, perfetto che non manca di deformarsi nelle scene esilaranti, come teste sottili come fogli in seguito a una poderosa martellata, colli che si allungano facendo spostare la testa all'altezza del busto, e teste che si ingigantiscono quando il personaggio urla, insomma tutto il campionario del deformed anni '80. Il sensei Hojo infatti riesce infatti a divertire anche tramite il disegno (non avevo mai visto infatti personaggi che scavalcano la divisione fra due vignette o che si picchiano usando i balloon), insomma chi legge questo manga non si annoierà di certo. Ma City Hunter non è fatto solo da gag, sotto l'ironia infatti si nascondono tematiche importanti come la differenza tra la legalità e la giustizia, il vero significato della parola amare e i vari modi in cui si manifesta nei vari personaggi, il vero significato della parola amicizia e tutto ciò che implica a maggior ragione se quello con cui si ha a che fare non è solo un amico ma è stato anche un nemico, e infine un tema molto caro al sensei Hojo e che secondo me è quello che rende uniche le sue opere: cosa vuol dire essere un uomo, con i tutti i valori che lo contraddistinguono.

Per quanto riguarda le varie edizioni che si sono susseguite City Hunter è stato introdotto in Italia dalla Star Comics che a pochi anni di distanza dall'uscita in Giappone ne fa un'edizione in 39 tankobon (ecco perché su molte recensioni vedete il numero 39) attualmente è ancora in corso la nuova edizione di City Hunter, la complete edition a cura della Panini Comics che ha un formato abbastanza grande, pagine a colori, sovraccoperta e purtroppo un prezzo esagerato (7,90 €): comunque questa è la versione che consiglio poiché ammesso che riusciate a trovare la prima versione questa manca di alcuni episodi e la traduzione non è delle migliori (nulla da imputare alla Star Comics dato che è uno dei suoi primi lavori).
Insomma, la storia è un capolavoro, men che meno i disegni, il voto finale: un 10 più che meritato!