Recensione
Moe Kare!!
5.0/10
Non sono persona che getta fango sul lavoro degli altri, ma cerco ad ogni modo di essere obiettiva su ciò che mi capita di leggere. Il mio giudizio si basa sempre su tre punti fermi:
-La trama
-Psicologia dei personaggi
-Disegni
La trama tratta un triangolo amoroso che penso a qualsiasi ragazza susciti interesse, soprattutto quando intraprende la scelta di una shojo manga. Essendo un tema molto gettonato, sicuramente si va a ricercare l' originalità che in questo manga, manca totalmente. La banalità è regnante, quasi da far risultare la storia piuttosto ridicola, lasciando il lettore nell' imbarazzo più totale. In più la frettolosità con cui avviene la storia, porta al quesito di come i sentimenti tra i personaggi siano così forti!
Riguardo la psicologia dei personaggi, ancora peggio.
La protagonista, Hikaru, è la classica ragazzina con un QI al di sotto della media, ma ovviamente con un grande cuore. (Personalmente di fronte a questi personaggi femminili, così frivoli, io mi ritrovo con i nervi a fior di pelle)
Arada è il "cattivo" della scena: presuntuoso, arrogante e donnaiolo, insomma non gli manca nulla del classico antagonista, che "improvvisamente" si innamora di Hikaru ( e aggiungere senza un reale perchè di fondo). Perciò, abbandonando il suo passato da seduttore, cambierà la sua personalità per lei, quasi fosse affetto da bipolarità.
Takara è "il buono": preciso, diligente e gentile di cui ovviamente Hikaru si innamora. Talmente buono quasi da sembrare privo di un carattere forte e incisivo, che probabilmente a una ragazza immatura, quale la protagonista è, servirebbe.
Insomma, questi personaggi sono la personificazione degli archetipi che si trovano in una qualsiasi storia d'amore.
Riguardo ai disegni sono piuttosto semplici e uguali fra loro, è vero che all' inizio tutto ruota sulla somiglianza, praticamente identica, di Takara e Arada, ma se alla protagonista sostituiamo i suoi capelli rosa (si, i suoi capelli sono rosa) con dei capelli corti e mori, sarebbe il terzo fratello abbandonato di Takara e Arada.
Un elemento positivo c'è, alcune scenette comiche sono simpatiche quasi da riuscire a strapparmi un sorriso, ma niente più.
Insomma so di essere stata molto frettolosa nel recensire questo manga, ma non lo consiglio per nulla al mondo, a meno che non vi piacciano i clichè, oppure non abbiate proprio nient' altro da leggere.
-La trama
-Psicologia dei personaggi
-Disegni
La trama tratta un triangolo amoroso che penso a qualsiasi ragazza susciti interesse, soprattutto quando intraprende la scelta di una shojo manga. Essendo un tema molto gettonato, sicuramente si va a ricercare l' originalità che in questo manga, manca totalmente. La banalità è regnante, quasi da far risultare la storia piuttosto ridicola, lasciando il lettore nell' imbarazzo più totale. In più la frettolosità con cui avviene la storia, porta al quesito di come i sentimenti tra i personaggi siano così forti!
Riguardo la psicologia dei personaggi, ancora peggio.
La protagonista, Hikaru, è la classica ragazzina con un QI al di sotto della media, ma ovviamente con un grande cuore. (Personalmente di fronte a questi personaggi femminili, così frivoli, io mi ritrovo con i nervi a fior di pelle)
Arada è il "cattivo" della scena: presuntuoso, arrogante e donnaiolo, insomma non gli manca nulla del classico antagonista, che "improvvisamente" si innamora di Hikaru ( e aggiungere senza un reale perchè di fondo). Perciò, abbandonando il suo passato da seduttore, cambierà la sua personalità per lei, quasi fosse affetto da bipolarità.
Takara è "il buono": preciso, diligente e gentile di cui ovviamente Hikaru si innamora. Talmente buono quasi da sembrare privo di un carattere forte e incisivo, che probabilmente a una ragazza immatura, quale la protagonista è, servirebbe.
Insomma, questi personaggi sono la personificazione degli archetipi che si trovano in una qualsiasi storia d'amore.
Riguardo ai disegni sono piuttosto semplici e uguali fra loro, è vero che all' inizio tutto ruota sulla somiglianza, praticamente identica, di Takara e Arada, ma se alla protagonista sostituiamo i suoi capelli rosa (si, i suoi capelli sono rosa) con dei capelli corti e mori, sarebbe il terzo fratello abbandonato di Takara e Arada.
Un elemento positivo c'è, alcune scenette comiche sono simpatiche quasi da riuscire a strapparmi un sorriso, ma niente più.
Insomma so di essere stata molto frettolosa nel recensire questo manga, ma non lo consiglio per nulla al mondo, a meno che non vi piacciano i clichè, oppure non abbiate proprio nient' altro da leggere.