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Ho conosciuto Rossana grazie all'anime che fu trasmesso nel 2000 dalla mediaset ma che purtroppo non ha per niente seguito il manga, rovinandolo completamente. Anni più avanti, ormai più grande, decisi di riguardarlo, e rimasi stupefatta! Capii subito che all'interno di quest'opera c'era qualcosa di profondo, qualcosa che di certo non avrei colto guardandolo nel 2000. Così, decisi di comprare il manga, il mio primo manga!
Nonostante la traduzione del titolo Kodomo no Omocha sia "Il giocattolo dei bambini"... Questo manga non ha proprio niente di infantile,anzi...A cominciare dal modo in cui vengono sviluppati i personaggi, passando per gli intrecci amorosi e finendo con i temi trattati, Kodocha (abbreviazione del titolo) vanta una realizzazione a tutto tondo, in grado di sorprendere il pubblico ed emozionarlo come pochi altri titoli sanno fare.
Sana, a prima vista così vivace ed allegra, nasconde un segreto piuttosto significativo da portare dentro per una ragazza della sua età. Eppure, l'idea di fare del suo meglio, prendendo la vita di petto per non essere schiacciata dal peso dei suoi pensieri, è uno dei punti di forza della protagonista, che non si perde mai d'animo qualunque sia la situazione.
Questo, ovviamente, non significa che Sana sia un personaggio incapace di pensare o parlare seriamente, ma semplicemente che è proprio lei ad evitare di prendere le cose dal punto di vista sobrio, probabilmente perché affrontare la vita in modo morigerato equivarrebbe a perdere un po' della sua personalità: una personalità forte e carismatica.
Hayama: da sempre incolpato in famiglia del decesso della madre, che morì dandolo alla luce, Akito è reso in modo impeccabile dalla sensei, che fa del suo meglio per portare sulla carta il ritratto di un ragazzino cresciuto in maniera indipendente, schivo e di poche parole, frutto di un'educazione assente e menefreghista. Entrambi insieme formano una coppia fantastica, varia, capace di sostenersi e farsi coraggio nei momenti difficili. Ciò che differenzia Kodocha da altri shojo, è la presenza relativa della vita scolastica dei personaggi: a parte i primi capitoli, in cui conosciamo la disastrosa situazione della classe di Sana, le scene che troveremo in seguito nel fumetto sono ambientate in scenari vari, che vanno dai set televisivi agli appartamenti dei ragazzi, parchi, e quartieri commerciali in cui passeggiare con gli amici; uno vero sconvolgimento per il genere, di solito portato avanti proprio nei locali degli istituti giapponesi. L'elemento più significativo del lavoro, inoltre, è sicuramente dato dalla scelta della Obana di coinvolgere gli adulti nella storia il meno possibile: sapremo, ma sapremo poco della mamma di Sana, della relazione di Rei, dei genitori di Akito e così via, proprio per dare ampia visibilità alle vicende di questi bambini, che poi così bambini non sono.
Ottima anche la realizzazione del tipo di rapporto che va a crearsi tra le persone mature e tra coloro che affrontano i cambiamenti fisici e mentali dell'adolescenza.
Spesso, infatti, all'interno del manga troveremo momenti in cui non saremo in grado di distinguere quale, tra queste due parti, ha la capacità di analizzare e risolvere i problemi con freddezza e abilità. Le scene in cui saranno i ragazzi a comportarsi da adulti, e gli adulti a comportarsi da ragazzi saranno sempre più frequenti nell'opera, rendendola piuttosto concreta anche per ciò che riguarda l'aspetto psicologico.
Inoltre, tanti, ma non per questo superficiali, i temi trattati da questo lavoro: l'amicizia, l'amore, l'abbandono, la malattia psicologica e la crescita sono solo alcuni degli aspetti toccati da Kodocha, che grazie a questo si rivela essere un'opera completava proprio sotto ogni punto di vista.
In definitiva, consiglio vivamente a tutti di leggere questo manga, è davvero un' opera imperdibile!