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8.0/10
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Il manga nasce da un'idea che Masakazu Katsura (già autore di “Video Girl Ai/Len” e “I"s”) aveva già sviluppato in una pubblicazione del 1994, intitolata “Zetman”, che raccoglieva quattro storie brevi apparse su Weekly Shōnen Jump tra il 1989 e il 1994; Zetman inizia ad essere serializzato come serie a lungo termine sulla stessa rivista dal 31 ottobre 2002 con l'uscita del primo capitolo, Katsura disegna un personaggio sostanzialmente nuovo, contando sui suoi dieci anni in più di esperienza sulle spalle, raccolto poi in volumi dal novembre 2003 è attualmente in corso.

La vita da senzatetto di Jin e suo nonno non deriva da uno stato di impossibilità economica, ma è solo una copertura per nascondere le loro tracce da chi li sta cercando. 
Jin non lo sa ma non è un bambino normale. Jin è il cosiddetto Z.E.T., un essere nato probabilmente dall'ingegneria genetica per non si sa quali scopi, dotato di una forza nemmeno minimamente paragonabile a quella di un essere umano. 
È per queste sue doti viene ricercato da uno ricco magnate, per tenerlo sotto controllo ed usarlo per scovare ed eliminare i "player", altri esseri superumani nati da sperimentazioni e creati solo per combattere, fuggiti in massa anni prima dai loro laboratori per vivere all'esterno.
Proprio per evitare che la sua creatura venisse usata per scopi violenti, è stato proprio il dottor Kanzaki, colui che sostiene essere il nonno di Jin, a farlo fuggire e ad istruirlo in un luogo dove nessuno lo potesse trovare; tuttavia le cose non filano via lisce poichè Jin perderà più e più volte tutto ciò che gli è caro, destinato a dare sfogo ai poteri che non sa di avere, per una sete di giustizia che non saprà dove indirizzare.

Masakazu Katsura, l'autore della serie, scegli infatti per il suo nuovo Zetman un approccio più psicologico, facendoci capire con la sua narrazione il carattere del suo protagonista, ed il suo particolare modo di fare. E per farlo comincia da lontano, narrandoci direttamente il primo dramma di quel bambino che, dopo solo dopo anni (tra il primo ed il secondo volume passano anni) darà vero sfogo al suo potere; Jin ci viene descritto come un bambino impulsivo e generoso, che tuttavia non conosce la sua forza e la sua ambiguità, in grado di portare con la stessa facilità pace ed odio. Anche crescendo, dopo aver avuto modo di conoscere l'amore verso i propri cari, la forza è e rimane l'unico modo che conosce per ottenere quello che desidera. Il male ed il bene diventeranno sempre meno chiare da distinguere per il ragazzo, e sarà proprio questa ambiguità che lo porterà a scegliere come agire di fronte ai comprimari della serie, i cui ruoli a questo punto non sono ancora ben chiari.
Anche dal punto di vista narrativo, l'autore è intenzionato a procedere per brevi passi, mixando azione a fasi, per così dire, di introspezione, senza tuttavia introdurre troppo velocemente questioni inerenti Z.E.T. e player vari, scoprendo le proprie carte poco alla volta; per l'amor di dio, niente di troppo mentale per un manga di azione, ma sicuramente più attento della media a gestire i propri personaggi.

Dal punto di vista puramente tecnico, il disegno è magistrale, e si notano gli anni di esperienza che l'autore ha accumulato disegnando ogni tipo di manga; il dettaglio grafico è buono, così come la cura per i dettagli; nonostante Katsura sia famoso per le sue serie sentimentali, il meglio si nota in Zetman durante le scene di pura azione, quando la violenza gli permette di raggiungere il massimo della sua espressività.
Dove questa storia andrà a finire è ancora troppo presto per dirlo, ma non sarà di certo qualcosa di troppo allegro; sempre che si decida a disegnarlo entro questo secolo, vista la cadenza quasi annuale.