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9.0/10
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Fin dove possono arrivare l'amore e il coraggio di un padre per la propria figlia?

Su sceneggiatura di Nobuyuki Fukumoto (Kaiji, Akagi, Gin to Kin) e con i disegni di Kaiji Kawaguchi (Confession, Zipang) si dipana una storia pregna di misteri e colpi di scena.
Il protagonista della storia è il signor Takeda, malato di cancro allo stadio terminale. Sua moglie è morta poco tempo prima per colpa della stessa malattia e sua figlia è scomparsa nel nulla da molti anni. Ormai solo e derelitto, il signor Takeda decide di farla finita impiccandosi in casa, ma una telefonata improvvisa lo fa desistere da tale gesto. Dall'altro lato della cornetta c'è la polizia, che lo informa che è stato ritrovato il cadavere di sua figlia scomparsa quattordici anni prima, sicuramente vittima di un omicidio. Takeda decide quindi di usare quel poco tempo che gli rimane da vivere per scoprire la verità. L'unico ostacolo burocratico da superare è che da lì a pochi giorni il reato cadrà in prescrizione e quindi archiviato, e il colpevole, o chi per lui, la farà franca.

Fukumoto, questa volta solamente sceneggiatore, è un autore che si destreggia molto bene nei thriller e nei misteri, riuscendo a combinare una serie concatenata di colpi di scena uno più sorprendente dell'altro. Il signor Takeda riesce con costanza e insistenza a ottenere indizi su sua figlia morta quattordici anni prima. Il tutto si svolge in un Giappone alla fine degli anni '90, quando di certo le indagini di polizia non si fondavano ancora su database online di ricercati o su prove registrate in archivio. Ogni indagine avviene alla "vecchia maniera", chiedendo in giro ad amici e conoscenti, ripercorrendo passo passo gli ultimi istanti di vita della figlia e i luoghi da lei visitati in un Giappone, questa volta, di fine anni '80.
La costanza, la forza di non arrendersi mai eleva il signor Takeda a eroe incontrastato, animato solamente dalla sete di verità. E sarà il finale, assolutamente sorprendente e, per certi versi, sconvolgente, a coinvolgere il lettore fino al midollo. La corsa contro il tempo che avanza inesorabile, i termini della prescrizione che aprono e chiudono spiragli di speranza, la malattia del signor Takeda che inizia a farsi sentire pesantemente sul corpo e sulla mente di un uomo provato da anni di sofferenza e rimpianti.

Il tratto di Kawaguchi accompagna egregiamente il dipanarsi della storia, rendendo riconoscibili i personaggi e regalando loro emozioni. Un tratto preciso, funzionale al proprio scopo che non delude mai. Di certo sarebbe stato diverso vedere il tutto sotto la matita di Fukumoto, col suo tratto volutamente spigoloso e fuori dagli schemi, ma il risultato finale non cambia. Seizon – LifE - rimane più che godibile, tre volumi in cui si vaglia ogni possibilità inimmaginabile per poi giungere a un finale perfetto. Tre volumi in cui un padre morente riesce a riconciliarsi dopo quattordici anni, seppur spiritualmente, con la propria figlia. Un manga che meriterebbe più attenzione e che andrebbe pubblicato al più presto nel Belpaese.