Recensione
Cronache di Yamato
7.0/10
"Cronache di Yamato" è un manga in due volumi (uniti in un solo volume nell'edizione della Ronin Manga giunta in Italia) ambientato nei primi secoli dopo Cristo in un Giappone fantastico (Yamato) ancora politicamente diviso in diversi staterelli. L'opera segue per l'appunto la vicenda della regina Iyo e di Shion, giovane sicario mandato a uccidere la regina ma poi messosi al suo servizio, nel loro tentativo di riunire il continente. A loro si contrappone l'organizzazione degli Onmiyo che ha come scopo l'uccisione dei vari regnanti per destabilizzare i regni e portare il caos.
Il manga si rileva essere un classico shonen senza particolari elementi di originalità, ma scorrevole e gradevole da leggere. I personaggi, principalmente i due protagonisti, a cui poi si aggiunge un terzo personaggio, sono ben caratterizzati, ma risultano essere piuttosto statici, con l'eccezione di Shion. I disegni sono di un buon livello e, soprattutto, il tratto è molto pulito. La trama, pur abbastanza lineare, riesce ad appassionare il lettore, coinvolgendolo nel viaggio dei due ragazzi, almeno fino al finale.
Già, il finale, punto dolente dell'opera. Infatti, a causa del basso gradimento in patria, l'autore fu forzato a concluderla prima del tempo con un finale aperto (nonostante sia presente una pseudo-spiegazione di ciò nelle pagine finali del manga) e c'è da dire che questa conclusione anticipata lascia il lettore un po' con l'amaro in bocca.
In conclusione si tratta di un buon shonen che di certo non sarà ricordato tra i capolavori del genere, ma che si rileva essere una piacevole e godibile lettura per tutti gli appassionati.
Il manga si rileva essere un classico shonen senza particolari elementi di originalità, ma scorrevole e gradevole da leggere. I personaggi, principalmente i due protagonisti, a cui poi si aggiunge un terzo personaggio, sono ben caratterizzati, ma risultano essere piuttosto statici, con l'eccezione di Shion. I disegni sono di un buon livello e, soprattutto, il tratto è molto pulito. La trama, pur abbastanza lineare, riesce ad appassionare il lettore, coinvolgendolo nel viaggio dei due ragazzi, almeno fino al finale.
Già, il finale, punto dolente dell'opera. Infatti, a causa del basso gradimento in patria, l'autore fu forzato a concluderla prima del tempo con un finale aperto (nonostante sia presente una pseudo-spiegazione di ciò nelle pagine finali del manga) e c'è da dire che questa conclusione anticipata lascia il lettore un po' con l'amaro in bocca.
In conclusione si tratta di un buon shonen che di certo non sarà ricordato tra i capolavori del genere, ma che si rileva essere una piacevole e godibile lettura per tutti gli appassionati.