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Finalmente posso togliere recensire ''Fullmetal Alchemist'' dalla lista delle cose da fare e non dico finalmente perchè questo comporta per me un peso, anzi...
considero infatti recensire questo manga una priorità e per me è un piacere immenso lodarlo per ricambiare nel mio piccolo tutto quello che la Arakawa sensei ha trasmesso a noi lettori di FMA.

Edward è un ragazzo che condivide un lutto prematuro, quello della madre, con suo fratello minore Alphonse. Oltre questa tragedia condividono anche un peccato commesso con il fine di portare di nuovo in vita la madre. Così facendo i due ragazzi hanno violato il più inviolabile dei tabù dell'alchimia perdendo uno un braccio e una gamba e l'altro l'intero corpo (Edward riuscì in qualche modo a legare l'anima di suo fratello a un'armatura durante il disastro).
Anche i due fratelli Elric come ogni personaggio (in questo caso coppia di personaggi) di un manga che ha i requisiti minimi per essere targato ''shounen'' hanno un obbiettivo, cioè trovare la pietra filosofale per riavere i loro corpi e lasciarsi tutto alle spalle, Davvero*.

<b>*SPOILER:</b> mi riferisco a quando i due fratelli hanno incendiato la loro casa per non avere un posto in cui tornare, mentre Hohenheim gli fa notare che il loro è stato un modo per dimenticare tutto cancellare i loro errori e appunto lasciarsi tutto alle spalle. Ovviamente considerando il tentativo vano.

Questo era l'incipit della trama e lascia intendere almeno metà dei temi che l'autrice potrebbe trattare per tutta la durata del manga, i quali sono spesso profondi e a volte di interpretazione filosofica. L'autrice riesce a far riflettere sull'inettitudine dell'uomo con una chiave che io ho trovato originale e mai stancante nel corso della storia. La vicenda di Shou Tucker, la guerra di Ishbar, il portale alchemico sono degli esempi corposi.

Più di cinquemila tavole piene di pura fantasia e allo stesso tempo frutto di un'accurata documentazione danno vita insieme ai disegni ben calcati e sempre puliti a un miscuglio sorprendentemente omogeneo e se consideriamo il significato di alchimia rispetto a quello di chimica, c'è anche un tocco ''magico''.
Questo perchè gli antichi alchimisti a differenza dei moderni chimici non necessitavano di spiegazioni scientifiche per godere dei risultati dei loro esperimenti, considerando mistiche e celesti le origini di quelle che sono oggi chiamate reazioni chimiche. Quindi dico che questo miscuglio omogeneo, o meglio manga, ha un tocco magico perchè non necessità di spiegazioni complicate per essere apprezzato e amato, ma (tocco ancor più magico) le fornisce comunque!

Ho cercato di essere più imparziale possibile, e con mia sorpresa proprio per questo mi sono dilungato più di quanto mi aspettassi analizzando FMA da lettore e non da fan sfegatato!

Concludo questa recensione consigliando con tutto me stesso a chiunque sia arrivato fin qui, di leggere questo manga e lasciarvi trasportare dalle tavole di Hiromu Arakawa per 27 volumi nel mondo di Amestris.

Ovviamente gli do un 10 e lode per tutte le argomentazioni che ho già esposto.