Recensione
La Madonna della ghirlanda
6.0/10
'La madonna della ghirlanda' è una storia ambientata nell'Italia rinascinamentale, piena di personaggi storici abilmente inseriti nella trama come ad esempio Leonardo da Vinci, Cesare Borgia, il papa Alessandro VI, Raffaello ecc. Questo è sicuramente l'aspetto maggiormente interessante della serie. Nella storia dell'Italia rinascimentale viene inserita dall'autrice una leggenda 'la leggenda del leone di smeraldo e della fanciulla dai capelli d'argento che riunirà l'Italia'. Attorno a questa leggenda ruotano le vicende di Leonora, la fanciulla coi capelli d'argento, e Falco, il principe decaduto del regno di Napoli.
La storia parte con dei presupposti più che buoni e i primi due volumi sono molto interessanti: Leonora, che scopre di essere la 'fanciulla dai capelli d'argento' dipinta da Leonardo da Vinci intorno a cui ruota una leggenda, scappa da un matrimonio di convenienza per prendere in mano il proprio destino travestita da ragazzo. In queste vesti incontra il principe Falco che sta cercando di tornare a Napoli per restaurare il proprio regno. I due fuggono dagli inseguitori di Leonora fino ad arrivare a Firenze dove incontrano Leonardo da Vinci.
La storia continua ad essere interessante fino al ritrovamento del Leone di Smeraldo, da questo punto in poi la trama perde completamente di consistenza e si concentra sulla storia d'amore tra Leonora e Falco, che si intestardiscono di stare insieme nonostante tutto (morti, perdite di troni e regni ecc..) Da quel punto in poi, oltre alla storia, sono i personaggi che perdono completamente il loro valore.
Leonora, che inizialmente si presenta come una ragazza fuori dal comune forte abile con la spada e incapace di accettare un destino crudele, si trasforma in una piagnucolona che si lascia trascinare dagli eventi perdendo forza e spessore.
Falco a dir la verità non è un gran personaggio fin dalla sua apparizione. L'autrice non dedica molto alla caratterizzazione dei personaggi ma con lui sembra proprio non si sia nemmeno impegnata un attimino: l'obiettivo principale di Falco dovrebbe essere quello di restaurare il regno di Napoli e portare pace al suo popolo ma quando incontra Leonora se ne frega di tutto e cerca solo di stare con lei. Non ha molto senso. Inoltre intorno ai due protagonisti regna un esagerato buonismo contrastato da un egoismo quasi giustificato dall'autrice. Per spiegarmi meglio: a parole i due protagonisti sembrano il ritratto della perfezione, ma in realtà con le loro azioni sconvolgono non solo la vita delle persone a loro care ma se ne fregano delle conseguenze sulla popolazione.
L'unico personaggio che veramente affascina è Cesare Borgia, l'unico degno di nota in tutta la serie.
Data la scarsità nella caratterizzazione dei personaggi anche il grande amore che c'è tra Leonora e Falco non ha molta sostanza: nasce da pura attrazione fisica e sembra non svilupparsi durante la storia..c'è e basta.
I dialoghi, soprattutto quelli di Leonora, sono blandi e noiosissimi, le mille paranoie che si fa, i piagnistei che occupano intere pagine... rendono la storia lenta da leggere e a tratti poco godibile.
Voto positivo vanno ai disegni: il tratto è molto piacevole la Saito è molto abile e si dedica molto ai particolari. Non sempre mi piacciono le espressioni dei personaggi a volte molto plateali e poco naturali, ma il tratto nel complesso è godibile.
Perchè allora non dare un insufficienza? La storia è originale e se avesse evitato tanti piagnistei inutili sarebbe stata molto buona.
Voto 6
La storia parte con dei presupposti più che buoni e i primi due volumi sono molto interessanti: Leonora, che scopre di essere la 'fanciulla dai capelli d'argento' dipinta da Leonardo da Vinci intorno a cui ruota una leggenda, scappa da un matrimonio di convenienza per prendere in mano il proprio destino travestita da ragazzo. In queste vesti incontra il principe Falco che sta cercando di tornare a Napoli per restaurare il proprio regno. I due fuggono dagli inseguitori di Leonora fino ad arrivare a Firenze dove incontrano Leonardo da Vinci.
La storia continua ad essere interessante fino al ritrovamento del Leone di Smeraldo, da questo punto in poi la trama perde completamente di consistenza e si concentra sulla storia d'amore tra Leonora e Falco, che si intestardiscono di stare insieme nonostante tutto (morti, perdite di troni e regni ecc..) Da quel punto in poi, oltre alla storia, sono i personaggi che perdono completamente il loro valore.
Leonora, che inizialmente si presenta come una ragazza fuori dal comune forte abile con la spada e incapace di accettare un destino crudele, si trasforma in una piagnucolona che si lascia trascinare dagli eventi perdendo forza e spessore.
Falco a dir la verità non è un gran personaggio fin dalla sua apparizione. L'autrice non dedica molto alla caratterizzazione dei personaggi ma con lui sembra proprio non si sia nemmeno impegnata un attimino: l'obiettivo principale di Falco dovrebbe essere quello di restaurare il regno di Napoli e portare pace al suo popolo ma quando incontra Leonora se ne frega di tutto e cerca solo di stare con lei. Non ha molto senso. Inoltre intorno ai due protagonisti regna un esagerato buonismo contrastato da un egoismo quasi giustificato dall'autrice. Per spiegarmi meglio: a parole i due protagonisti sembrano il ritratto della perfezione, ma in realtà con le loro azioni sconvolgono non solo la vita delle persone a loro care ma se ne fregano delle conseguenze sulla popolazione.
L'unico personaggio che veramente affascina è Cesare Borgia, l'unico degno di nota in tutta la serie.
Data la scarsità nella caratterizzazione dei personaggi anche il grande amore che c'è tra Leonora e Falco non ha molta sostanza: nasce da pura attrazione fisica e sembra non svilupparsi durante la storia..c'è e basta.
I dialoghi, soprattutto quelli di Leonora, sono blandi e noiosissimi, le mille paranoie che si fa, i piagnistei che occupano intere pagine... rendono la storia lenta da leggere e a tratti poco godibile.
Voto positivo vanno ai disegni: il tratto è molto piacevole la Saito è molto abile e si dedica molto ai particolari. Non sempre mi piacciono le espressioni dei personaggi a volte molto plateali e poco naturali, ma il tratto nel complesso è godibile.
Perchè allora non dare un insufficienza? La storia è originale e se avesse evitato tanti piagnistei inutili sarebbe stata molto buona.
Voto 6