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5.0/10
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Premetto di non aver avuto modo di leggere l'edizione della Jpop, ma sono assolutamente convinta che me ne sarei pentita. Ho iniziato a leggere questo manga dopo aver guardato l'anime di One Outs, frutto del lavoro dello stesso mangaka, Shinobu Kaitani, e confesso di esserne rimasta soddisfatta, ma non mi dilungo oltre in cose che c'entrano ben poco.

In ogni caso questo manga nonostante tutto è accomunabile al classico survival, anzi forse dire classico è improprio dato che questa "moda" si è diffusa solo negli ultimi anni.

Preferirei iniziare fin da subito a parlare dei personaggi dell'opera: in realtà è proprio classico che in questo genere vi siano come protagonisti dei tipi sinceri e di buonanima ed è proprio questo che forse in fondo gran parte dei manga di questo genere non mi vanno a genio. (eppure sarebbe tutto così bello se i personaggi avessero carattere e un pizzico di carisma).

NB: Non avendo per il momento letto i volumi successivi al quinto non ho idea della crescita che i personaggi in futuro potrebbero intraprendere, quindi mi limito ad un giudizio che si voglia dire "temporaneo".

Innanzitutto non posso fare a meno di soffermarmi sulla prima cosa che balza all'occhio del lettore già dalle prime pagine: la rimbecillita protagonista che questo manga si ritrova ad avere. Perché non solo è la tipica protagonista sciatta e carina che troveremo in un qualsiasi shojo (tenendo ben presente che questo non lo è), ma vanta oltremodo delle qualità di essere perbenista, premurosa e onesta: tu guarda proprio in un manga che si chiama 'LIAR game'.
Il fastidioso non è solo che questa in ogni pagina piagnucola a destra e manca o che in ogni situazione dimostra il suo quoziente intellettivo inferiore a quello di un criceto ma il fatto che codesta graziosa ragazza venga costantemente aiutata da un belloccio ragazzino, il quale si presenta come un infallibile stratega. Infatti egli non è un semplicissimo poppante, ma uno che da solo è riuscito a far fallire un' intera multinazionale. Diciamocelo, anche se sono comunque opinioni strettamente personali io mi sarei aspettata più un vecchio barbuto o comunque uno che in quel campo ne sapeva da secoli e invece no: è un bimbo ed è pure uno dei ragazzi più fighi di tutto il manga.
Certo, è un delinquente ed è pure finito in prigione. Eppure cosa fa appena esce dal carcere? Si mette ad aiutare una poveretta coi lacrimoni che gli chiede aiuto... ovvio!
Quindi il gran truffatore Akiyama si dimostrerà in realtà una persona superdisponibile nei confronti della ragazza (senza ovviamente alcun motivo) e anche un tizio alla quale dei soldi non importa un bel niente al contrario delle diecimila persone presenti nel manga, assetate di assegni o di qualsiasi possesso.
Quindi, come avrete ben capito, ciò che penalizza completamente il mio voto è la caratterizzazione dei personaggi che a mio parere cercano più di essere odiati dal lettore che in qualche modo apprezzati.

Purtroppo con i personaggi non ho ancora finito.
Ecco che arriva il bello: entrambi i protagonisti, se non tutti i personaggi della storia, godono di un background fatto di poco piacevoli ricordi.
Strano che si trovi un personaggio con entrambi i genitori o che qualcuno (sì, anche le bimbe delle scuole medie) non abbia un debito di qualche "milioncello". In sintesi si cerca sempre di giustificare i comportamenti dei personaggi con qualcosa di tragico che gli è successo.

Ora passiamo alla trama in sé.
Ecco il punto "forte" diciamo di questo manga: il Liar game ci porta di fronte a delle prove che nel più e nel meno sono qualche cosa che si potrebbe definire originale, infatti è curioso come queste si svolgono e non mancano i colpi di scena tipici del genere. Forse alcune cose sono alle volte improbabili (se non impossibili), infatti ci si ritrova davanti a stratagemmi inventati sul momento o ad infallibili piani e "contropiani" che hanno spesso poca credibilità. Devo ammettere però che alcune cose sono davvero ben fatte: alcune risoluzioni fanno perdere i capelli! Ci vuole una certa mente per architettare certe cose e riconosco le abilità che spettano all'autore.

Riassumendo, nonostante il mio crudo giudizio, è un manga godibile (anche se non eccellente come tutti quanti invece testimoniano) che "scintilla" in mezzo alla massa di spazzatura partorita negli ultimi tempi. Insomma è consigliatissimo agli amanti del genere, ma non a chi vuole sperimentarlo. Il mangaka è capace di intrattenere il lettore fino alla conclusione di ogni enigma con perizia, tuttavia a mio parere questo non riesce a colmare le profonde lacune costituite dai pilastri veri e propri dell'opera sopra citati.