Recensione
Gunslinger Girl
10.0/10
Gunslinger girl è un manga di fantascienza molto originale e ben strutturato in ogni suo elemento.
Partiamo dall'ambientazione: siamo in un'Italia di un futuro non molto lontano in cui gruppi di estrema destra compiono attentati terroristici talmente violenti che l'atmosfera che si respira è la stessa degli "Anni di piombo",poiché desiderano a tutti i costi che il nostro paese diventi una repubblica federale perché pensano che il Sud sia capace solo di pesare sulle casse dello Stato ( non è difficile capire che Yu Aida per crearli si sia ispirato ai sapientoni di "Lega Nord").
Per fronteggiare questa minaccia, il governo decide di creare un corpo speciale di combattenti che siano praticamente imbattibili: le marionette. Queste ultime non sono altro che delle povere ragazzine vittime o di abusi o di incidenti oppure gravemente malate, prese con la scusa che un'organizzazione statale ( l'Ente per il benessere sociale) si sarebbe presa cura di loro, che sono state trasformate in cyborg da combattimento e a cui è stato fatto il lavaggio del cervello con un particolare farmaco a causa del quale non ricordano nulla del proprio passato e sono devote solo all'agente con cui fanno coppia, detto anche "fratello".
L'autore sin da subito si dimostra capace non solo di saper disegnare realisticamente armi, macchinari d'ogni genere, gli animali, i paesaggi e le persone ( tant'è che il suo stile può essere definito "stile manga-realistico") e rendere scene perfettamente dinamiche, ma anche di gestire magistralmente la psicologia dei personaggi.
Infatti la serie mostra i lati bianchi e quelli neri di ognuno di loro e come le marionette possano reagire in modo imprevedibile al condizionamento a cui sono sottoposte: alcune s'innamorano follemente del loro "fratello", altre perdono la capacità di interessarsi a tutte le cose del mondo esterno che non siano le missioni loro assegnate, mentre altre ancora sono assillate da domande sulla loro natura: sono solo macchine da guerra o sono ancora esseri umani?
Ciò che colpisce di più è come l'autore riesca a mostrarci come l'odio, la sete di vendetta, l'egoismo estremo e lo scientismo estremizzato portino ad azioni esecrabili e mostruose: alcuni terroristi sono diventati tali perché hanno subito gravi ingiustizie dallo Stato, alcuni "fratelli" trattano le loro marionette come semplici armi o perché non riesco a scorgere la loro umanità a causa del loro "ego" fin troppo sviluppato o perché hanno rinunciato a ogni possibilità di comunicazione dal momento che pensano che sarebbe inutile poiché il condizionamento provoca amnesie e che quindi ogni loro gesto d'affetto verrebbe dimenticato e gli scienziati del gruppo di ricerca cercano in maniera quasi morbosa di controllare l'animo umano.
Comunque, non mancano personaggi spinti da ideali altruistici per i quali sono capaci di sacrificare la vita, né che quelli che commettono le atrocità sopra citate abbiano dei momenti di rimorso in cui cercano di dimostrare a se stessi che sono nel giusto.
Il finale è molto malinconico ma lascia un raggio di speranza su questo mondo oscuro.
Le uniche pecche sono la presenza in alcuni casi di stereotipi, ma possono essere tollerati se si tiene conto che l'autore è un giapponese che vive nel suo paese, e il fatto che gli ultimi numeri vadano comprati online poiché la casa editrice che li stampava in Italia è fallita.
Partiamo dall'ambientazione: siamo in un'Italia di un futuro non molto lontano in cui gruppi di estrema destra compiono attentati terroristici talmente violenti che l'atmosfera che si respira è la stessa degli "Anni di piombo",poiché desiderano a tutti i costi che il nostro paese diventi una repubblica federale perché pensano che il Sud sia capace solo di pesare sulle casse dello Stato ( non è difficile capire che Yu Aida per crearli si sia ispirato ai sapientoni di "Lega Nord").
Per fronteggiare questa minaccia, il governo decide di creare un corpo speciale di combattenti che siano praticamente imbattibili: le marionette. Queste ultime non sono altro che delle povere ragazzine vittime o di abusi o di incidenti oppure gravemente malate, prese con la scusa che un'organizzazione statale ( l'Ente per il benessere sociale) si sarebbe presa cura di loro, che sono state trasformate in cyborg da combattimento e a cui è stato fatto il lavaggio del cervello con un particolare farmaco a causa del quale non ricordano nulla del proprio passato e sono devote solo all'agente con cui fanno coppia, detto anche "fratello".
L'autore sin da subito si dimostra capace non solo di saper disegnare realisticamente armi, macchinari d'ogni genere, gli animali, i paesaggi e le persone ( tant'è che il suo stile può essere definito "stile manga-realistico") e rendere scene perfettamente dinamiche, ma anche di gestire magistralmente la psicologia dei personaggi.
Infatti la serie mostra i lati bianchi e quelli neri di ognuno di loro e come le marionette possano reagire in modo imprevedibile al condizionamento a cui sono sottoposte: alcune s'innamorano follemente del loro "fratello", altre perdono la capacità di interessarsi a tutte le cose del mondo esterno che non siano le missioni loro assegnate, mentre altre ancora sono assillate da domande sulla loro natura: sono solo macchine da guerra o sono ancora esseri umani?
Ciò che colpisce di più è come l'autore riesca a mostrarci come l'odio, la sete di vendetta, l'egoismo estremo e lo scientismo estremizzato portino ad azioni esecrabili e mostruose: alcuni terroristi sono diventati tali perché hanno subito gravi ingiustizie dallo Stato, alcuni "fratelli" trattano le loro marionette come semplici armi o perché non riesco a scorgere la loro umanità a causa del loro "ego" fin troppo sviluppato o perché hanno rinunciato a ogni possibilità di comunicazione dal momento che pensano che sarebbe inutile poiché il condizionamento provoca amnesie e che quindi ogni loro gesto d'affetto verrebbe dimenticato e gli scienziati del gruppo di ricerca cercano in maniera quasi morbosa di controllare l'animo umano.
Comunque, non mancano personaggi spinti da ideali altruistici per i quali sono capaci di sacrificare la vita, né che quelli che commettono le atrocità sopra citate abbiano dei momenti di rimorso in cui cercano di dimostrare a se stessi che sono nel giusto.
Il finale è molto malinconico ma lascia un raggio di speranza su questo mondo oscuro.
Le uniche pecche sono la presenza in alcuni casi di stereotipi, ma possono essere tollerati se si tiene conto che l'autore è un giapponese che vive nel suo paese, e il fatto che gli ultimi numeri vadano comprati online poiché la casa editrice che li stampava in Italia è fallita.