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La passione per Card Captor Sakura è iniziata fin dall'infanzia, in cui con occhi sognanti guardavo in tv l'anime e speravo un giorno di diventare come lei, cioè una bambina con poteri magici che vive mille avventure.
Oggi sono cresciuta ed ho passato ormai la mia età adolescenziale, ma la passione per questo anime è rimasta, anzi dopo più di dieci anni sono riuscita a ottenere finalmente il manga e a vedere le differenze con l'anime.

Premetto fin da subito che nell'anime i nomi sono stati stravolti e molti elementi legati alle relazioni sono stati censurati, ma secondo me se ne poteva fare benissimo a meno. Quindi per chi ha visto solo l'anime ed è in procinto di leggere il manga, sarà un duro colpo ed anzi guarderà l'opera cartacea e quella video in maniera del tutto differente.
Detto questo passiamo alla vera e propria recensione del manga!

La trama è per me un concentrato di originalità, in cui possiamo notare un intreccio di avventure tutte diverse tra di loro grazie ai diversi poteri che contraddistinguono le varie carte, ma con un unico scopo, cioè catturare e sigillare le carte di Clow.
Il tema che si ritrova in secondo piano, ma trattato in maniera da non farlo pesare al lettore è dell'omosessualità, che non viene spiattellato esplicitamente, ma percepito nella sua semplicità; magari se l'avesse letto un bambino non l'avrebbe notato in maniera particolare non conoscendo l'argomento, ma essendo io ormai adulta, riesco a vedere il manga sotto un altro punto di vista.
I personaggi non vengono lasciati lì al caso e messi in secondo piano, ma anzi sono tutti parte integrante della storia e hanno una loro funzione ben precisa, a partire dai componenti della famiglia fino ad arrivare agli amici della stessa. Ogni volume riesce a rappresentare le emozioni attraverso questi personaggi, che ce li propongono come un qualcosa di naturale e senza fraintendimenti o giri di parole.

I disegni sono curati e si può intuire questo già dalla copertina della vecchia edizione e anzi, grazie al personaggio di Tomoyo che gli confeziona i vestiti appositamente per lei, ritroviamo in ogni volume una Sakura sempre diversa e con vestiti per ogni battaglia. Per alcuni potrà sembrare scocciante vederla sempre in maniera diversa, ma per me è un elemento che non rende il personaggio noioso e sempre uguale, ma anzi rispetto ad altri manga in cui i vestiti sono gli stessi, riesce a uscire fuori dagli schemi.
Un altro elemento particolare dei disegni sono le carte disegnate e rappresentate nella loro forma "reale", la particolarità sta proprio nella loro rappresentazione, che parlando con tutta sincerità io non sarei riuscita nemmeno a immaginare.

Riassumendo questo manga lo consiglio non solo perché rappresenta la mia infanzia, ma anche per le sue numerose qualità elencate qui sopra che non possono lasciar indifferente chi ama il genere majokko.