Recensione
È ormai conclamato che solo le nonne detengono il segreto di alcune magie: gli armadi perfettamente ordinati e profumati di lavanda, i maglioni hand-made rigorosamente di due taglie più grandi, o quella torta che nessuno chef pluripremiato potrà replicare. Le stesse sensazioni si percepiscono nella lettura di questo manga ad opera di Youko Kamio e negli aromi tipici della cucina casalinga, che avvolgono una vicenda ricca di sorprese.
Non fidatevi assolutamente delle apparenze, a partire da Mii, capace di propagare una profonda dolcezza alternata ad una profonda risolutezza nel salvaguardare la tradizione di famiglia. Un'altra eroina shoujo pronta a rimboccarsi le maniche per contrastare i poteri forti, azione minimamente impensabile da una ragazza, il cui nome ricorda vagamente un "gattino annaffiato che miagolerà". In questo senso lo sbigottimento diviene d'obbligo, soprattutto nella passione sfrenata del già citato gattino per i BL, passione propagata con la creazione di storie condite da cento sfumature al gusto wasabi inimmaginabili da un personaggio tutto casa/scuola/tavola calda "Il Girasole".
Anche nel comparto maschile si annidano inaspettate rivelazioni. Tralasciando il consueto (e consunto) tsundere di turno, ci si discosta notevolmente dal canonico triangolo amoroso. D'altronde, i boys sono la fonte vitale delle fantasie yaoiste della protagonista, e intromettersi in idilliaci quadretti contornati da gigli in fiore resta praticamente proibito. I sentimenti di Mii nascono lentamente, seguendo una traiettoria imprevista, ma ben delineata, distante dal celebre Hana Yori Dango, dove la zuppa, nei volumetti centrali, viene spesso riscaldata e allungata.
Se vogliamo, comunque, continuare a parlare di minestroni, bisogna segnalare le magagne. Infatti, oltre alle inguardabili sopracciglia maschili (segno stilistico inconfutabile dell'autrice), vi sono delle peculiarità che fanno arricciare decisamente il naso:
- l'inserimento di individui, fino all'altro giorno sconosciuti, giusto per smuovere la trama. In particolare, dopo il lupo Ookami e la tigre Tora non poteva mancare il leone (della serie "Nella vecchia fattoria ia-ia-o");
- la scarsità di reali momenti doki-doki tra innamorati, raffazzonati verso il finale e per niente esaustivi;
- il malefico editore che sulla copertina del sesto volume, ha piazzato, senza tanti complimenti, un mega iper galattico spoiler con la coppia trionfatrice. Quindi, se avete intenzione di acquistare in blocco la serie e non volte rovinarvi il finale, ficcatevi accuratamente due dita negli occhi.
Ultimo avvertimento: aprite il manga solo quando vi sarete abbondantemente sazianti con un pranzo di almeno quattro portate. La minuzia con cui viene descritto il cibo è un colpo letale allo stomaco.
Non fidatevi assolutamente delle apparenze, a partire da Mii, capace di propagare una profonda dolcezza alternata ad una profonda risolutezza nel salvaguardare la tradizione di famiglia. Un'altra eroina shoujo pronta a rimboccarsi le maniche per contrastare i poteri forti, azione minimamente impensabile da una ragazza, il cui nome ricorda vagamente un "gattino annaffiato che miagolerà". In questo senso lo sbigottimento diviene d'obbligo, soprattutto nella passione sfrenata del già citato gattino per i BL, passione propagata con la creazione di storie condite da cento sfumature al gusto wasabi inimmaginabili da un personaggio tutto casa/scuola/tavola calda "Il Girasole".
Anche nel comparto maschile si annidano inaspettate rivelazioni. Tralasciando il consueto (e consunto) tsundere di turno, ci si discosta notevolmente dal canonico triangolo amoroso. D'altronde, i boys sono la fonte vitale delle fantasie yaoiste della protagonista, e intromettersi in idilliaci quadretti contornati da gigli in fiore resta praticamente proibito. I sentimenti di Mii nascono lentamente, seguendo una traiettoria imprevista, ma ben delineata, distante dal celebre Hana Yori Dango, dove la zuppa, nei volumetti centrali, viene spesso riscaldata e allungata.
Se vogliamo, comunque, continuare a parlare di minestroni, bisogna segnalare le magagne. Infatti, oltre alle inguardabili sopracciglia maschili (segno stilistico inconfutabile dell'autrice), vi sono delle peculiarità che fanno arricciare decisamente il naso:
- l'inserimento di individui, fino all'altro giorno sconosciuti, giusto per smuovere la trama. In particolare, dopo il lupo Ookami e la tigre Tora non poteva mancare il leone (della serie "Nella vecchia fattoria ia-ia-o");
- la scarsità di reali momenti doki-doki tra innamorati, raffazzonati verso il finale e per niente esaustivi;
- il malefico editore che sulla copertina del sesto volume, ha piazzato, senza tanti complimenti, un mega iper galattico spoiler con la coppia trionfatrice. Quindi, se avete intenzione di acquistare in blocco la serie e non volte rovinarvi il finale, ficcatevi accuratamente due dita negli occhi.
Ultimo avvertimento: aprite il manga solo quando vi sarete abbondantemente sazianti con un pranzo di almeno quattro portate. La minuzia con cui viene descritto il cibo è un colpo letale allo stomaco.