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Questa fortunata serie ha origine nel '67, quando Kazuhiko Katō, in arte Monkey Punch, sforna i primi capitoli. Serie fortunatissima, riesce a conquistare il pubblico ponendolo dalla parte dei cattivi. Tutti noi avremo impresso in modo indelebile che, a nastro, veniva trasmesso per televisione e che allietava il primo pomeriggio in vicinanza a Dragon Ball. Beh, se avete visto solo la trasposizione animata, sappiate che il manga è un'altra opera. Perché Lupin III è un criminale e soprattutto un criminale violento. Idem dicasi per i suoi compagni d'avventura. Il tutto viene condito dalle esilaranti gag con l'ispettore Zenigata e da un disegno magistrale di Punch che risulta pulito e riesce con una precisione quasi disarmante ad omettere tutti i dettagli superflui per far concentrare il lettore solo sull'azione che verrà compresa subito (nonostante il più delle volte si stia parlando di una scena movimentata). Attenzione però: ciò non vuole significare un disegno poco curato. Nella raccolta Millennium, l'autore lascia le redini a favore di alcuni talentuosi italiani che, in nove volumi tutti autoconclusivi, scriveranno un pezzo della storia di Lupin. Si tratta di storie tutte staccate, e ciò implica che probabilmente alcune piaceranno molto ed altre invece molto poco(perle della collezione secondo me sono Meyer's Angels e Nei panni di Zazà). Risulta però chiaro come sia possibile apprezzare questa serie solo avendo basi, non totali, ma quantomeno parziali del personaggio e della serie nel suo insieme. Il voto complessivo che assegno all'opera è 7, ma sarebbe leggermente più alto(diciamo di mezzo punto). Questo perché comunque sono presenti lacune in alcune trame e soprattutto perché il mio voto non può che essere una media dei volumi fino ad ora letti, e se i sopra citati sono dei veri e propri gioielli, altri lasciano alquanto a desiderare.