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Ognuno di noi possiede, in ambiti diversi e in quantità e modi differenti, delle capacità innate ovvero un talento, che permette di emergere e di saper far meglio un certo qualcosa rispetto a tutto il resto. Non tutti riescono però a sfruttare questo dono immediatamente e non è raro che inizialmente si ottengano solo fallimenti o risultati non esaltanti. A sopperire a tutto questo interviene poi, con il passare del tempo, l'esperienza e la conseguente maturazione.
La mangaka Mayu Sakai, autrice apprezzata sia in patria che all'estero per le sue storie dolci e con un certo tocco di profondità, rientra proprio nel caso precedentemente descritto: dopo le prime opere, magari anche carine ma con ben poco da offrire a un lettore più smaliziato, ha imparato a regalare al suo pubblico opere ben narrate e senz'altro meritevoli di lettura. Rockin' Heaven si colloca a metà tra questi due tipi di e come tale è consigliabile unicamente a chi è alle sue prime letture, oltre che ai fan dell'autrice.

La serie è il primo manga della Sakai ad aver avuto successo in Giappone e il primo suo titolo a giungere, con buon riscontro, in Italia. Si tratta di uno shoujo scolastico in otto volumi, una lettura leggera, divertente e non impegnativa.

La trama vede per protagonista l'esuberante ed energica Sawa che, per disattenzione si ritrova in quello che fino all'anno prima era un istituto maschile e, più precisamente, nella classe peggiore e più ribelle dell'intera scuola.

Nonostante l'incipit, Rockin' Heaven non è certamente un Kodocha 2.0, né per profondità ma nemmeno a livello di situazioni e personaggi. L'inizio si rivela quindi essere unicamente un simpatico omaggio all'opera più famosa della mangaka Miho Obana, di cui la Sakai è stata in passato assistente.

I primi tre-quattro volumi, tuttavia, non sono nulla di che. La storia si incentra fin da subito sull'amore tra Sawa e il protagonista maschile Ran, concedendo ben poco spazio al numeroso cast e arrancando così in un mare di situazioni scontate e anche un po' noiose nonostante la presenza di gag comiche.
Non aiutano neppure i disegni, pienamente sufficienti sì, ma poco personali e con i volti dei personaggi maschili fastidiosamente troppo di forma allungata.

Fortunatamente, verso metà serie, si assiste ad un netto miglioramento, come se l'autrice stessa si fosse resa conto delle vistose pecche della propria opera: cominciano quindi a fare la loro comparsa diversi capitoli più introspettivi, dedicati ai comprimari e alle rispettive storie, amorose e non, mentre anche i dialoghi e le vicende acquistano un tocco più serio e maturo. Emblematica, in tal senso, è la storia breve dedicata all'innamoramento dei genitori di Sawa, davvero dolce e romantica. Il cambiamento è quindi repentino e palese ed il manga ne giova sia in scorrevolezza che in profondità (c'è anche spazio per l'omosessualità), pur rimanendo a tutti gli effetti una lettura leggera e senza nessuna pretesa.
Oltre che dal punto di vista narrativo, i progressi sono evidenti anche graficamente.

Non è certo uno shoujo epocale quindi questo Rockin' Heaven. Nonostante alla fine raggiunga la sufficienza, è consigliabile unicamente ai fan sfegatati dell'autrice o dei manga ambientati sui banchi di scuola. Per tutti gli altri, però, c'è molto di meglio, anche nelle produzioni della stessa Sakai come ad esempio Momo e, restando sempre nel filone delle commedie romantiche, Sugar Soldier.