Recensione
Vampir
9.0/10
Vampir è un manga sicuramente particolare, e il titolo può ingannare, tuttavia non bisogna lasciarsi scoraggiare, perché se il primo volume conquista e incuriosisce gli altri si fanno sempre più intriganti.
Ryo è un liceale a cui è caduta addosso una suicida, provocando anche la sua morte, benché per un minuto. Da allora il suo aspetto e la sua vita cambiano, facendolo entrare nel mondo dei morti, in cui oltre a spiriti e quant'altro vivono i vampiri - un po' diversi dalle leggende, anche considerato che non si nutrono di sangue ma di odo, ovvero l'essenza vitale degli uomini.
Il nostro eroe tenterà disperatamente di rimanere in bilico tra il mondo dei vivi e l'altro, con le dovute ed esilaranti conseguenze. Non mancano infatti siparietti comici, la maggior parte dei quali grazie al barone, un personaggio irritante per il nostro protagonista tanto quanto simpatico ,e a suo stesso dire, tenebroso per noi.
La caratterizzazione dei personaggi, i loro rapporti, paure, insicurezze e momenti d' emozione sono descritti con maestria, specialmente le relazioni Sho - Ryo e Sho - Usui. Essi riescono a conquistare, a farsi odiare, compatire, capire, con tutta la variabilità, l'incostanza e l'imprevedibilità di vere persone... anche se a volte si tratta di vampiri!
Il disegno è pulito, semplice, e questo personalmente risulta vantaggioso perché permette di osservare nei dettagli reazioni e avvenimenti anche nei momenti più frenetici, pur senza fargli perdere urgenza (non farò spoiler ma, specie dopo il secondo volume, capirete), ed è una dote più che lodevole in quanto molto spesso, per rispettare la crudezza o la veridicità, molti autori sfumano o inquadrano solo dei particolari confusi. Anche l'uso dei retini per dare risalto e gravità ad alcune scene è azzeccato.
La trama è interessante anche perché, sebbene non esuli mai del tutto dal paranormale, lo amalgama bene con le problematiche psicologiche, parlando di temi controversi e profondamente radicati nell'animo umano con la giusta profondità, senza deprimere o appesantire. Ripeto che, spesso e volentieri anche nei momenti più drammatici, ci sono scenette comiche che sdrammatizzano, pur non sottostimando i casi.
In conclusione, è un manga degno di nota e d'attenzione, e lo dico da persona appassionata di vampiri ma di gusti difficili. Lo consiglierei a chi ha passione per l'analisi psicologica e trova molte opere manga troppo frivole.
Ryo è un liceale a cui è caduta addosso una suicida, provocando anche la sua morte, benché per un minuto. Da allora il suo aspetto e la sua vita cambiano, facendolo entrare nel mondo dei morti, in cui oltre a spiriti e quant'altro vivono i vampiri - un po' diversi dalle leggende, anche considerato che non si nutrono di sangue ma di odo, ovvero l'essenza vitale degli uomini.
Il nostro eroe tenterà disperatamente di rimanere in bilico tra il mondo dei vivi e l'altro, con le dovute ed esilaranti conseguenze. Non mancano infatti siparietti comici, la maggior parte dei quali grazie al barone, un personaggio irritante per il nostro protagonista tanto quanto simpatico ,e a suo stesso dire, tenebroso per noi.
La caratterizzazione dei personaggi, i loro rapporti, paure, insicurezze e momenti d' emozione sono descritti con maestria, specialmente le relazioni Sho - Ryo e Sho - Usui. Essi riescono a conquistare, a farsi odiare, compatire, capire, con tutta la variabilità, l'incostanza e l'imprevedibilità di vere persone... anche se a volte si tratta di vampiri!
Il disegno è pulito, semplice, e questo personalmente risulta vantaggioso perché permette di osservare nei dettagli reazioni e avvenimenti anche nei momenti più frenetici, pur senza fargli perdere urgenza (non farò spoiler ma, specie dopo il secondo volume, capirete), ed è una dote più che lodevole in quanto molto spesso, per rispettare la crudezza o la veridicità, molti autori sfumano o inquadrano solo dei particolari confusi. Anche l'uso dei retini per dare risalto e gravità ad alcune scene è azzeccato.
La trama è interessante anche perché, sebbene non esuli mai del tutto dal paranormale, lo amalgama bene con le problematiche psicologiche, parlando di temi controversi e profondamente radicati nell'animo umano con la giusta profondità, senza deprimere o appesantire. Ripeto che, spesso e volentieri anche nei momenti più drammatici, ci sono scenette comiche che sdrammatizzano, pur non sottostimando i casi.
In conclusione, è un manga degno di nota e d'attenzione, e lo dico da persona appassionata di vampiri ma di gusti difficili. Lo consiglierei a chi ha passione per l'analisi psicologica e trova molte opere manga troppo frivole.