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7.0/10
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Ho letto questo manga dopo che i tre volumi editi dalla Panini Comics mi sono stati regalati da un mio amico per il mio compleanno. Seizon Life è stata una lettura piacevole, scorrevole e non banale; sono contento di averlo scoperto ma non posso fare a meno di assegnargli 7 (e non di più) a causa di un difetto "strutturale" di cui vi parlerò a breve.

I primi due volumi del manga sono i migliori. Assistiamo alla ricerca e al coraggio di un padre sfortunatissimo (il signor Takeda) nel tentativo di ricostruire gli ultimi istanti di vita della figlia morta 14 anni prima e arrivare così al suo assassino. Qui è dove la storia riesce a dare il meglio di sé: quello che il signor Takeda compie non è solo una ricerca della giustizia, ma anche e soprattutto una sorta di riappacificamento spirituale con la figlia morta prematuramente. Man mano che il nostro protagonista va avanti, scoprendo indizi su indizi, si rende conto di quello che provava veramente sua figlia in quegli anni, del suo disagio nell'avere un padre che non la comprendeva e non la seguiva per via del troppo lavoro. Questo consente al protagonista di raggiungere una sorta di redenzione, che sarà il motivo che lo spingerà a voler andare ancora più a fondo nella sua indagine per trovare il colpevole.

Il coinvolgimento del lettore nelle vicende del signor Takeda è aiutato dagli ottimi disegni di Kaiji Kawaguchi: precisi, realistici e funzionali allo scopo. Mi hanno ricordato molto quelli di un altro grandissimo autore, ovvero Naoki Urasawa (che rimane superiore).

Purtroppo, e qui magari dipende anche dai miei gusti, le cose cambiano un po' troppo bruscamente nel terzo e ultimo volume. Senza fare spoiler, alla fine del secondo si scopre già il responsabile dell'assassinio della figlia del signor Takeda, e tutto quello che succede nella parte finale è un duello verbale, di nervi e contro il tempo, tra lui ed il colpevole per riuscire ad incastrarlo ed evitare che (a causa di una legge che qualche anno prima è stata abolita) il reato cada in prescrizione. Ecco, ho trovato questa parte nettamente inferiore alla prima non solo per il cambio di genere e di ritmo (che ci può stare), ma anche perché il suo sviluppo si basa su una serie interminabile di deus ex machina che mi sono sembrati forzati e che non ho granché digerito.

Insomma, ad una prima parte coinvolgente, introspettiva e dal ritmo dilatato se ne contrappone una si incalzante, ma troppo frettolosa e mal sviluppata. Probabilmente con un po' più di attenzione si sarebbe potuto rendere il passaggio meno drastico, e dare al manga una conclusione più appropriata.

Seizon Life rimane comunque una lettura che consiglio, soprattutto perché l'ultima parte potrebbe comunque piacervi a differenza di quanto accaduto con il sottoscritto.