Recensione
Kiss yori mo Hayaku
7.0/10
Faster Than A Kiss è un manga piacevole, ma senza troppe pretese. La stessa autrice ci avvisa che la storia è dolce, leggera, ma non mira ad essere un capolavoro dell'arte giapponese.
Iniziamo dall'inizio: la storia vede come protagonista Fumino, una ragazza di sedici anni, e suo fratello Teppei di quattro anni (davvero adorabile!). I genitori dei due fratelli sono da poco morti, ma essendo in cattivissimi rapporti coi parenti, dopo ben poco tempo, Fumino si accorge di non poter sopportare il nonno e gli zii che di continuano insultano i suoi defunti genitori, e decide di lasciare casa dove sono ospitati per vivere sola col fratellino. Naturalmente le servirà un lavoro, e Fumino medita quindi di lasciare la scuola. Un giovane professore però vuole impedirglielo a tutti i costi, tanto che quando Fumino piena di rabbia gli dirà di sposarla e prendersi cura di loro, egli sorprendentemente accetterà. Ma che vorrà dire? Il loro matrimonio è vero, o sarà una semplice farsa?
Quindi ci troviamo davanti a un professore ventiquattrenne che sposa la sua studentessa sedicenne... un amore proibito, piuttosto accattivante, no?
Ma tralasciando le età, secondo me l'idea grandiosa e assolutamente originale è il matrimonio con uno "sconosciuto"; e con originale non intendo proprio come storia di un manga, ma originale come pensiero. Perché? Perché l'autrice ci propone un matrimonio quasi "alla cieca", privo di sentimento. Come può essere una vita così? La risposta sta in una trama sviluppata in modo coerente e psicologicamente ben studiata. Il matrimonio viene visto come un'occasione per innamorarsi e scoprirsi; e in questo modo la Tanaka getta alle ortiche l'idea che prima di sposarsi bisogna conoscere ogni minimo dettaglio dell'altro e della sua vita passata e futura.
Ci viene proposta la storia di un matrimonio che è un innamorarsi nello scoprirsi a vicenda, un poco alla volta. Chi lo dice che la vita diventa noiosa dopo essersi sposati?
Inoltre, è tutto così delicato, sia l'amore nel matrimonio, sia l'amore come famiglia: Teppei, il piccolo fratellino è trattato dolcemente, ma con onestà, e non gli viene mai nascosto nulla di quello che succede fra i due adulti, anzi lui è parte attiva della famiglia, e molte attenzioni gli vengono riservate dal professore, che lo cura con amore. Secondo me il modello di matrimonio e di famiglia proposti sono davvero da prendere a esempio.
Certo troppo spesso si ripetono alcune situazioni; troppo spesso il loro trattenersi diventa forzato e assurdo e, ad esempio, Shouma mi risulta incomprensibile. Ultimo grande punto a sfavore: le cose lasciate a metà. Non solo alcuni filoni vengono interrotti e scompaiono chiedendoti dove diamine sarà finito questo o quel personaggio e che gli sarà successo, ma addirittura le frasi vengono lasciate lì a metà, e non si capisce il senso di ciò che l'autrice cerca di esprimere!
Esempio: pagina 1: "Perchè io davvero..", pagina 2 " penso che questo...", pagina 3 "mi sono sempre chiesta che ne pensasse...", pagina 4 "Shouma...".
Mah! Capisco la dolcezza, ma questo non ha senso, e ha reso davvero più pesante e faticosa la lettura.
Nonostante ciò, ho sopportato perché davvero mi ha preso tantissimo questa storia, quindi la consiglio a tutti, e sappiate che se fosse stato possibile avrei dato un 7.5!
Iniziamo dall'inizio: la storia vede come protagonista Fumino, una ragazza di sedici anni, e suo fratello Teppei di quattro anni (davvero adorabile!). I genitori dei due fratelli sono da poco morti, ma essendo in cattivissimi rapporti coi parenti, dopo ben poco tempo, Fumino si accorge di non poter sopportare il nonno e gli zii che di continuano insultano i suoi defunti genitori, e decide di lasciare casa dove sono ospitati per vivere sola col fratellino. Naturalmente le servirà un lavoro, e Fumino medita quindi di lasciare la scuola. Un giovane professore però vuole impedirglielo a tutti i costi, tanto che quando Fumino piena di rabbia gli dirà di sposarla e prendersi cura di loro, egli sorprendentemente accetterà. Ma che vorrà dire? Il loro matrimonio è vero, o sarà una semplice farsa?
Quindi ci troviamo davanti a un professore ventiquattrenne che sposa la sua studentessa sedicenne... un amore proibito, piuttosto accattivante, no?
Ma tralasciando le età, secondo me l'idea grandiosa e assolutamente originale è il matrimonio con uno "sconosciuto"; e con originale non intendo proprio come storia di un manga, ma originale come pensiero. Perché? Perché l'autrice ci propone un matrimonio quasi "alla cieca", privo di sentimento. Come può essere una vita così? La risposta sta in una trama sviluppata in modo coerente e psicologicamente ben studiata. Il matrimonio viene visto come un'occasione per innamorarsi e scoprirsi; e in questo modo la Tanaka getta alle ortiche l'idea che prima di sposarsi bisogna conoscere ogni minimo dettaglio dell'altro e della sua vita passata e futura.
Ci viene proposta la storia di un matrimonio che è un innamorarsi nello scoprirsi a vicenda, un poco alla volta. Chi lo dice che la vita diventa noiosa dopo essersi sposati?
Inoltre, è tutto così delicato, sia l'amore nel matrimonio, sia l'amore come famiglia: Teppei, il piccolo fratellino è trattato dolcemente, ma con onestà, e non gli viene mai nascosto nulla di quello che succede fra i due adulti, anzi lui è parte attiva della famiglia, e molte attenzioni gli vengono riservate dal professore, che lo cura con amore. Secondo me il modello di matrimonio e di famiglia proposti sono davvero da prendere a esempio.
Certo troppo spesso si ripetono alcune situazioni; troppo spesso il loro trattenersi diventa forzato e assurdo e, ad esempio, Shouma mi risulta incomprensibile. Ultimo grande punto a sfavore: le cose lasciate a metà. Non solo alcuni filoni vengono interrotti e scompaiono chiedendoti dove diamine sarà finito questo o quel personaggio e che gli sarà successo, ma addirittura le frasi vengono lasciate lì a metà, e non si capisce il senso di ciò che l'autrice cerca di esprimere!
Esempio: pagina 1: "Perchè io davvero..", pagina 2 " penso che questo...", pagina 3 "mi sono sempre chiesta che ne pensasse...", pagina 4 "Shouma...".
Mah! Capisco la dolcezza, ma questo non ha senso, e ha reso davvero più pesante e faticosa la lettura.
Nonostante ciò, ho sopportato perché davvero mi ha preso tantissimo questa storia, quindi la consiglio a tutti, e sappiate che se fosse stato possibile avrei dato un 7.5!