Recensione
Gigantomachia
5.0/10
In un futuro apocalittico con imperi opprimenti, ribelli in armonia con la natura, panorami mozzafiato e condizioni di sopravvivenza al limite, si muovono i nostri protagonisti, il tarchiato ex gladiatore Delos e la misteriosa creatura dalle sembianze di ragazza Prome.
Ci trovate qualcosa di già visto, rivisto, sentito e risentito? Anch'io, ma del resto è lì l'abilità dell'autore.
Kentaro Miura è un autore avvezzo alle serie lunghe, come berserk, ed avrebbe fatto meglio a continuare così. I suoi sono personaggi ben caratterizzati, che ci fanno schierare da subito con o contro di loro, e solitamente a ballare sulle nostre posizioni via via che la vicenda si snoda.
Purtroppo qui non si snoda affatto, non viene chiarito chi siano questi due personaggi, come si sono conosciuti, qual è la situazione, inoltre vengono inseriti termini inventati (o comunque piuttosto tecnici) il cui significato non è dato sapere.
Delos è un personaggio molto interessante, meno tragico del protagonista del capolavoro di Miura ma sarà la lunghezza, però sarebbe stato meglio saperne di più.
Discorso ancora più valido per Prome (essendo un volume unico mi fermo qui per non spoilerare) e sul rapporto tra i due.
Sul tratto grafico nulla da dire, è crudo, lineare, chiaro, e come sempre non si fa scrupolo a sottolineare ogni difetto o pregio con assoluto realismo, e gli sfondi rimangono nel cuore (ed io solitamente gli bado poco ma questo autore merita).
Il volumetto è comico, simpatico, spesso tragico e pieno di lotte. Insomma, sarebbe stata una serie carina, magari anche se limitata a tre-cinque volumi.
Ci trovate qualcosa di già visto, rivisto, sentito e risentito? Anch'io, ma del resto è lì l'abilità dell'autore.
Kentaro Miura è un autore avvezzo alle serie lunghe, come berserk, ed avrebbe fatto meglio a continuare così. I suoi sono personaggi ben caratterizzati, che ci fanno schierare da subito con o contro di loro, e solitamente a ballare sulle nostre posizioni via via che la vicenda si snoda.
Purtroppo qui non si snoda affatto, non viene chiarito chi siano questi due personaggi, come si sono conosciuti, qual è la situazione, inoltre vengono inseriti termini inventati (o comunque piuttosto tecnici) il cui significato non è dato sapere.
Delos è un personaggio molto interessante, meno tragico del protagonista del capolavoro di Miura ma sarà la lunghezza, però sarebbe stato meglio saperne di più.
Discorso ancora più valido per Prome (essendo un volume unico mi fermo qui per non spoilerare) e sul rapporto tra i due.
Sul tratto grafico nulla da dire, è crudo, lineare, chiaro, e come sempre non si fa scrupolo a sottolineare ogni difetto o pregio con assoluto realismo, e gli sfondi rimangono nel cuore (ed io solitamente gli bado poco ma questo autore merita).
Il volumetto è comico, simpatico, spesso tragico e pieno di lotte. Insomma, sarebbe stata una serie carina, magari anche se limitata a tre-cinque volumi.