Recensione
All Rounder Meguru
8.0/10
"All rounder Meguru" è la seconda opera di Hiroki Endo che giunge in Italia, dopo il ben più famoso "Eden: it's an endless world". Sorprendentemente (almeno per me) non si tratta di una produzione incentrata su temi fantasy o fantascientifici, bensì di un seinen sportivo sullo shooto (l'equivalente giapponese delle MMA). E lasciatemi dire fin da ora che si tratta di un buon manga sportivo, leggero, ma non superficiale, e frizzante.
La trama si concentra sulla crescita umana, e soprattutto sportiva, di Meguru Takayanagi, un normalissimo ragazzo giapponese, che nel tempo libero frequenta, non senza costrutto, una palestra di arti marziali. Parallelamente al protagonista verremo presto in contatto con una serie di personaggi più o meno secondari, amici e/o avversari, tra i quali spicca, per importanza e bontà della caratterizzazione, Takashi Yamabuki, che può essere egualmente definito coprotagonista o antagonista.
Oltre a questo non rimane molto altro da dire sull'intreccio. Chiarisco meglio: sono presenti sottotrame, anche ben studiate, inerenti vicende sentimentali (che in questo genere di manga stanno sempre bene) o dissertazioni, più o meno lunghe, su tematiche filosoficamente più pregnanti dello sport, ma lo spazio a loro dedicato è, nella stragrande maggioranza dei casi, decisamente minore rispetto a quello usato per descrivere le competizioni di MMA, che sono, per altro, il vero motore dietro alla crescita dei vari personaggi.
A questo punto, prima di qualsiasi altra osservazione, bisogna tributare un plauso a Hiroki Endo per la costruzione, sia grafica che sportiva, delle scene di combattimento: tutto appare sempre chiaro e mai noioso. Più di una volta ci si troverà a divorare volumetti interi in trepidante attesa della conclusione dell'incontro.
Detto questo, riprendo e concludo il commento sullo sviluppo dei vari personaggi all'interno dell'opera: come detto, la parte del fumetto dedicata allo "slice of life" è minore, ma non per questo irrilevante ai fini della caratterizzazione dei personaggi, che anzi acquisteranno, col procedere della vicenda, un carattere ben definito e riconoscibile, per quanto non particolarmente approfondito, nella maggior parte dei casi. In questo senso, paradossalmente, è proprio Meguru, il protagonista, a risultare po' debole proprio a causa della sua "normalità": probabilmente un'impostazione del genere è stata data consapevolmente, al fine di proporre l'archetipo del ragazzo non particolarmente dotato, ma che impegnandosi riesce a raggiungere risultati sorprendenti.
Passando ai commenti sul disegno, la prima parola che mi viene in mente per definirlo è: ordinato. Il tratto è abbastanza semplice, ma, come per Eden, quel che ne risulta è un'estrema chiarezza espositiva delle vicende narrate, che trova il suo culmine proprio nelle scene di combattimento: in virtù della pulizia del tratto e dell'attenzione certosina nella resa anatomica dei corpi dei lottatori, queste riescono ad essere dinamiche senza diventare caotiche, offrendo spesso scorci anche molto complessi. A questo si aggiunge una suddivisione delle tavole sostanzialmente schematica e ordinata, senza vignette troppo grandi o troppo piccole, adatta alla narrazione.
Il difetto maggiore di questo fumetto è che, più di tutti gli altri che ho letto finora, può piacere meno a seconda dell'interesse del lettore per le materie trattate. Esso si pone come un'opera molto "di nicchia", forte soprattutto del realismo nella trattazione dell'argomento sportivo, difficilmente digeribile da chi cerca un seinen più vario, che presenti una maggior attenzione alla caratterizzazione psicologica dei vari personaggi (come possono essere quelli di Mitsuru Adachi, per intenderci), e ancor di più per chi non ama le MMA.
Il giudizio complessivo, comunque, rimane più che discreto, anche se come detto, non consiglierei mai quest'opera a chi non è appassionato (almeno un pochino) di arti marziali. Almeno in attesa che il seguito del manga mi smentisca.
In ultimo due parole sull'edizione, caratterizzata da una buona carta, dalla presenza di una sovraccopertina, e da un prezzo non basso, ma, ahimè, in linea con gli standard odierni.
La trama si concentra sulla crescita umana, e soprattutto sportiva, di Meguru Takayanagi, un normalissimo ragazzo giapponese, che nel tempo libero frequenta, non senza costrutto, una palestra di arti marziali. Parallelamente al protagonista verremo presto in contatto con una serie di personaggi più o meno secondari, amici e/o avversari, tra i quali spicca, per importanza e bontà della caratterizzazione, Takashi Yamabuki, che può essere egualmente definito coprotagonista o antagonista.
Oltre a questo non rimane molto altro da dire sull'intreccio. Chiarisco meglio: sono presenti sottotrame, anche ben studiate, inerenti vicende sentimentali (che in questo genere di manga stanno sempre bene) o dissertazioni, più o meno lunghe, su tematiche filosoficamente più pregnanti dello sport, ma lo spazio a loro dedicato è, nella stragrande maggioranza dei casi, decisamente minore rispetto a quello usato per descrivere le competizioni di MMA, che sono, per altro, il vero motore dietro alla crescita dei vari personaggi.
A questo punto, prima di qualsiasi altra osservazione, bisogna tributare un plauso a Hiroki Endo per la costruzione, sia grafica che sportiva, delle scene di combattimento: tutto appare sempre chiaro e mai noioso. Più di una volta ci si troverà a divorare volumetti interi in trepidante attesa della conclusione dell'incontro.
Detto questo, riprendo e concludo il commento sullo sviluppo dei vari personaggi all'interno dell'opera: come detto, la parte del fumetto dedicata allo "slice of life" è minore, ma non per questo irrilevante ai fini della caratterizzazione dei personaggi, che anzi acquisteranno, col procedere della vicenda, un carattere ben definito e riconoscibile, per quanto non particolarmente approfondito, nella maggior parte dei casi. In questo senso, paradossalmente, è proprio Meguru, il protagonista, a risultare po' debole proprio a causa della sua "normalità": probabilmente un'impostazione del genere è stata data consapevolmente, al fine di proporre l'archetipo del ragazzo non particolarmente dotato, ma che impegnandosi riesce a raggiungere risultati sorprendenti.
Passando ai commenti sul disegno, la prima parola che mi viene in mente per definirlo è: ordinato. Il tratto è abbastanza semplice, ma, come per Eden, quel che ne risulta è un'estrema chiarezza espositiva delle vicende narrate, che trova il suo culmine proprio nelle scene di combattimento: in virtù della pulizia del tratto e dell'attenzione certosina nella resa anatomica dei corpi dei lottatori, queste riescono ad essere dinamiche senza diventare caotiche, offrendo spesso scorci anche molto complessi. A questo si aggiunge una suddivisione delle tavole sostanzialmente schematica e ordinata, senza vignette troppo grandi o troppo piccole, adatta alla narrazione.
Il difetto maggiore di questo fumetto è che, più di tutti gli altri che ho letto finora, può piacere meno a seconda dell'interesse del lettore per le materie trattate. Esso si pone come un'opera molto "di nicchia", forte soprattutto del realismo nella trattazione dell'argomento sportivo, difficilmente digeribile da chi cerca un seinen più vario, che presenti una maggior attenzione alla caratterizzazione psicologica dei vari personaggi (come possono essere quelli di Mitsuru Adachi, per intenderci), e ancor di più per chi non ama le MMA.
Il giudizio complessivo, comunque, rimane più che discreto, anche se come detto, non consiglierei mai quest'opera a chi non è appassionato (almeno un pochino) di arti marziali. Almeno in attesa che il seguito del manga mi smentisca.
In ultimo due parole sull'edizione, caratterizzata da una buona carta, dalla presenza di una sovraccopertina, e da un prezzo non basso, ma, ahimè, in linea con gli standard odierni.