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10.0/10
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<b>ATTENZIONE: LA RECENSIONE POTREBBE CONTENERE DEGLI SPOILER</b>

Per me il basket non è mai stato uno sport tanto amato, dato che fin dai primissimi tempi giocavo a calcio e che mio zio e mio cugino erano degli appassionati. Mi sono approcciato la prima volta a questo titolo con l'anime, trasmesso su MTV molti anni fa. Guardai tutte le puntate e mi innamorai subito. Passati un bel po' di anni, nel periodo delle superiori mi recuperai le puntate che mi fecero affiorire una "passione del basket" molto intensa, tanto che a scuola ero felice di fare alcune lezioni di basket durante educazione fisica; tutta questa premessa serve per dire che quando inziai a leggere il manga avevo molta conoscenza della storia.

Iniziamo col dire che a primo impatto Slam Dunk potrebbe essere la solita tamarrata giapponese alla Capitan Tsubasa per far risaltare i giapponesi nello sport, ma fin da subito non è così. Questo manga parla di come la passione per uno sport il fatto di sudate e lotte per dare il massimo in qualcosa che si ama sia veramente gratificante, che si vinca o si perda.

Hanamichi - il protagonista - non ha nessun interesse verso il basket ma, dopo un evento casuale, pian piano comincia ad amarlo, trasformandosi non solo come giocatore ma anche come persona. Un altro esempio è Hakagi detto "Gorilla", il capitano della squadra, inossidabile e imponente come figura ma che non ha mai smesso di allenarsi e di credere nel sogno di accedere alle finali nazionali, anche quando ha subìto solamente sconfitte su sconfitte.

Principalmente i due personaggi che mi hanno colpito di più sono loro, ma anche gli altri non sono da meno: Rukawa, il nemico/amico di Hanamichi, talentuoso ma chiuso dentro di sé, col sogno di giocare nella NBA; Mitsui, ex teppista con una gioventù proficua bruciata per un infortunio; Miyagi, playmaker rapido e scattante ma sempre in mezzo alle risse; Anzai, allenatore della squadra silenzioso ma forte come presenza in campo e nella squadra; Kogure, vice della squadra, giocatore che non spicca come talento ma che possiede una forte personalità dietro ai suoi occhiali da "secchione"; e infine Mito, amico di Hanamichi che lo aiuta in qualsiasi momento. Ce ne sono molti altri, ma voglio evitarvi di spoilerare troppe cose.

Ci sono momenti anche di gag e divertimento, che rendono il manga leggero e rilassante, rubandoci qualche risata. Il disegno di Takehiko Inoue in questi casi è eccezionale, anche grazie al tratto "super deformed".

Non c'è solo il tema dello sport a fare da padrone, ma anche quello del bullismo: Hanamichi lo è e anche la maggior parte dei giocatori dei personaggi ne sono coinvolti. Takehiko Inoue ha veramente a cuore questo tema e attraverso le storie e le partite dello Shohoku ha voluto rivolgere il messaggio ai giovani che con la passione e un sogno ben impresso nella mente, in qualsiasi attività (non solo la pallacanestro), si può evadere dal bullismo e "sfogarsi" in altri modi.

I disegni di Inoue sono semplicemente stupendi, rendendo al massimo quei momenti di tensione attraverso disegni dinamici oppure come un vero e proprio "slow motion" su carta, andando pure nel dettaglio come le goccie di sudore sul corpo dei giocatori.

Una nota importante sono le copertine, praticamente fantastiche e realizzate benissimo; sono delle piccole opere d'arte e son bellissime da vedere (parlo della prima edizione di sessantadue volumi).

Nel complesso il manga è a dir poco perfetto, anche se qualche sbavatura sta nei grandi palazzetti gremiti di persone quando il basket non era certamente diffuso e famoso e sull'altezza esagerata di quasi tutti i giocatori. Comunque Inoue è riuscito nel suo intento di trasmettere la sua passione, oltre al messaggio sul bullismo; inoltre, i personaggi sono caratterizzati benissimo, con ognuno un certo carattere/qualità. Il voto 10 non è esagerato, anzi... Questo manga è consigliato a tutti, anche a chi - come me - non è appassionato di basket o di nessun sport in particolare.