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3.0/10
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Chiunque mi conosca dal vivo, sa bene quanto bassa sia la mia autostima e pochi sono i pregi che mi riconosco. Di due cose però sono sicura: ho una fervida fantasia e molta umiltà. Questo mi porta spesso a pensare, a fantasticare, ad immaginare storie... essendo però conscia delle mie carenti abilità nel disegno, so bene che quel che è nella mia testa, non prenderà mai vita nelle pagine di un manga o fumetto, e spesso quando mi accingo a leggere una nuova serie, mi soffermo sulla psicologia dei personaggi, sui tratti del disegno, penso al lavoro e alla fatica che ci sono dietro.
Quando sfoglio un manga della Ikeyamada, tutto questo svanisce. Scompare la mia umiltà, l'ammirazione per chi svolge la professione di mangaka, e solo una domanda prende posto: "perché a questo punto, non mi metto a disegnare manga anch'io?".
In una lunga carriera da lettrice onnivora, molto raramente infatti mi sono imbattuta in prodotti scadenti come i manga di questa donna che, mascherata dietro una triste raffigurazione di sé stessa in versione orsetto ed ostentando una ridicola timidezza mentre ci ripropone continuamente personaggi incapaci di reprimere i loro bollori, riesce a distruggere la psicologia umana, abusare di ogni cliché, prendere letteralmente in giro l'intelligenza del lettore.
Anche questa volta, la trama si presenta insipida e banale. Hikaru, un'ingenua ragazzina amante degli shoujo manga, passa le sue giornate sognando il principe azzurro. Nel giro di breve tempo, di fantomatici principi, ne trova addirittura due: Takara, prototipo del bravissimo ragazzo ligio e serio e Arata, violento e pervertito ad un livello socialmente inaccettabile. Per arricchire la trama di fantasia, i due ragazzi sono totalmente identici nell'aspetto, tranne che per il colore degli occhi, marroni nel primo, azzurri nel secondo. Contro ogni legge naturale, i due sono identici perché sono fratellastri, avendo il padre in comune.
Tra banali giornate trascorse al club di karate del quale i protagonisti sono membri e vicende di vita quotidiana, realizzate in modo talmente noioso che l'unica curiosità nel girare pagina è per vedere se si ha indovinato l'ovvio decorso della scena.
I personaggi, come al solito, non hanno alcuno spessore. Troppo piatta la protagonista che vive passivamente ogni situazione e, quando reagisce, si rivela solo in grado di piangere e di lasciare che gli altri le risolvano i problemi.
Assurdi i due protagonisti maschili. Non solo sono stereotipati nei loro ruoli di santarellino e maniaco sessuale, ma non sono nemmeno coerenti con loro stessi, mostrando il primo un atteggiamento spesso infantile ed un lato sporcaccione non trascurabile, e rivelandosi il secondo un agnellino in fin troppe situazioni cruciali. Alla fine uno non può fare a meno di chiedersi quale sia il "principe buono" e quale il "principe cattivo". Tutto questo ovviamente non è dovuto alla bravura della Ikeyamada che gestisce con maestria il lato psicologico dei due ragazzi, ma ad un'accozzaglia di scene sempre uguali che penalizzano i caratteri di questi due adolescenti.
Scialba e senza alcuna caratteristica rilevante Ami, colei che dovrebbe essere per un certo momento la rivale in amore della protagonista, presentandosi fin da subito come ragazza arrogante ed egoista e non facendo nulla per migliorare la sua posizione. Ovvio quindi che la sua presenza non causerà la minima tensione, visto che è lampante che nessuno potrebbe innamorarsi di una ragazza del genere!
Infine, per restare fedele al suo stile, ogni scena importante, interessante, che crei un minimo di curiosità nel lettore ecc. verrà rovinata puntualmente da gag assurde coi personaggi disegnati in stile deformed che fanno precipitare completamente l'atmosfera! Forse l'Ikeyamada si crede molto divertente, altrimenti proprio non riesco a spiegarmi il perché continui ad adottare questa infelicissima tecnica.
Insomma, un manga che fa acqua da tutte le parti e che non mi sentirei di consigliare proprio a nessuno!
Credo che uno shoujo manga debba regalare emozioni, distrarre, farci immedesimare e, perché no, riflettere... i manga di Go Ikeyamada, purtroppo, a parer mio creano solo angoscia ed irritazione dal tanto sono strutturati male, presentano situazioni assurde con personaggi altrettanto privi di spessore e riescono a deludere come pochi!