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La storia (romanzata) di Charles Henri Sanson diventa l'occasione per raccontare la storia di un uomo che sin da giovanissimo è costretto a subire e a percorrere un progetto di vita che altri hanno costruito per lui, in ossequio ad una tradizione risalente nel tempo. Da questo tema l'autore dipana tutta una serie di temi che, pur radicati in un'epoca storica lontana e ben definita, tuttavia rispecchiano problemi e tematiche del tutto attuali: da quello più generale sulla pena di morte, a quello più intimo sul diritto di decidere della propria vita e della propria persona, al rapporto dell'uomo con il male, la corruzione, la vanità e il potere. Il tutto raccontato, a mio avviso, in modo magistrale, attraverso una regia sapiente, dettagliata, ma al contempo asciutta e priva di fronzoli, dove l'avanzare della trama è accompagnata da tavole che lasciano spazio a metafore dal sapore surreale, dai toni a volte estremamente crudi e al contempo poetici. I caratteri dei personaggi sono delineati in maniera eccellente, rappresentandone tutte le possibili sfaccettature sia positive che negative, senza mai cadere nella banalità della tipizzazione stereotipata. La ricchezza dei dettagli, lo scavare a fondo nella realtà delle esecuzioni capitali offre al lettore un po' delicato di stomaco un buon motivo per chiudere il volumetto; ma se si ha il coraggio di andare avanti, si noterà come ogni volta che l'autore trascina il lettore nell'abisso, poi non manca di condurlo verso vette altrettanto eccelse. Come dire che al dolore, allo strazio del corpo e della mente, all'angoscia del pensiero di una fine orribile fa da contraltare una sorta di liberazione ed estasi. (tpico esempio è quello dell'episodio dello squartamento). Il susseguirsi di alti e bassi, bene e male, colpevolezza e innocenza, sadismo e pietà acquista una dimensione metastorica, a tratti addirittura moderna ( e non mancano accenni in tal senso in alcune tavole), come se la storia di Samson e sorella, ( ma anche quella di molti altri personaggi secondari realmente esistiti) al di là della connotazione geografica e temporale, sia un po' la storia di qualunque persona di qualunque epoca, alle prese con le sfide della vita e con la lotta individuale tesa al raggiungimento dei propri obiettivi, nel tentativo di preservare, per quanto è possibile, la propria originaria innocenza.
Ottima l'edizione della J-Pop, unica pecca il formato, troppo piccolo, che non rende al meglio l'opulenza dei disegni.
Consigliato ad un pubblico maturo.