Recensione
All You Need Is Kill
8.0/10
"All You Need Is Kill" è un manga in due volumi sceneggiato da Ryosuke Takeuchi e disegnato da Takeshi Obata, celebre per essere l'autore di "Death Note" e "Bakuman", portato in Italia da Planet Manga nel giugno del 2014. L'opera trae origine da un'omonima light novel del 2004, scritta da Hiroshi Sakurazaka e illustrata da Yoshitoshi ABe.
Il pianeta terra è stato da tempo invaso da forme di vita aliene chiamate "Mimic", le quali tentano, come nel più classico degli scenari, di eliminare completamente il genere umano. Keiji Kiriya è una giovane recluta che dopo aver perso la vita durante la sua prima battaglia, si ritrova imprigionato in un loop temporale che lo costringe a rivivere quest'ultima infinte volte. Deciso più che mai a sopravvivere, Keiji inizia ad allenarsi seriamente, acquisendo di volta in volta esperienza direttamente sul campo, e ripetendo molteplici volte la sua "ultima giornata".
Un incipit non proprio originale quello del "viaggio nel tempo", ma che permette le più svariate applicazioni, e Hiroshi Sakurazaka è riuscito a sfruttare al meglio l'occasione, costruendo una trama solida, avvincente e ben strutturata. La storia, molto adrenalinica, si sviluppa bene sin dalle prime pagine, in maniera chiara e ordinata, e con ritmi decisamente elevati. Lo scenario, ottimamente ricreato e ricco di particolari, unito ad un'atmosfera costantemente opprimente, e ad una narrazione fluida che si focalizza solo su ciò che è essenziale senza perdersi in frivolezze, riesce a coinvolgere il lettore, catapultandolo all'interno della vicenda. Per quanto riguarda la caratterizzazione e l'analisi dei personaggi, un lavoro più che discreto è stato svolto per i due principali protagonisti, mentre gli altri comprimari altro non sono che fugaci apparizioni prive di mordente, anche se bisogna riconoscere che in soli diciassette capitoli non era semplice fare di meglio. Una trama che si sviluppa velocemente concentrandosi solo sul proprio progredire è dunque una lama a doppio taglio, e se da un lato si ottiene appunto una narrazione più veloce ed accattivante, dall'altro bisogna lasciare in disparte alcuni fattori; sicuramente dei personaggi secondari maggiormente presenti e più incisivi a livello narrativo non avrebbero guastato se inseriti in un'opera più lunga e ramificata.
Come precedentemente riportato, il manga è stato interamente disegnato da Takeshi Obata, autore che non credo abbia bisogno di presentazioni. Gran parte del valore dell'opera va di fatto attribuito proprio alla sua meravigliosa confezione. Il design dei personaggi è aggraziato, i fondali discretamente curati, le atmosfere sempre cupe e ricche di tensione, i combattimenti limpidi e di facile comprensione. Ottimo il design delle armature ed anche quello dei nemici invasori.
In conclusione, "All You Need Is Kill" è il perfetto esempio di opera breve ma intensa. Un concentrato di azione che riesce a intrattenere e a coinvolgere, e che per una volta tanto si basa su una trama degna di tale nome. Una lettura consigliata.
Il pianeta terra è stato da tempo invaso da forme di vita aliene chiamate "Mimic", le quali tentano, come nel più classico degli scenari, di eliminare completamente il genere umano. Keiji Kiriya è una giovane recluta che dopo aver perso la vita durante la sua prima battaglia, si ritrova imprigionato in un loop temporale che lo costringe a rivivere quest'ultima infinte volte. Deciso più che mai a sopravvivere, Keiji inizia ad allenarsi seriamente, acquisendo di volta in volta esperienza direttamente sul campo, e ripetendo molteplici volte la sua "ultima giornata".
Un incipit non proprio originale quello del "viaggio nel tempo", ma che permette le più svariate applicazioni, e Hiroshi Sakurazaka è riuscito a sfruttare al meglio l'occasione, costruendo una trama solida, avvincente e ben strutturata. La storia, molto adrenalinica, si sviluppa bene sin dalle prime pagine, in maniera chiara e ordinata, e con ritmi decisamente elevati. Lo scenario, ottimamente ricreato e ricco di particolari, unito ad un'atmosfera costantemente opprimente, e ad una narrazione fluida che si focalizza solo su ciò che è essenziale senza perdersi in frivolezze, riesce a coinvolgere il lettore, catapultandolo all'interno della vicenda. Per quanto riguarda la caratterizzazione e l'analisi dei personaggi, un lavoro più che discreto è stato svolto per i due principali protagonisti, mentre gli altri comprimari altro non sono che fugaci apparizioni prive di mordente, anche se bisogna riconoscere che in soli diciassette capitoli non era semplice fare di meglio. Una trama che si sviluppa velocemente concentrandosi solo sul proprio progredire è dunque una lama a doppio taglio, e se da un lato si ottiene appunto una narrazione più veloce ed accattivante, dall'altro bisogna lasciare in disparte alcuni fattori; sicuramente dei personaggi secondari maggiormente presenti e più incisivi a livello narrativo non avrebbero guastato se inseriti in un'opera più lunga e ramificata.
Come precedentemente riportato, il manga è stato interamente disegnato da Takeshi Obata, autore che non credo abbia bisogno di presentazioni. Gran parte del valore dell'opera va di fatto attribuito proprio alla sua meravigliosa confezione. Il design dei personaggi è aggraziato, i fondali discretamente curati, le atmosfere sempre cupe e ricche di tensione, i combattimenti limpidi e di facile comprensione. Ottimo il design delle armature ed anche quello dei nemici invasori.
In conclusione, "All You Need Is Kill" è il perfetto esempio di opera breve ma intensa. Un concentrato di azione che riesce a intrattenere e a coinvolgere, e che per una volta tanto si basa su una trama degna di tale nome. Una lettura consigliata.