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Questa serie dà semplicemente allo spettatore quello che lo spettatore vorrebbe da una serie come questa. Non c'è nessun tentativo di prendersi sul serio, "tette e botte" allo stato puro. La serie si basa sul concetto di ragazze umane che si trasformano in armi quando vengono eccitate sessualmente, e altre invece che devono appunto eccitarle in modo da utilizzarle in battaglia. Questo rende il preambolo delle battaglie fra fazioni alquanto comico, poiché ci saranno gruppi di ragazze che inizieranno orge lesbiche prima di ogni battaglia.

Questa serie vanta le migliori animazioni ‘tettesche’ dai tempi di "Manyuu Hickenchou", dando ad ogni personaggio rilevante il proprio fisico, con i propri seni e capezzoli, evitando così di finire come in molti anime dove le ragazze sono distinguibili fra loro solo dal colore dei capelli e degli occhi, e dove tutte hanno lo stesso seno in varie misure.

La cosa fastidiosa è che una delle protagoniste è il tipico fetish giapponese della ragazzina imbecille. Avere lei come protagonista è davvero una sofferenza, con la sua vocetta squillante piacevole come un chiodo che graffia una lavagna, e il suo atteggiamento "moe" estremizzato ai limiti dell'insopportabile. Fortunatamente, l'altra protagonista Mirei bilancia la situazione: tosta e determinata, con una voce che non sembra appartenere a una bambina di cinque anni, e con un fisico da succube.
La trama è puro collante narrativo, giusto per dare uno scopo alla situazione e ai conflitti, e infilarci dentro un po' di umorismo.