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Presupponendo che un possibile lettore abbia già letto il manga o visto l'anime de "L'attacco dei giganti", la storia di questo spin-off narra le vicende di un ragazzo, Kyklo, che è stato rigurgitato quando era un neonato da un gigante, e per questo motivo viene temuto da tutti e considerato poco meno che uno schiavo, il tutto 70 anni prima delle vicende narrate nella serie principale. L'esponente di una famiglia molto ricca all'interno delle mura lo compra e lo sbatte in cella, dove il figlio Xavi lo usa per i suoi allenamenti (lo prende a calci e a pugni ogni giorno) e la figlia Sharle, inizialmente impaurita ad avere il 'figlio del gigante' in casa al punto di decidere di volerlo fare fuori, si lega molto a Kyklo e gli insegna a parlare, leggere e scrivere. I due scapperanno poi di casa mentre Xavi entrerà nell'esercito deciso a far parte del corpo di gendarmeria.
Considerando per la serie principale punti forti come i combattimenti, la tensione, le scene horror e splatter, la trama dal ritmo inarrestabile che non lascia un attimo di tregua, leggendo questo manga si scopre che molti aspetti positivi come questi sono lievi o addirittura non presenti. Se i disegni sono di un livello superiore a mio avviso rispetto alla serie principale, la narrazione e le vicende trattate non sono allo stesso livello: non ci sono quasi scontri con i giganti e questo secondo me è un grande punto a sfavore. Ho amato "L'attacco dei giganti fin da subito, e se avevo nutrito forti speranze per questo spin-off dai primi due volumi, mi sono dovuto ricredere perché la serie ha avuto un calando a tal punto che non è più riuscita a coinvolgermi negli ultimi 3 volumi (e per ora ne sono stati pubblicati 7).