Recensione
Gugure! Kokkuri-san
8.0/10
Comico, demenziale ed assurdo credo che siano le parole che descrivono meglio questa serie, un misto di circostanze surreali e gag ai confini del nonsense che rende il prodotto una tappa d'obbligo per gli amanti del genere.
Dato il tipo di anime, la trama è pressoché inesistente e ruota attorno alla piccola Kohina, che nel tempo ospita ed incontra involontariamente personaggi sempre più strani ed assurdi, che portano ad altrettante situazioni esilaranti.
Il tutto è condito con riferimenti ed ovvie parodie del folklore giapponese e di altri elementi della cultura pop giapponese e non.
I personaggi, nonostante ruotino attorno a degli stereotipi, non cadono mai nel banale, e talvolta proprio le loro manie e le loro ossessioni diventano il punto forte negli scambi di battute e nel creare situazioni assurde. Oltre a ciò, essi godono di certi momenti (anche se brevi) in cui si nota un maggior approfondimento psicologico, momenti che li rendono persone vere e proprie e non solo personaggi che fanno certe azioni perché devono rispettare il loro stereotipo.
La sigla d'apertura la ritengo un'ottima presentazione del contenuto stesso della serie: esilarante, senza senso e densa di citazioni. Anche la scelta di far interagire i vari personaggi in essa l'ho trovata molto buona, tanto che ti strappa i primi sorrisi già nell'opening.
In poche parole, un ottimo prodotto del genere che riesce ad avere dei punti drammatici, sempre contornati dalla comicità che regna sovrana nella maggior parte dei casi, e che sicuramente intrattiene divertendo lo spettatore.
Dato il tipo di anime, la trama è pressoché inesistente e ruota attorno alla piccola Kohina, che nel tempo ospita ed incontra involontariamente personaggi sempre più strani ed assurdi, che portano ad altrettante situazioni esilaranti.
Il tutto è condito con riferimenti ed ovvie parodie del folklore giapponese e di altri elementi della cultura pop giapponese e non.
I personaggi, nonostante ruotino attorno a degli stereotipi, non cadono mai nel banale, e talvolta proprio le loro manie e le loro ossessioni diventano il punto forte negli scambi di battute e nel creare situazioni assurde. Oltre a ciò, essi godono di certi momenti (anche se brevi) in cui si nota un maggior approfondimento psicologico, momenti che li rendono persone vere e proprie e non solo personaggi che fanno certe azioni perché devono rispettare il loro stereotipo.
La sigla d'apertura la ritengo un'ottima presentazione del contenuto stesso della serie: esilarante, senza senso e densa di citazioni. Anche la scelta di far interagire i vari personaggi in essa l'ho trovata molto buona, tanto che ti strappa i primi sorrisi già nell'opening.
In poche parole, un ottimo prodotto del genere che riesce ad avere dei punti drammatici, sempre contornati dalla comicità che regna sovrana nella maggior parte dei casi, e che sicuramente intrattiene divertendo lo spettatore.