Recensione
Kamisama Hajimemashita
8.0/10
Questa serie aveva già fatto breccia nel mio interesse, proponendosi come una storia sovrannaturale con risvolti comici, e, essendo presente una buona componente romantica, avevo temuto che verso la fine questa potesse prevalere sul resto. Fortunatamente non è avvenuto ed è sempre riuscita a bilanciare bene i vari elementi con lo svilupparsi della storia.
La trama in sé inizia già con dei risvolti che sfociano nell'assurdo e che creano non pochi risvolti comici, partendo da una ragazzina che diventa senza preavviso una divinità e che deve occuparsi di un tempio in disuso, dovendo convivere con una kitsune (demone volpe) non poco irascibile, passando da altre creature sovrannaturali bizzarre e addirittura a divinità irascibili e stravaganti che spesso, in modo più o meno normale, mettono i bastoni tra le ruote alla ragazzina sopracitata. In questa visione d'insieme un po' folle s'inserisce pure l'elemento romantico che, anche se prevedibile, non disturba affatto e dona ulteriore ritmo al tutto.
Tecnicamente, la trama inizialmente è composta da episodi autoconclusivi che sembrano servire solo a presentare personaggi e situazioni assurde, e a sviluppare la relazione tra i due protagonisti. Con il tempo, però, si capisce che all'interno dell'impianto sono presenti dei misteri e delle sottotrame che possono portare a ulteriori sviluppi e complicare quella che all'apparenza è una storia semplice.
Nonostante i toni siano spesso comici, sono presenti anche delle parti più profonde e serie, spesso atte a rivelare lati più intimi e oscuri dei personaggi che, in questo modo, rivelano essere molto più di semplici macchiette comiche. Infatti, ognuno di loro, che sia Kurama, il tengu (demone corvo) pieno di sé ed esibizionista, o Mizuki, il serpente fin troppo appiccicoso, o lo stesso Tomoe (la kitsune), mostra di essere un personaggio ben caratterizzato e abbastanza profondo.
Persino la stessa protagonista non è la tipica ragazza svampita e debole che si trova improvvisamente circondata da uomini. Per quanto sia effettivamente svampita e sognatrice, sa farsi forza nei momenti di difficoltà e tenta in ogni modo di risolvere i problemi, nonostante essi siano spesso più grandi delle sue capacità.
Ammetto che in sé possa ricordare altre serie più famose o possa presentare situazioni stereotipate, ma non ho ritenuto che tali elementi abbiano reso più debole l'opera. Magari certe situazioni potevano essere tagliate, ma in sé non disturbano, siccome risultano essere funzionali alla trama.
Quindi la serie in sé è buona e, se anche la trama può non sembrare un faro di originalità, si snoda tra situazioni ed episodi ben congegnati che divertono e appassionano lo spettatore. Non è da ritenere un capolavoro, ma effettivamente è un ottimo anime, se si vuole ridere e seguire una storia romantica allo stesso tempo.
La trama in sé inizia già con dei risvolti che sfociano nell'assurdo e che creano non pochi risvolti comici, partendo da una ragazzina che diventa senza preavviso una divinità e che deve occuparsi di un tempio in disuso, dovendo convivere con una kitsune (demone volpe) non poco irascibile, passando da altre creature sovrannaturali bizzarre e addirittura a divinità irascibili e stravaganti che spesso, in modo più o meno normale, mettono i bastoni tra le ruote alla ragazzina sopracitata. In questa visione d'insieme un po' folle s'inserisce pure l'elemento romantico che, anche se prevedibile, non disturba affatto e dona ulteriore ritmo al tutto.
Tecnicamente, la trama inizialmente è composta da episodi autoconclusivi che sembrano servire solo a presentare personaggi e situazioni assurde, e a sviluppare la relazione tra i due protagonisti. Con il tempo, però, si capisce che all'interno dell'impianto sono presenti dei misteri e delle sottotrame che possono portare a ulteriori sviluppi e complicare quella che all'apparenza è una storia semplice.
Nonostante i toni siano spesso comici, sono presenti anche delle parti più profonde e serie, spesso atte a rivelare lati più intimi e oscuri dei personaggi che, in questo modo, rivelano essere molto più di semplici macchiette comiche. Infatti, ognuno di loro, che sia Kurama, il tengu (demone corvo) pieno di sé ed esibizionista, o Mizuki, il serpente fin troppo appiccicoso, o lo stesso Tomoe (la kitsune), mostra di essere un personaggio ben caratterizzato e abbastanza profondo.
Persino la stessa protagonista non è la tipica ragazza svampita e debole che si trova improvvisamente circondata da uomini. Per quanto sia effettivamente svampita e sognatrice, sa farsi forza nei momenti di difficoltà e tenta in ogni modo di risolvere i problemi, nonostante essi siano spesso più grandi delle sue capacità.
Ammetto che in sé possa ricordare altre serie più famose o possa presentare situazioni stereotipate, ma non ho ritenuto che tali elementi abbiano reso più debole l'opera. Magari certe situazioni potevano essere tagliate, ma in sé non disturbano, siccome risultano essere funzionali alla trama.
Quindi la serie in sé è buona e, se anche la trama può non sembrare un faro di originalità, si snoda tra situazioni ed episodi ben congegnati che divertono e appassionano lo spettatore. Non è da ritenere un capolavoro, ma effettivamente è un ottimo anime, se si vuole ridere e seguire una storia romantica allo stesso tempo.