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8.5/10
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La frase "capolavoro mancato" credo sia nata per definire " Shamo, nato per combattere" , un seinen molto molto lungo (34 volumi non sono tantissimi per uno shounen ma per un seinen sono un'infinità) . Quest'opera può essere divisa in due grandi blocchi narrativi : i primi 19 volumi da una parte, scritti e disegnati da due autori distinti, uno disegnatore e l'altro sceneggiatore e dall'altra i restanti 15 , scritti e disegnati dallo stesso autore ossia il disegnatore .
Shamo ha una trama generale piuttosto classica , il ragazzo debole che per affrontare le avversità del mondo e le crudeltà dei più forti troverà un maestro che lo allenerà nelle arti marziali , ma Ryo ( il protagonista ) non è un ragazzo debole come il classico protagonista da shounen , infatti ha ucciso i suoi genitori, si ritrova per questo a vivere in un carcere minorile ed è vittima di continui soprusi. Il suo punto di partenza è una cella minuscola, buia , fredda e umida.
Apprenderà le arti marziali diventando poi uno sportivo, rivelando però tutta la sua crudeltà e scorrettezza. Così è strutturata la prima sezione dell'opera . Ryo è un personaggio oscuro, misterioso e profondo , non ha niente dell'eroe , si farà odiare dal lettore perché odioso è, Shamo sin da subito si rivela un manga dalle tinte molto cupe che poi è la caratteristica che mi ha più affascinato insieme al disegno strepitoso che continuerà a migliorare nel corso dei trenta e passa volumi.

Nella seconda fase dell'opera è subito evidente la brusca virata, la mancanza dello scrittore si sente, l'attenzione si focalizza maggiormente sullo sport, il disegno sull'anatomia dei corpi ( veramente eccelsa) ma la violenza e le tinte scure per quanto sempre presenti vengono attenuate. A parer mio inizia a perdere mordente, quella cattiveria che caratterizzava i primi numeri . Sia chiaro, non diventa un manga schifoso, tutt'altro il livello resta altissimo e comunque la narrazione resta più godibile che in altre opere anche più blasonate, ma delude un po' chi preferiva un tipo di narrazione più psicologica e violenta , quasi traumatizzante. In ogni caso anche nel secondo blocco Shamo trova nuova ninfa e le idee non mancano, ma sono sempre lampi , non più il torrente in piena che era. Anche il finale, che personalmente ho apprezzato, lascia alcune questioni in sospeso, tanto che ho pensato alla possibilita' di una prosecuzione in futuro .
In definitiva Shamo è un'ottima opera che se all'inizio fa impazzire e sconvolge, cala fino a diventare una semplice buona lettura nonostante qualche fiammata. Capolavoro sfiorato, ma resta uno dei pochi seinen puri e uno dei migliori in generale, consigliato ai lettori di manga sportivi e anche di seinen in generale.