Recensione
Recensione di toniofoxrusso
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Premetto di non essere un esperto di anime, quindi il mio giudizio si soffermerà esclusivamente su questa serie, senza confrontarla con altre del suo stesso genere. Ecco, il genere. Da un "ecchi" ti aspetteresti ben poco dalla trama e molto dal punto di vista delle scene "soft hentai", insomma avete capito a cosa mi riferisco. Capisco di essere un novizio in questo mondo ma non riesco ad accettare le insufficienze prese da questo anime. Qui stiamo parlando di un' opera pirandelliana a tutti gli effetti! A differenza di altri titoli qui, l'ecchi diventa eros, quasi letterario, intellettuale. Lo stesso protagonista, "il principe pervertito", ha più di una occasione per mettere le mani addosso ad una delle ragazze del suo "harem", eppure egli le rifiuta, anzi, si arrabbia. Naturalmente, ogni tanto questo eros va a scontrarsi con scene stupide, le quali devono esserci per forza, in un ecchi; d'altronde, la maggior parte dei suoi spettatori non cercano in questa categoria una trama quasi "letteraria". E' incredibile come i dialoghi spesso ricordino passi de "Il fu Mattia Pascal" o di "Uno, Nessuno, Centomila". Capisco chi reputa senza senso questi dialoghi, poiché senza conoscere queste opere e se si guarda questo anime con leggerezza non si coglie il messaggio. Non voglio dilungarmi sulla trama, voglio solo concludere dicendo che consiglio fortemente la visione di questo anime a chi cerca una trama complessa, difficile da cogliere se non si è concentrati su ogni singolo dialogo. Allo stesso tempo sconsiglio la visione a chi cerca un ecchi spinto, poiché qui di spinto non c'è nulla. Un'ultima osservazione: da perfetta trama pirandelliana, la storia si conclude lasciandoti da una parte la speranza che la storia continui, d'altra parte invece la speranza è che non ci sia un sequel, lasciandoci in questo limbo dove la storia risulta incompiuta ma stramaledettamente perfetta per lasciare allo spettatore un'idea di pace e serenità, puramente di facciata ma ideale per spiegare al meglio, ancora una volta, il soggetto principale, cioè la "maschera" indossata dai personaggi.