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8.5/10
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Dopo l’eccezionale successo del rinomato Touch, immaginavo fosse difficile per l'autore ripeterlo con un'opera analoga. Non mi sarei mai aspettato granché da H2, se non una copia malriuscita con la quale Adachi volesse ripetere il successo avuto con Touch, ma con mia piacevole sorpresa mi sbagliavo.
Senza voler fare inutili paragoni, diciamo che comunque la struttura principale è sempre la medesima di Touch, dove Adachi è veramente insuperabile: intrecci amorosi, sport, scuola, baseball, sogni, amicizia, gelosie, Koshien e momenti di comicità. Questa volta le vicende di sport e di amore avvengono tra quattro ragazzi con nomi che iniziano tutti per H: Hiro e Hideo, che sono i due ragazzi protagonisti della storia, e Hikari e Haruka, le due ragazze che faranno battere i loro cuori. Hiro è il miglior lanciatore delle medie e Hideo è il miglior battitore. I due amici, che fino alle scuole medie giocavano a baseball insieme, poi si ritrovano in due scuole diverse alle superiori. Hiro addirittura sceglie una scuola con un club di baseball solo amatoriale, a causa di un suo presunto infortunio al braccio. Ma la cosa più straordinaria è che grazie a lui e al suo inseparabile amico ricevitore, non solo riusciranno a far nascere un club di baseball agonistico, ma addirittura dello stesso livello del miglior club delle scuole superiori che guarda caso è proprio quello dell’amico Hideo. Da qui iniziano le vicende di H2 e dei due amici d’infanzia, che sperano di incontrarsi come avversari al Koshien. Ma per scoprire se ci riusciranno dovrete leggervelo. E vi assicuro che ne vale la pena. Infatti una delle cose che più mi ha colpito del manga è il legame indissolubile di amicizia che lega i due, al punto da essere certi delle rispettive abilità sportive e della fiducia che hanno l’uno dell’altro in maniera reciproca.
Le partite di baseball sono raffigurate e descritte talmente bene da farti entrare sul campo, a vivere emozioni praticamente reali. Stessa cosa si può dire per le situazioni sentimentali. Il finale ovviamente non lo svelo, ma posso dire che non è proprio come ci si possa aspettare, piuttosto originale ma non eccelso come il resto della storia.
I disegni sono sempre quelli tipici del mangaka, in linea con le altre sue opere, ovvero spesso si fa fatica a distinguere i singoli personaggi tra di loro.
Il manga, pur essendo composto da ben 34 volumi da circa 190 pagine ciascuno, non risulta essere per niente noioso e trascinato come si possa pensare. Infatti i 34 volumi me li sono letteralmente divorati, nel senso che quando inizi a leggerne uno, non riesci più a smettere e passi subito a quello dopo (per fortuna mi ero preso tutta la serie completa); per questo nonostante la lunghezza della serie, non si può assolutamente dire che il mangaka abbia voluto allungare/trascinare la storia.
L’edizione è quella classica economica della Star Comics.
In conclusione siamo di fronte a un altro capolavoro del poeta Adachi, non al livello di Touch e Rough ma di poco sotto. Per tutte le motivazioni anzidette, il voto 8,5 se lo merita tutto. Consiglio questo manga a tutti, non solamente ai fan del genere.