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Angeli e Demoni!

No, in questo anime non troverete Tom Hanks impegnato a decifrare codici indecifrabili, né una guerra apocalittica tra razze immortali. “Gabriel Dropout” è invece una commedia slice of life, un genere che spaventa i più quanto le fiamme dell'inferno. Avete ragione ad aver paura, perché i personaggi potrebbero farvi dannare dalle risate!

Il primo punto di forza della serie sta nel miscelare con equilibrio i vari livelli di lettura, in modo da offrire solo “rari momenti di stanca”.
Da una parte abbiamo il piano ultraterreno (suddiviso a sua volta tra Paradiso e Inferno), mentre dall'altra abbiamo la Terra di oggi come la conosciamo: questi due mondi differiscono tra di loro per i comportamenti, le abitudini, le capacità e gli scopi di vita dei loro abitanti.
La protagonista è Gabriel, un giovane angelo disceso sulla terra per un periodo di apprendimento a contatto con gli umani. Anche un altro angelo (Raphiel) e due demoni (Vignette e Satanichia) frequentano la sua stessa scuola. Qui ha inizio il gioco delle parti, che rimescola i caratteri dei quattro personaggi con risultati esilaranti.
Dalla sintesi di questi due livelli dell'intreccio ne deriva un terzo, laddove Gabriel perde col tempo la sua aura angelica e muta di personalità, perché contaminata da un'abitudine terrestre (evito lo spoiler).

Il secondo punto di forza del prodotto è certamente la caratterizzazione dei personaggi. Le loro varie individualità sono ben delineate e si percepisce anche un loro sviluppo nel corso dei vari episodi. Inoltre, non si ricade mai nell'ambito degli stereotipi scolastici tradizionali, perché la scuola (oltre ad essere soltanto una delle varie ambientazioni) è comunque funzionale alla commedia e non viceversa. Questo è forse il motivo per cui le quattro protagoniste hanno tutte dei profili memorabili: dico "quattro protagoniste" proprio perché è difficile non affezionarsi ad ognuna di loro, benché Gabriel resti al centro della storia.

Se cercate però una trama ricca di archi narrativi e di intrecci complessi, non è questo l'anime giusto. Stiamo parlando di una commedia dove ogni episodio gode di vita propria, anche se alcuni elementi comici si ripresentano come collante della serie ("il melonpan", "il teletrasporto", "il corno del giudizio universale").
Le gag si susseguono incalzanti, senza mai scadere nel banale o nel volgare. Il fanservice è presente in quantità davvero esigua (la sigla finale fa eccezione) e comunque non è mai fine a sé stesso (per chi avesse modo di vedere anche il primo degli speciali, la super-canonica ambientazione termale sfrutta la "nudità" con una verve davvero geniale).
Quei “rari momenti di stanca" si presentano quando viene meno la dialettica tra i personaggi principali, ovvero quando subentrano quelli di supporto (la kohai Chisaki, la sorella Zelel).

La grafica si mantiene discreta, vivace e colorata per tutta la serie, ma la parte del leone la fa certamente l'espressività dei personaggi, che è molto varia e resa con perizia nel rispetto dei tempi comici.
Le sigle sono entrambe cantate dalle seiyu e quella iniziale è particolarmente ispirata: il mini Cerbero!

E adesso correte a guardare “Gabriel Dropout”! Non fate "gli ignavi"... Sarebbe un peccato da girone dantesco!

Voto: 8