Recensione
Perfect Crime
7.5/10
Un parco. Un uomo vestito di nero. E una serie di richieste di omicidi. Cosa spinga l'uomo dagli occhi rossi ad accettare le domande non ci è dato sapere, ma state pur certi che le porterà a termine senza fallo. E soprattutto senza risultare colpevole, cosa che sembra improbabile ma che non lo è. Basta possedere il potere della suggestione e molta faccia tosta.
Funouhan parte da questo semplice presupposto per tirare fuori un manga con un protagonista surreale ed esagerato. La sua caratterizzazione è lasciata molto a desiderare, se vogliamo essere obiettivi, ma ciò che conta è la bravura dello sceneggiatore nel creare mistero e interesse nei racconti che rappresentano i vari capitoli.
La natura umana, con la sua bassezza, non è di certo un mistero per nessuno, ma qua nessuno sembra minimamente pentito o preoccupato per la sua decisione. E che volete che sia, in fondo nessuno dei mandanti si fa scrupoli a far ammazzare gente che odia, figuriamoci sentirsi in colpa o avere delle conseguenze reali (tranne in alcuni casi)!
Il vero problema di questo manga, a mio parere, è la mancata bontà di tutti i personaggi coinvolti. Nessuno sembra provare sentimenti positivi: ce ne fosse uno che ha un ripensamento e se per caso viene fuori subito si trasforma in un sentimento malsano. Come a sottolineare che l'uomo, di bontà, ne ha poco o nulla, ma proprio per questo il tutto risulta esagerato e molto, molto pesante. Il protagonista sembra il diavolo in persona, il che spiegherebbe perché non mostra alcun segno di pentimento. Il che, in sé, non è un male, ma se non è supportato ciò da un background soddisfacente (cosa che non è ancora saltato fuori) risulta fuori dalla realtà, visto che comunque ci viene mostrato il pentimento (in forma malsana, ancora).
Il disegno, personalmente, non mi ha fatto impazzire, troppo poco originale e/o accattivante per poter ritenersi un'opera interessante sotto quel punto di vista.
Da comprare in vista dell'annuncio della Panini a Lucca 2017? Forse, se ciò che ho elencato sopra non vi crea problemi.
Funouhan parte da questo semplice presupposto per tirare fuori un manga con un protagonista surreale ed esagerato. La sua caratterizzazione è lasciata molto a desiderare, se vogliamo essere obiettivi, ma ciò che conta è la bravura dello sceneggiatore nel creare mistero e interesse nei racconti che rappresentano i vari capitoli.
La natura umana, con la sua bassezza, non è di certo un mistero per nessuno, ma qua nessuno sembra minimamente pentito o preoccupato per la sua decisione. E che volete che sia, in fondo nessuno dei mandanti si fa scrupoli a far ammazzare gente che odia, figuriamoci sentirsi in colpa o avere delle conseguenze reali (tranne in alcuni casi)!
Il vero problema di questo manga, a mio parere, è la mancata bontà di tutti i personaggi coinvolti. Nessuno sembra provare sentimenti positivi: ce ne fosse uno che ha un ripensamento e se per caso viene fuori subito si trasforma in un sentimento malsano. Come a sottolineare che l'uomo, di bontà, ne ha poco o nulla, ma proprio per questo il tutto risulta esagerato e molto, molto pesante. Il protagonista sembra il diavolo in persona, il che spiegherebbe perché non mostra alcun segno di pentimento. Il che, in sé, non è un male, ma se non è supportato ciò da un background soddisfacente (cosa che non è ancora saltato fuori) risulta fuori dalla realtà, visto che comunque ci viene mostrato il pentimento (in forma malsana, ancora).
Il disegno, personalmente, non mi ha fatto impazzire, troppo poco originale e/o accattivante per poter ritenersi un'opera interessante sotto quel punto di vista.
Da comprare in vista dell'annuncio della Panini a Lucca 2017? Forse, se ciò che ho elencato sopra non vi crea problemi.