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"La forma della voce" è un film del 2016 diretto da Naoko Yamada, è l'adattamento anime del manga "A Silent Voice" di Yoshitoki Oima. La durata del film è di 130 minuti (due ore e dieci minuti) e il tema principale è il bullismo.

Il protagonista è Shoya Ishida, un bambino di undici anni che frequenta le scuole elementari, ha molti amici e una famiglia. Un giorno arriva nella sua classe una nuova compagna, Shoko Nishimiya, una bambina sorda che comunica solo usando un quaderno. In primo luogo Shoko viene accettata dai compagni, che si presentano molto simpatici e curiosi, ma giorno dopo giorno Shoko viene tormentata dai compagni, sopratutto da Shoya, rompendole i costosissimi apparecchi acustici. La bambina soffre, ma non si ribella, la madre, una volta scoperti i numerosi atti di bullismo, decide di far cambiare scuola a Shoko; nel frattempo Shoya viene escluso dai compagni, i quali scaricheranno tutte le colpe su di lui. Ah, quando si parla di vera amicizia! Passano gli anni e Shoya profondamente pentito decide di suicidarsi, ma non ci riesce, quindi decide di andare a trovare Shoko nella sua scuola superiore, per chiederle scusa con la speranza di correggere tutti gli errori del passato.

Oltre a Shoko e Shoya, come personaggi troviamo: Tomohiro Nagatsuka, un ragazzo basso e un po' buffo che diventerà amico di Shoya alle superiori; Yuzuru Nishimiya, sorella minore di Shoko, che viene scambiata da Shoya e Yuzuru per un uomo; Miyoko Sahara, unica ragazza disposta a imparare il linguaggio dei segni per parlare con Shoko; Miki Kawai, una ragazza odiosa dalla lacrima facile, che puntualmente fa la parte della vittima, rinfacciando a Shoya tutte le azioni fatte a Shoko; Naoka Ueno, amica di Shoya, che, tanto per cambiare, tratta Shoko in modo pessimo; e Satoshi Mashiba, un ragazzo calmo che successivamente si unisce al gruppo di Shoya.

Che dire? "La forma della voce" è un film che tocca profondamente l'animo di ognuno di noi, raccontando profondamente e con grande sensibilità gli effetti degli atti di bullismo sia sulla vittima che sull'aggressore. Da una parte abbiamo Shoko, che soffre per i ripetuti atti di bullismo, e dall'altra parte abbiamo Shoya, tormentato dai sensi di colpa, al punto tale da voler togliersi la vita.
I disegni sono di una bellezza unica, le animazioni e le ambientazioni sono ben dettagliate, offrendo una visione gradevole allo spettatore, il doppiaggio italiano è ben fatto e le colonne sonore sono ottime, rendendo le scene dolci e toccanti.

In conclusione, "La forma della voce" è un vero e proprio capolavoro di animazione giapponese, di cui consiglio assolutamente la visione.
Voto finale: 10