logo AnimeClick.it

7.5/10
-

"Bandiera Blu": un ottimo slice of life e commedia amorosa ad ambientazione scolastica. Elementi che potrebbero far pensare a qualcosa di banale e già letto.
Ma sin dalle prime pagine si possono scorgere i semi di un'opera non scontata, che se pure prende il via da situazioni narrative classiche, vi innesta novità che (e questo è un mio parere) catturano bene lo spirito nuovo che spira in alcune narrazioni romantiche e intimiste degli ultimi decenni. Primo seme di novità è infatti la decisione da parte dell'autore KAITO di inserire, all'interno di un comune triangolo amoroso, un elemento dissociativo rispetto la norma mainstream incarnata da Shounen Jump, che non solo ha funzione chiaramente accattivante per un certo tipo si pubblico che gradisce il batticuore shonen-ai, ma decisamente problematico ed interessante nella forma proposta da Ao no Flag: l'amore omosessuale verso un amico eterosessuale in un contesto scolastico shounen ordinario.

Se il nostro protagonista Taichi aiuta la nuova amica Futaba ad avvicinare Touma, questi si scoprirà essere attratto poprio da Taichi, che è pure suo grande amico d'infanzia. Ma non dovete temere sbavature Yaoi, cioè rappresentazioni smielose e femminizzate del rapporto e dei sentimenti dei due amanti: Ao no Flag si fa forte di un'armatura di realismo, ed è questo proprio un punto di attrazione alla lettura. Quantomeno, se siete in cerca di situazioni ben dosate, dialoghi intelligenti, emozioni sincere e coerenti con i fatti.
Nei 24 capitoli editi sino ad oggi, l'autore si è soffermato ad affrontare la tematica dell'amicizia, della crecita, dell'acquisizione di consapevolezza di sé e delle proprie capacità, della difficoltà di integrazione nel micro-cosmo della società scolastica, le aspettative verso il proprio futuro, ed infine la lenta conoscenza dei propri e altrui sentimenti.
Indagini svolte mediante personaggi fortemente empatici e veri, a partire dal protagonista, mediamente felice, mediamente solo, grandemente insicuro di sé, goffo, ma ricco di doti (in)sospettabili. E ancora una volta: cliché innegabili, rimanipolazione di situazioni, immagini, caratteri e psicologie già incontrate nelle innumerevoli produzioni manga ed anine.

Eppure ciò che mi porta a consigliarvi la lettura è fondamentalmente l'intelligenza e la sensibilità della mano dell'autore che maneggia con capacità e nervi saldi la crescita e le interazioni dei suo personaggi, finendo per dire qualcosa di nuovo, qualcosa di caldo (impossibile non emozionarsi), qualcosa che rimarrà impresso nella mente - come in Great Teacher Onizuka, o i migliori momenti di Sket Dance, che ha molto in comune con Ao no Flag, a partire dal protagonsita simil-Bossun, fino allo stile di disegno.
Intelligenza che permette a KAITO di trattare una tematica come quella dell'attrazione omosessuale ancora non risolta, in via di elaborazione nei singoli come nella società, soprattutto ad un'età molto giovane, e delle problematiche (anche morali) che sorgono quando si incontra o si scontra con un sentimento forse non molto distante, l'amicizia.
Non voglio addentrarmi ulteriormente in questo aspetto, voglio lasciare ai lettori il piacere di ripensare a sguardi e parole soppesandoli come fosse un detective intento all'analisi di indizi sfumati, dubbi...

L'arte è pregevole e piacevole, tutti i personaggi sono esteticamente caratterizzati e riconoscibili senza fare ricorso a soluzioni strampalate, eccetto per alcuni personaggi secondari-macchietta che aggiungono valore all'opera conferendole un tono scanzonato. L'autore padroneggia stili diferenti e li impiega per la costruzione del design dei personaggi: così Touma, solare e amichevole, avrà spesso dipinto in volto un grande sorriso carico di affetto ed occhi pastellosi, senza apparente profondità; mentre Taichi, con la tipica zazzera di capelli neri e tratti fini alla giapponese, ha una figura umbratile e spesso giù di tono, che si modellerà in espressioni divertenti (e determinate) più il suo cuore riuscirà ad aprirsi.
B/N nella media, efficace nei momenti di maggior enfasi, qualche eccesso di retinatura.