Recensione
Mekakucity Actors
6.5/10
Per agevolare la mia valutazione, ho diviso il voto complessivo in tre parti: l’apparato tecnico (comprende animazioni, musiche, regia etc.) che vale quattro punti, la trama (secondo me è la parte più importane per un’opera) che vale cinque punti, e un punto di bonus in caso mi sia particolarmente piaciuta una serie.
Apparato tecnico: 2,5/4
La prima cosa che spicca in questo anime, per quanto mi riguarda, è la regia, che già dai primi minuti mi ha ricordato quella della serie “Monogatari” che, facendo delle ricerche, ho scoperto avere lo stesso regista; ciò si nota soprattutto negli sfondi, ma anche nelle inquadrature e nell'atmosfera surreale che si viene a creare. Premesso ciò, io la trovo fastidiosa, perché se da un lato, data la funzione fittizia degli sfondi, attira l'attenzione sulle vicende di personaggi, dall’altro non ho punti di riferimento ai quali appigliarmi durante le scene d’azione. D’altra parte permette dei cambi di inquadrature (che mi piacciono molto) altrimenti considerati errori (tipo la diversa posizione di un personaggio da un’inquadratura all’altra). Ho trovato piacevole l’opening; le altre canzoni sono molto carine, ma nessuna di esse mi ha colpito particolarmente.
Trama: 3,5/5
Ha una caratteristica che adoro, ossia la complessità e gli intrecci che, se gestiti bene, senza lasciare buchi di trama, fanno di una storia un capolavoro. Purtroppo ciò non succede in “Mekakucity Actors”: infatti, se da un lato abbiamo un gruppo di personaggi ben caratterizzati e approfonditi, dall’altro ne abbiamo alcuni spessi come un foglio di carta, a cui è stata data un’intera puntata all’inizio, per poi essere completamente abbandonati per il resto della serie, salvo poi ricomparire alla fine per svolgere una specifica funzione ai fini della trama o per non essere più ripresi. Il finale è confusionario, e sinceramente non ho capito cosa sia successo; insomma, mi ha lasciato con un sacco di domande per la testa.
Attenzione: il seguente paragrafo contiene spoiler
Di Hiyori non se ne sa più nulla, nonostante nell’ultima puntata il ragazzo continui a chiedere dove sia; ci fanno intendere che sia rimasta intrappolata nell’altro mondo, e nelle scene finali vediamo la sua sagoma assieme a quella degli altri protagonisti, ma non ci viene mostrato né come né quando la salvano.
Cosa è successo nel finale? Si sono salvati tutti? Sono morti? Oppure è riuscita a tornare solo la ragazza con la sciarpa rossa? Cosa è successo al professore?
Fine parte contenente spoiler
L’anime mi ha intrattenuto, e ho quasi divorato i suoi dodici episodi, per cui si merita mezzo punto bonus, che, sommato ai precedenti, dà 6,5/10.
Apparato tecnico: 2,5/4
La prima cosa che spicca in questo anime, per quanto mi riguarda, è la regia, che già dai primi minuti mi ha ricordato quella della serie “Monogatari” che, facendo delle ricerche, ho scoperto avere lo stesso regista; ciò si nota soprattutto negli sfondi, ma anche nelle inquadrature e nell'atmosfera surreale che si viene a creare. Premesso ciò, io la trovo fastidiosa, perché se da un lato, data la funzione fittizia degli sfondi, attira l'attenzione sulle vicende di personaggi, dall’altro non ho punti di riferimento ai quali appigliarmi durante le scene d’azione. D’altra parte permette dei cambi di inquadrature (che mi piacciono molto) altrimenti considerati errori (tipo la diversa posizione di un personaggio da un’inquadratura all’altra). Ho trovato piacevole l’opening; le altre canzoni sono molto carine, ma nessuna di esse mi ha colpito particolarmente.
Trama: 3,5/5
Ha una caratteristica che adoro, ossia la complessità e gli intrecci che, se gestiti bene, senza lasciare buchi di trama, fanno di una storia un capolavoro. Purtroppo ciò non succede in “Mekakucity Actors”: infatti, se da un lato abbiamo un gruppo di personaggi ben caratterizzati e approfonditi, dall’altro ne abbiamo alcuni spessi come un foglio di carta, a cui è stata data un’intera puntata all’inizio, per poi essere completamente abbandonati per il resto della serie, salvo poi ricomparire alla fine per svolgere una specifica funzione ai fini della trama o per non essere più ripresi. Il finale è confusionario, e sinceramente non ho capito cosa sia successo; insomma, mi ha lasciato con un sacco di domande per la testa.
Attenzione: il seguente paragrafo contiene spoiler
Di Hiyori non se ne sa più nulla, nonostante nell’ultima puntata il ragazzo continui a chiedere dove sia; ci fanno intendere che sia rimasta intrappolata nell’altro mondo, e nelle scene finali vediamo la sua sagoma assieme a quella degli altri protagonisti, ma non ci viene mostrato né come né quando la salvano.
Cosa è successo nel finale? Si sono salvati tutti? Sono morti? Oppure è riuscita a tornare solo la ragazza con la sciarpa rossa? Cosa è successo al professore?
Fine parte contenente spoiler
L’anime mi ha intrattenuto, e ho quasi divorato i suoi dodici episodi, per cui si merita mezzo punto bonus, che, sommato ai precedenti, dà 6,5/10.