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Song of Memories è una visual novel sentimentale, con un pizzico di ecchi e un po’ di horror, condito con una spruzzatina da rhythm game, uscita originariamente su PC e PlayStation 4 nel 2017 in Giappone, sviluppata dagli studi “Future Tech Lab Co. Ltd” e “Pure Wish”. Successivamente, il gioco è uscito tradotto in inglese su PC e Steam, grazie alla localizzazione operata dai ragazzi dello studio PQube. Adesso, a febbraio 2019, il gioco esce anche per le PS4 di tutto il mondo, Italia compresa. Con l’occasione, sarebbe dovuta anche uscire una versione per Nintendo Switch, ma è stata cancellata all’ultimo momento per non meglio specificate difficoltà tecniche.

La storia si svolge tutta nell’arco di un mese, ottobre. Il nostro protagonista, Minato Kamishiro (nome di default, ma è possibile rinominarlo a nostro piacimento), è un orfano che vive da solo con sua sorella minore, Fuuka, dopo che i suoi genitori sono morti alcuni anni prima, in un incidente aereo. Il ragazzo però non si piange addosso, e frequenta la scuola con i suoi amici, tipo il sempre allegro Makoto, o la bellezza irraggiungibile dell’istituto e campionessa di ginnastica ritmica Yuno, la scorbutica capoclasse Satsuki, la timida Natsume, e altri. Minato e Fuuka hanno anche un’amica d’infanzia, Kanon, una ragazza, orfana anch’essa, che è molto malata, e ha passato molti anni in ospedale. Per fortuna, ora sta meglio e può essere dimessa, ma non avendo un posto dove stare, Minato decide di accoglierla in casa sua. Le giornate continuano a passare attraverso i vari momenti spensierati, tipo un’uscita di gruppo in piscina, o un appuntamento a un café, e ben presto si avvicina la fine del mese, con l’organizzazione del festival della scuola. Non è tutto rose e fiori però: dalla tv e da internet arrivano notizie allarmanti su un misterioso virus denominato “X-virus”, che sembra stia infettando sempre più gente nel resto del paese, trasformando le persone in mostri senza controllo. Per ora non sembra esserci una cura.

A un certo punto, Minato trova per caso un misterioso apparecchio elettronico. Accendendolo, il ragazzo scopre di poter evocare cinque ragazze, delle AI, intelligenze artificiali, dall’aspetto di idol pop che collettivamente dicono di chiamarsi “Dream For You”, o D4U in breve. Le ragazze virtuali decidono di aiutare Minato come possono, dandogli consigli su come comportarsi sentimentalmente con le sue amiche, ma soprattutto, combattendo per lui…

Il sistema di gioco di “Song of Memories” è abbastanza semplice, e non si discosta molto da quello delle classiche visual novel: il giocatore legge le varie schermate di testo e di dialoghi tra i personaggi, e occasionalmente fa delle scelte. Alcune sono di poco conto e hanno poco impatto nella storia, altre invece influiscono sui rapporti tra i personaggi, come ad esempio fare un complimento a una ragazza piuttosto che a un'altra, o altre ancora decidono lo svolgersi o meno di alcuni eventi e incontri, come quando si decide ad esempio se dopo la scuola si torna direttamente a casa o se ci si ferma da qualche altra parte.

Le scelte fatte influiscono più o meno sul percorso che viene intrapreso, e dal quale dipenderà il finale ottenuto. Se il giocatore tratta tutte le ragazze allo stesso modo, si arriva alla normale ending, alla fine del mese di ottobre, dove non succede nulla di rilevante. Concentrandosi invece su una sola ragazza, passando tempo con lei durante tutto il mese, e assistendo ai suoi eventi unici, alla fine del mese inizia la route del suo finale, dove finalmente le scelte fatte nei giorni passati iniziano ad avere peso, dato che ogni ragazza ha due finali, la “normal end” e la “true end”. Ci sono anche delle bad end, e un finale che coinvolge l’amico del protagonista, Makoto. E’ solo in queste sequenze finali che il gioco rivela la sua vera storia, e sono piene di momenti intensi, in tutti i sensi.

Per tenere conto delle scelte fatte, nel gioco è presente una “time chart”, consultabile in ogni momento, che mostra tutti gli eventi sbloccati, e indica anche quali scelte sono state compiute. Attraverso questa stessa tabella è possibile andare avanti o indietro in qualunque punto della storia (ma solo negli eventi già visti) e poter così modificare le scelte, cercando di aprire nuovi eventi e percorsi, senza dover ricominciare ogni volta il gioco dall’inizio. È un po’ difficile da capire all’inizio, ma più si va avanti ad usarla, più diventa facile.

Si diceva più su di alcuni combattimenti. Minato e le sue amiche, purtroppo per loro, s’imbattono alcune volte in alcuni infetti dal virus-X. Quando questo capita, non hanno altra scelta che combattere, ed è qui che entrano in scena le Dream for You. Le battaglie con gli infetti/mostri, si svolgono con delle meccaniche miste tra jrpg e rhythm game. La fase di battaglia è divisa a turni, con i mostri davanti a noi, pronti ad attaccarci. Se subiamo un attacco, perdiamo HP, e se si arriva a zero HP è game over. Al nostro turno invece possiamo scegliere una delle cinque D4U e farla attaccare, scegliendo la mossa da fare. Le D4U sono delle idol virtuali, e combattono con il potere delle loro canzoni: scelta una mossa infatti, parte una sequenza che ricorda quella dei giochi di Hatsune Miku, dove dei tasti compaiono sullo schermo, e il giocatore deve premerli al momento giusto quando s’illuminano. Ogni tasto premuto nel modo giusto carica la “barra del ritmo”, che aumenta la forza d’attacco della nostra idol virtuale, e influisce sul danno causato al nemico. Si va avanti a turno in questo modo fino alla vittoria o alla sconfitta. In caso di riuscita, le nostre idol guadagnano esperienza, e salgono di livello, acquisendo anche nuove canzoni e tecniche, proprio come in un jrpg. Le battaglie sono comunque molto semplici ed è davvero difficile perdere, anche per chi è alle prime armi. In caso di difficoltà comunque, i combattimenti sono completamente skippabili, e il gioco assegna la vittoria di default al giocatore senza penalità di nessun tipo.

Dal punto di vista della grafica, “Song of Memories” si differenzia dalle solite visual novel grazie al particolare motore grafico utilizzato: mentre di solito nelle VN i disegni dei personaggi sono fissi, quelli di “Song of Memories” sono quasi animati. I personaggi infatti, si muovono per tutto il tempo, come se respirassero, muovono le mani, sbattono le palpebre, e muovono le labbra mentre parlano. Sembra quasi di vedere un anime. Altra cosa da segnalare è il movimento oscillatorio dei seni delle ragazze. Essendo tutte molto “dotate”, durante i dialoghi, visto che appunto si muovono, i seni delle ragazze non stanno mai fermi, e visto che i sottotitoli dei dialoghi sono ad altezza tette, è impossibile non farci caso, e l’occhio cade inevitabilmente lì. Lo stile di disegno usato è quello tipico degli anime, e i disegni sono tutti ben fatti, anche le varie ambientazioni, coma la moderna scuola frequentata dai protagonisti o il locale nel quale si ritrovano. Il design dei mostri è invece un po’ banale.

Per quel che riguarda l’audio, il gioco è interamente doppiato in giapponese. Il protagonista e tutte le ragazze presenti, hanno la propria voce, e l’effetto contribuisce ancora di più a creare quel feeling da “anime”. Le voci sono comunque disattivabili dal menù opzioni, e si può decidere se togliere la voce a tutti i personaggi o magari solo a qualcuno di particolare. Anche le musiche sono di buona qualità. I vari brani creano una bella atmosfera, e accompagnano bene le varie scene, e su tutte spiccano le diverse canzoni presenti, specialmente quelle delle fasi di “battaglia” delle Dream for You.

Arrivare alla fine della storia di “Song of Memories”, a quello che è il finale normale, richiede circa una ventina di ore di gioco, ma questo corrisponde a vedere solo il cinquanta per cento della storia. Gran parte delle scene più importanti sono esclusive solo delle route finali dei personaggi, e consistono appunto nell’altra metà della storia. Completare il gioco per intero, richiede quindi dalle quaranta alle cinquanta ore circa. La difficoltà in sé non è alta, il gioco arriva sempre alla fine inevitabilmente e indipendentemente dalle scelte del giocatore. Il difficile sta nel capire quali scelte fare per aprire nuovi percorsi e ottenere i vari finali disponibili, e la cosa richiede diverse prove e tentativi, a meno di usare una guida. Le “battaglie” sono come detto, molto facili, o comunque saltabili per intero, perciò non rappresentano una sfida.

Il gioco esce in Italia tradotto solo in inglese nei testi, e con il solo audio originale giapponese. La qualità della traduzione è abbastanza buona, ma ci sono diversi errori qua e là, dovuti probabilmente alla mastodontica quantità di testo sul quale i traduttori hanno lavorato. Non è nulla di grave comunque, si tratta solo di piccoli errori grammaticali che non alterano il senso dei dialoghi. Sono stati ovviamente rimossi tutti gli onorifici, i vari –chan, -san, -kun, che invece si sentono nel doppiaggio. Il gioco non è censurato ma visto l’ultima politica di Sony, dai testi sono state rimosse le età dei personaggi, nei dialoghi quando qualcuna si presenta dice chiaramente di avere quindici o sedici anni, ma nei sottotitoli con dei giri di parole non viene detto esplicitamente, e la scuola dei protagonisti è diventata una”accademia”, ma esclusi questi piccoli cambiamenti, il resto è identico alla versione giapponese.

“Song of Memories” è una valida visual novel, soprattutto dal punto di vista dell’innovativa grafica che la rende simile a un anime, all’ottimo doppiaggio, e alle belle musiche presenti nelle varie scene. La storia può sembrare all’inizio un po’ banale e già vista, ma ha i suoi bei momenti, ed è in grado di regalare emozioni e soddisfazioni a chi ha la pazienza di esplorare tutte le varie possibilità che il gioco offre. Anche dal punto di vista dei personaggi si può dire lo stesso: all’inizio appaiono tutti un po’ stereotipati, ma pian piano iniziano a mostrare il loro vero carattere, i loro punti di forza e le fragilità. Proseguendo con il gioco, si finisce per affezionarsi a loro, a soffrire per loro e a gioire con loro.
Se siete fan di questo tipo di giochi quindi, “Song of Memories” è sicuramente un titolo da tenere d’occhio e da provare.