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3.0/10
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Un anime che fa ribollire il sangue, ma non per l'entusiasmo o per le emozioni trasmesse, bensì per il senso di frustrazione che trasmettono i personaggi.

La trama di fondo è nota: due amori impossibili che danno vita a un tourbillon di passioni e tradimenti. Il problema sono i protagonisti: vediamoli, cercando di evitare spoiler.
Hanabi: ha la straordinaria capacità di fare sempre, sempre la scelta peggiore. Incredibile la sua attitudine ad andare contro ogni logica, buon senso e buon gusto.
Mugi: è il co-protagonista, psicologicamente costruito davvero male, a volte tratteggiato come lungimirante, altre come del tutto miope. Incomprensibile, non ne reggerei la vicinanza per più di un minuto, non è un reietto solo perché belloccio.
Narumi: è un demente. Vista la sua caratura morale, non oso immaginare i risultati della sua azione come docente. Riesce a strappare il titolo di peggior docente della storia del Giappone all'alcoolizzata di "Amagami SS" e al picchiatore seriale di "Attacker You!".
Akane: se Narumi vince il premio di peggior docente, Akane conquista a mani basse quello di personaggio più odioso tra le decine di anime che io abbia visto. Il fatto che le cose per lei vadano a finire come vanno è il fattore principale che ha contribuito a rendermi intollerabile tutta la serie.
Sanae: è l'unico personaggio positivo dell'anime, insieme allo sventurato cugino Atsuya. Tiravo un sospiro di sollievo quando apparivano loro in scena, quantomeno riuscivo per qualche minuto a distogliermi dal desiderio di lanciare il portatile dal balcone.
Takuya: è la versione maschile di Akane. Credo non serva altro.

Il fatto che ad ogni puntata vengano versati ettolitri di lacrime credo sia la giusta punizione per dei personaggi che sono davvero uno peggio dell'altro. Ognuno di loro insomma potrebbe davvero dire "Kuzu c'est moi"...