Recensione
Tamara
8.0/10
Una piacevole lettura in "giallo" che mixa mistero, tocchi orrorifici e una buona dose di simpatia, con una "strana coppia" al femminile che funziona alla grande. Ecco un esempio palese di come non giudicare un manga dalla copertina: probabilmente se l'avessi visto in fumetteria non l'avrei mai preso, visto che dalla cover mi richiamava più un josei/slice of life, e non essendoci neanche un accenno di trama né all'esterno né all'interno, è difficile capire cosa si ha tra le mani. Per fortuna mi è stato regalato e così ho avuto occasione di leggerlo, restando davvero stupita e soddisfatta dal fatto che includesse due storie a tinte gialle/mistery, che personalmente adoro.
Parliamoci chiaro: le due storie incluse nel volume non sono niente di trascendentale, sia dal punto di vista della risoluzione dei casi di omicidio che da quello della caratterizzazione dei personaggi secondari. Il punto forte sono le ambientazioni (soprattutto quella della seconda storia, adoro il tema delle case infestate con temporali annessi!) e le protagoniste: Tamara, una modella menefreghista, senza peli sulla lingua, che sa pure picchiare duro all'occasione (insomma, una tipa davvero tosta) e Tome, una ragazza col sogno di diventare stilista, decisamente più dolce ed emotiva. Sono agli antipodi e funzionano alla grande proprio per questo, visto che si completano a vicenda. Inoltre dalle loro interazioni scaturiscono momenti davvero divertenti, che stemperano perfettamente le situazioni "sanguinolente" in cui si trovano coinvolte.
Gli altri due personaggi fissi in entrambe le storie sono un ispettore di polizia, un tipo compassato, e il suo aiutante, decisamente più sbarazzino ed impressionabile (mi hanno fatto davvero ridere le sue reazioni e certe rivelazioni alla fine della prima storia.) Gli altri personaggi secondari invece sono caratterizzati giusto quel minimo per dar loro un senso all'interno della storia, ma è bello vedere, oltre a Tamara e Tome, la presenza di altre donne fortemente indipendenti.
Le due storie presentate sono autoconclusive, quindi hanno il loro finale, però sembrano quasi un "pilot" per una serie più lunga: peccato che la Soryo non l'abbia evoluta in qualcosa di più, perché a mio avviso, lavorando un po' di più sulle trame dei gialli e sulla caratterizzazioni dei personaggi secondari, sarebbe potuta uscire una bella serie lunga. La "strana coppia" delle protagoniste funziona bene (confesso che mi è pure partita un po’ la ship LOL), le ambientazioni e il mix di mistero/sangue/comicità anche, quindi sarebbe stato davvero bello avere qualcosa di più largo respiro. Senza contare che di serie shojo di questo tipo me ne vengono in mente solo una manciata e tutte con protagonisti maschili (come God Child della Yuki, altra autrice che adoro), sarebbe bello averne altri con protagoniste femminili come in questo, soprattutto con una come Tamara, che una volta tanto è un bel personaggio tosto fino all'osso (e qui parla una che fa sempre più fatica a trovare personaggi femminili belli strong che mi siano congeniali, da qui il mio ulteriore rammarico.)
In conclusione: lo consiglio? Sì, anche se ovviamente non è una lettura indimenticabile, però per i motivi che vi ho elencato a me è decisamente piaciuta. I fan della Soryo che si approcciano a questa storia pieni di aspettative solo per il nome dell’autrice magari potrebbero restare delusi, visto che non è un capolavoro di introspezione, anche se il bellissimo tratto della Soryo nel comparto disegni resta di altissimo livello.
Parliamoci chiaro: le due storie incluse nel volume non sono niente di trascendentale, sia dal punto di vista della risoluzione dei casi di omicidio che da quello della caratterizzazione dei personaggi secondari. Il punto forte sono le ambientazioni (soprattutto quella della seconda storia, adoro il tema delle case infestate con temporali annessi!) e le protagoniste: Tamara, una modella menefreghista, senza peli sulla lingua, che sa pure picchiare duro all'occasione (insomma, una tipa davvero tosta) e Tome, una ragazza col sogno di diventare stilista, decisamente più dolce ed emotiva. Sono agli antipodi e funzionano alla grande proprio per questo, visto che si completano a vicenda. Inoltre dalle loro interazioni scaturiscono momenti davvero divertenti, che stemperano perfettamente le situazioni "sanguinolente" in cui si trovano coinvolte.
Gli altri due personaggi fissi in entrambe le storie sono un ispettore di polizia, un tipo compassato, e il suo aiutante, decisamente più sbarazzino ed impressionabile (mi hanno fatto davvero ridere le sue reazioni e certe rivelazioni alla fine della prima storia.) Gli altri personaggi secondari invece sono caratterizzati giusto quel minimo per dar loro un senso all'interno della storia, ma è bello vedere, oltre a Tamara e Tome, la presenza di altre donne fortemente indipendenti.
Le due storie presentate sono autoconclusive, quindi hanno il loro finale, però sembrano quasi un "pilot" per una serie più lunga: peccato che la Soryo non l'abbia evoluta in qualcosa di più, perché a mio avviso, lavorando un po' di più sulle trame dei gialli e sulla caratterizzazioni dei personaggi secondari, sarebbe potuta uscire una bella serie lunga. La "strana coppia" delle protagoniste funziona bene (confesso che mi è pure partita un po’ la ship LOL), le ambientazioni e il mix di mistero/sangue/comicità anche, quindi sarebbe stato davvero bello avere qualcosa di più largo respiro. Senza contare che di serie shojo di questo tipo me ne vengono in mente solo una manciata e tutte con protagonisti maschili (come God Child della Yuki, altra autrice che adoro), sarebbe bello averne altri con protagoniste femminili come in questo, soprattutto con una come Tamara, che una volta tanto è un bel personaggio tosto fino all'osso (e qui parla una che fa sempre più fatica a trovare personaggi femminili belli strong che mi siano congeniali, da qui il mio ulteriore rammarico.)
In conclusione: lo consiglio? Sì, anche se ovviamente non è una lettura indimenticabile, però per i motivi che vi ho elencato a me è decisamente piaciuta. I fan della Soryo che si approcciano a questa storia pieni di aspettative solo per il nome dell’autrice magari potrebbero restare delusi, visto che non è un capolavoro di introspezione, anche se il bellissimo tratto della Soryo nel comparto disegni resta di altissimo livello.